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Un regolamento vieta l'uso di antibiotici promotori della crescita nell'alimentazione animale

Il 22 luglio, il Parlamento europeo e il Consiglio europeo, sulla base di un parere scientifico, hanno adottato un regolamento che vieta l'uso degli antibiotici promotori della crescita nell'alimentazione animale. Tale regolamento tende ad escludere dall'alimentazione animale...

Il 22 luglio, il Parlamento europeo e il Consiglio europeo, sulla base di un parere scientifico, hanno adottato un regolamento che vieta l'uso degli antibiotici promotori della crescita nell'alimentazione animale. Tale regolamento tende ad escludere dall'alimentazione animale sostanze il cui utilizzo è già stato messo al bando nella medicina umana, e segnatamente monensin sodico, salinomicina sodica, avilamicina e flavofosfolipol. La decisione di proibire queste sostanze si basa sulle raccomandazioni del comitato scientifico direttivo (CSD), un organo incaricato di fornire consulenza alla Commissione in materia di sicurezza alimentare. Sulla base dei pareri scientifici forniti in materia, il comitato ha raccomandato la graduale eliminazione di tutti gli antibiotici promotori della crescita, sottolineando nel contempo l'importanza di preservare la salute degli animali. David Byrne, commissario per la Salute e la Protezione dei consumatori, nell'esprimere il proprio compiacimento per l'adozione definitiva della normativa, ha dichiarato: "Il regolamento rafforzerà le norme sulla sicurezza dell'alimentazione animale in vigore nell'Unione europea e completerà il divieto, a livello comunitario, dell'uso degli antibiotici promotori della crescita. Entrambi questi obiettivi sono di importanza fondamentale per la strategia europea in materia di sicurezza alimentare e per altre considerazioni di carattere più ampio riguardanti la salute pubblica". Il regolamento, che intende inoltre rafforzare le norme sulla valutazione della sicurezza e l'autorizzazione alla commercializzazione degli additivi alimentari, stabilisce che l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (AESA) avrà la responsabilità di valutare la sicurezza degli additivi. Sulla base dei pareri scientifici forniti dall'AESA, la Commissione proporrà un progetto di regolamento, che autorizzerà gli additivi limitatamente a un periodo di dieci anni, trascorso il quale, le aziende dovranno chiedere una nuova procedura di valutazione e di autorizzazione. Il regolamento entrerà in vigore dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea, che avverrà nel corso dell'anno.