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Contenuto archiviato il 2023-01-13

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L'Europa annuncia nuovi risultati nel campo delle nanotecnologie

Se, da un lato, aumentano le discussioni relative alle possibili applicazioni delle nanotecnologie, dall'altro i recenti risultati di ricerca ottenuti in tutta l'Europa stanno trasformando in realtà alcune di queste ipotesi. Alcuni ricercatori tedeschi hanno annunciato di ave...

Se, da un lato, aumentano le discussioni relative alle possibili applicazioni delle nanotecnologie, dall'altro i recenti risultati di ricerca ottenuti in tutta l'Europa stanno trasformando in realtà alcune di queste ipotesi. Alcuni ricercatori tedeschi hanno annunciato di aver sviluppato un nanofiltro capace di rimuovere le tossine dal sangue, mentre un partenariato italo-britannico è riuscito a mettere a punto il primo nanomotore. Il nanofiltro, fabbricato con membrane in fibra cava, procede rapidamente alla rimozione di specifiche tossine dal sangue. I pori presenti sulle pareti delle fibre cave, il cui stesso spessore è misurabile soltanto in nanometri, permettono il passaggio esclusivamente al plasma ematico infetto. Un consorzio costituito dalla società Gambro Dialysatoren, dalla Fraunhofer Gesellschaft e dall'Università di Stoccarda si sta preparando a condurre i primi test clinici che prevedono l'uso del nuovo filtro. I primi test saranno condotti su pazienti affetti da setticemia, mentre test successivi saranno volti a rimuovere il colesterolo e le proteine responsabili delle malattie autoimmuni. Questo nuovo filtro dovrebbe rendere la dialisi più rapida e meno onerosa. Contemporaneamente, alcuni chimici delle università di Edinburgo e di Bologna hanno creato il primo motore molecolare. Il dispositivo, le cui dimensioni sono circa un milione di volte inferiori a quelle del motore di un'automobile, è stato sviluppato grazie all'impiego di legami idrogeno. Su un anello dal diametro di un milionesimo di millimetro sono stati inseriti due legami idrogeno. Gli anelli più piccoli sono stati fatti muovere attorno all'anello grande mediante diverse lunghezze d'onda luminose, riuscendo ad innescare reazioni capaci di rompere i legami idrogeno. Ognuno dei due anelli piccoli permette all'altro di muoversi soltanto in una direzione. Quando entrambi gli anelli si muovono nella stessa direzione, si crea un motore rotatorio direzionale alimentato dalla luce. "Sono assolutamente certo che saranno realizzate macchine a livello molecolare e che il motore rotatorio da noi realizzato rappresenta un prototipo di come potrebbero essere alimentate macchine di questo tipo", ha spiegato alla rivista "Nature" il prof. David Leigh. "I primi esempi di applicazione saranno probabilmente le cosiddette superfici 'commutabili', vale a dire materiali le cui proprietà cambiano in risposta a specifici segnali, ma probabilmente sarà necessario ancora qualche anno prima di vedere eventuali applicazioni, considerato che dobbiamo ancora elaborare un metodo per 'cablare' le macchine molecolari al mondo esterno".

Paesi

Germania, Italia, Regno Unito

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