Testa a testa tra Francia e Spagna per accogliere ITER
Una relazione di un gruppo indipendente, che ha valutato le due candidature europee per accogliere il reattore sperimentale termonucleare internazionale (ITER), non si è sbilanciata su un paese in particolare, ma ha concluso che sia la Francia che la Spagna "potrebbero, con ogni probabilità, vincere la selezione internazionale per l'assegnazione della nuova sede". Le principali differenze tra le due candidature, provenienti da Cadarache (Francia) e da Vandellós (Spagna), concernono aspetti tecnici e finanziari, ma il gruppo le ha giudicate di secondaria importanza. Sia Francia che Spagna sperano di essere selezionate dall'UE allo scopo di avanzare la candidatura europea per ospitare ITER. La sede prescelta continuerà la competizione contro Clarington (Canada) e Rokkasho-mura (Giappone). "Dobbiamo fare in modo di procurarci la migliore occasione per costruire ITER in Europa", ha detto il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin ai ministri europei della Ricerca in maggio. Si prevede che i ministri giungano ad una decisione durante il prossimo Consiglio "Competitività" del 23 settembre. L'importanza di ospitare il reattore in Europa viene ribadita nel rapporto di analisi: "La competenza europea in materia di fusione è riconosciuta in tutto il mondo e se l'Europa desidera conservare la propria posizione di leadership, dovrà fare in modo di accogliere ITER". Il gruppo non ha rilevato differenze significative tra Cadarache e Vandellós in termini di topologia e geologia, capacità industriali, sostegno e infrastrutture a livello locale, regolamenti sulle autorizzazioni o impegno. Riguardo all'infrastruttura tecnica e scientifica, il gruppo ha concluso che "le valide strutture di supporto disponibili a Cadarache rappresentano un importante vantaggio per ridurre i rischi", e ha osservato che questo aspetto potrebbe avere un impatto sui costi durante la fase di costruzione. Cadarache è già sede di una struttura di ricerca pienamente operativa, che copre una vasta gamma di attività nel settore, mentre la scelta di Vandellós comporterebbe la costruzione di una sede praticamente da zero. Al fine di stimare i costi previsti per ospitare ITER in ognuna delle sedi, il gruppo ha esaminato quattro relazioni, una stilata da ciascuno dei governi coinvolti, e due preparate per l'Accordo europeo sullo sviluppo della fusione (EFDA). L'attuazione di ITER comprenderà una fase di costruzione di circa dieci anni, una operativa di 20 anni, e una di smantellamento. Un documento di lavoro della Commissione ha stimato che i costi di costruzione si aggireranno sui 4.570 milioni di euro, mentre per i costi d'esercizio si prevedono 265 milioni di euro all'anno. L'80 per cento dei costi di costruzione verrà suddiviso tra le parti coinvolte nel progetto ITER, mentre il rimanente 20 per cento sarà sostenuto dal paese ospitante. Il gruppo incaricato delle analisi in situ ha respinto le relazioni nazionali, sostenendo che "rappresentano degli estremi in termini di percentuali [...] dei costi", e ha concluso che la costruzione a Vandellós comporterebbe un risparmio compreso tra i 34 e i 274 milioni di euro rispetto a Cadarache. La relazione osserva che la costruzione di ITER all'interno dell'UE richiederebbe "una profonda riformulazione dell'organizzazione e della gestione del programma comunitario sulla fusione, a prescindere dalla sede scelta in Europa". Il gruppo suggerisce, pertanto, che il programma comunitario Euratom del Settimo programma quadro includa due componenti: la partecipazione al progetto ITER ed un efficiente programma di accompagnamento. La relazione si conclude sottolineando che sia Francia che Spagna hanno presentato "candidature eccellenti" e che entrambe rappresentano due contendenti assai temibili per la competizione internazionale.
Paesi
Spagna, Francia