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Contenuto archiviato il 2023-01-13

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Un progetto europeo contribuisce a migliorare il trasferimento tecnico tra le PMI

Poiché le piccole e medie imprese (PMI) costituiscono il 99,8 per cento di tutte le imprese comunitarie e i due terzi dell'occupazione nell'UE, non sorprende che i responsabili politici regionali e le parti interessate si preoccupino di coadiuvare la sopravvivenza e la crescit...

Poiché le piccole e medie imprese (PMI) costituiscono il 99,8 per cento di tutte le imprese comunitarie e i due terzi dell'occupazione nell'UE, non sorprende che i responsabili politici regionali e le parti interessate si preoccupino di coadiuvare la sopravvivenza e la crescita di queste aziende. Nell'intento di accelerare lo sviluppo delle PMI, in particolare per quanto riguarda l'adozione delle tecnologie di e-business, un progetto comunitario completato di recente ha contribuito a costituire una rete di centri tecnologici regionali per migliorare e favorire il trasferimento delle conoscenze e delle migliori prassi, a livello nazionale ed europeo, tra le PMI che operano nei settori della produzione manifatturiera e dell'ingegneria. Il progetto e-POWER, sostenuto anche dell'iniziativa Go Digital, ha ricevuto un finanziamento di 642.000 euro nell'ambito del programma Tecnologie della società dell'informazione (TSI) del Quinto programma quadro (5PQ). Con la collaborazione di partner provenienti da Regno Unito, Portogallo, Francia, Spagna e Svizzera, la rete, sin dal suo esordio, ha istituito circa 70 centri tecnologici regionali in ambiti come le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC), l'ingegneria della progettazione e la modellazione dei prodotti, la gestione della produzione manifatturiera e l'integrazione della catena di approvvigionamento. "Abbiamo riconosciuto l'importanza delle PMI a lungo termine per le economie regionali di tutta Europa", ha spiegato Colin Piddington, coordinatore del progetto e-POWER. "Inoltre abbiamo notato che, nonostante contassero su reti professionali di buona qualità, le aziende avvertivano probabilmente l'esigenza di poter attingere alle opportunità disponibili in tutta l'Europa". Anziché stabilire contatti direttamente con le PMI, la rete ha cercato di collegare i centri regionali per garantire una più vasta diffusione delle informazioni e per prevenire l'isolamento dei singoli centri. A tale scopo, i partner hanno lavorato a stretto contatto con i centri tecnologici regionali che già avevano buoni legami con le aziende destinatarie, ma non necessariamente con gli altri centri. "Lo abbiamo definito effetto moltiplicatore perché, operando in questo modo, possiamo moltiplicare il risultato finale. Se dovessimo assicurare servizi di divulgazione e di consulenza direttamente alle PMI, molto probabilmente non riusciremmo ad ottenere una copertura abbastanza ampia", ha dichiarato Piddington. Oltre a migliorare i canali di trasferimento della tecnologia e dell'innovazione tra le PMI, il progetto ha contribuito ad iniziare una valutazione completa dell'e-business e dell'e-work nei settori a cui si rivolge la rete. Inoltre è stato messo a punto un processo di analisi comparativa, che consente ai centri tecnologici regionali di valutare il grado di adozione dei concetti da parte delle PMI, nonché una serie di strumenti diagnostici per aiutare le PMI a valutare le proprie strategie di e-business.

Paesi

Svizzera, Spagna, Francia, Portogallo, Regno Unito

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