Una nuova tecnologia per la sicurezza dei veicoli affronta le principali sfide del pronto intervento negli incidenti stradali
Un progetto finanziato dall'UE ha sviluppato un sistema di sicurezza, installato a bordo del veicolo, in grado di accelerare l'arrivo dei servizi di emergenza sul luogo dell'incidente e consentire il superamento delle barriere linguistiche che possono dimostrarsi fatali per quanti restano coinvolti in incidenti automobilistici in un paese straniero. Il sistema "E-merge", installato a bordo del veicolo, rileva automaticamente l'incidente stradale e trasmette un messaggio ai servizi di emergenza nella lingua locale, segnalando il sinistro. Questo piccolo dispositivo situato sotto il cruscotto, all'interno della vettura, comunica altresì l'ubicazione del veicolo ed è perfino in grado di fornire informazioni sulla gravità dell'incidente. Finora, i sistemi intelligenti installati a bordo del veicolo hanno trasmesso le informazioni ai prestatori del servizio, i quali, a loro volta, le comunicano ai servizi d'emergenza. Per Michael Nielson, coordinatore del progetto, l'innovazione più importante introdotta da "E-merge" consiste nello sviluppo di un sistema capace di trasmettere informazioni direttamente ai servizi d'emergenza. "Ciò consente un accesso diretto ai più vicini centri di pronto soccorso ed accelera considerevolmente la risposta agli incidenti", ha dichiarato Nielson. "E-merge" registra la gravità dell'incidente leggendo i dati sulla decelerazione forniti dal sensore dell'airbag. Utilizzando le informazioni GPS, il sistema individua il paese in cui si trova la vettura e compone un messaggio di allarme nella lingua appropriata. Il dispositivo, quindi, stabilisce automaticamente un contatto con l'operatore di pronto soccorso locale e trasmette la posizione, la marca, il modello, il colore ed il numero di immatricolazione della vettura. Gli occupanti del veicolo, qualora siano coscienti, possono comunicare con l'operatore tramite un altoparlante ed un microfono. Test del sistema "E-merge" sono attualmente in corso in Germania, Svezia, Spagna, Paesi Bassi ed Italia, e, secondo Nielson, i segnali emersi sono positivi. Se gli Stati membri dell'UE finanzieranno l'infrastruttura necessaria alla realizzazione di "E-merge", il sistema potrebbe divenire operativo già nel 2008. Per quanto concerne la Commissione europea, la sua comunicazione sull'"e-safety" stabilisce che lo sviluppo ed il dispiegamento dei sistemi di sicurezza intelligenti per i veicoli sono un elemento cardine degli sforzi dell'UE volti a dimezzare il numero di vittime della strada in Europa entro il 2010. La Commissione si consulta regolarmente con il forum "eSafety", un gruppo di esperti e di parti interessate che sono stati invitati ad analizzare i dati attuali relativi alle cause degli incidenti ed a suggerire argomenti di ricerca nell'ambito del Sesto programma quadro. Nielson conviene che il contributo fornito dal forum "eSafety" sarà importante per la creazione di un approccio comune ai sistemi di sicurezza per i veicoli, fra gli Stati membri, le compagnie assicurative, il settore automobilistico e le altre parti interessate. La positiva attuazione di sistemi quali "E-merge" è loro interesse comune, ha affermato Nielson, a causa delle conseguenze positive che possono derivarne, come ad esempio la riduzione dei costi dei servizi sanitari e la diminuzione dei giorni lavorativi persi. L'interesse pubblico è ancor più evidente. Uno studio ha concluso che "E-merge" potrebbe contribuire a salvare fino a 6.000 delle 40.000 vite perse ogni anno sulle strade europee, oltre ad evitare un numero simile di feriti gravi. Il progetto "E-merge" è stato finanziato nell'ambito della priorità "Tecnologie della società dell'informazione" (TSI) del Quinto programma quadro (5PQ).