La Commissione prepara il terreno per il programma di ricerca sulla sicurezza nell'UE
Il 3 febbraio Philippe Busquin, Commissario europeo per la ricerca, ha presentato una comunicazione che sollecita l'accordo su un'Azione preparatoria per spianare la via a un programma di ricerca sulla sicurezza nell'UE da avviare nel 2007. I recenti avvenimenti mondiali e i cambi nella società hanno fatto della sicurezza una sfida globale, sostiene la comunicazione. La proposta della Commissione afferma che l'Europa deve investire in una 'cultura della sicurezza' che imbrigli le forze combinate e relativamente ancora vergini dell'industria della sicurezza e della ricerca comunitaria per far fronte in modo nuovo ed efficace alle sfide attuali e future. L'Azione preparatoria proposta - triennale e con un bilancio di circa 64 milioni di euro - avrà lo scopo di colmare il divario tra la ricerca civile finanziata dai Programmi quadro dell'UE e la ricerca militare, che invece non riceve finanziamenti di questo tipo. Riunirà inoltre tutti i soggetti interessati per stabilire il modo migliore di servire l'assieme degli utilizzatori finali. Philippe Busquin ha affermato che oggi l'Europa si trova di fronte ad una notevole frammentazione e duplicazione delle strutture e dei programmi per la sicurezza, il che peggiora il rapporto costo/efficienza e crea numerosi altri problemi. In un'Europa allargata, l'influenza reciproca delle idee e dei risultati tra ricerca civile e ricerca militare rappresenta un entusiasmante potenziale. Ma per poterlo sfruttare l'Europa deve investire in una cultura della sicurezza che imbrigli le forze combinate dell'industria e del settore della ricerca. Erkki Liikanen, Commissario per le Imprese e la Società dell'informazione, ha aggiunto che l'azione per la sicurezza civile in Europa rappresenta l'estensione logica dell'attività di ricerca già in corso nel campo delle tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni (TIC) e dell'interoperabilità dei sistemi. La comunicazione sottolinea in particolare che le attività proposte non intendono sostituire le attività nel settore della difesa condotte dai singoli Stati membri, ma sono piuttosto destinate, nel rispetto del principio di sussidiarietà, ad appoggiarle, rafforzarle e completarle. Più in particolare, l'Azione preparatoria prevede progetti e attività di appoggio. I progetti serviranno a dimostrare la capacità dell'UE di fronteggiare, grazie a un programma di ricerca per la sicurezza, le attuali minacce nel settore, e analizzeranno i problemi tecnici, contrattuali e realizzativi di cui è indispensabile tener conto prima di dar vita ad un nuovo programma. Si concentreranno dunque su temi quali l'identificazione delle principali minacce per l'Europa (in particolare alle frontiere terrestri e marittime) mediante appropriati livelli di diffusione dell'informazione, d'interpretazione, d'integrazione e di divulgazione; potranno anche occuparsi di gestione delle crisi (comprese le operazioni di evacuazione, ricerca e salvataggio). Le attività di appoggio proposte prevedono esercizi di modellizzazione di scenari per la gestione delle minacce, studi di fattibilità per un sistema europeo d'informazioni sulla sicurezza, analisi delle buone prassi di localizzazione di nuove tecnologie pertinenti e di capacità per rispondere alle necessità dei differenti servizi pubblici. Per dare a queste attività la più ampia visibilità è stato creato un 'comitato di personalità' ad alto livello, presieduto dai commissari Busquin e Liikanen, al quale partecipano dirigenti dell'industria e degl'istituti di ricerca, parlamentari e altre preminenti personalità politiche europee. Il gruppo metterà a punto uno scenario a lungo termine per la ricerca sulla sicurezza e preparerà proposte concrete per la creazione di un programma di ricerca nel settore. La comunicazione conclude ricordando che l'Azione preparatoria rappresenta il contributo della Commissione ad una più ampia agenda dell'UE per fronteggiare le sfide e le minacce per l'Europa. Sottolinea inoltre che l'esperienza e le conoscenze acquisite in questa fase permetteranno alle istituzioni europee di ottimizzare la preparazione del futuro programma di ricerca, dotandolo delle necessarie risorse finanziarie e facendo in modo che contribuisca validamente a raggiungere l'eccellenza tecnologica e le capacità indispensabili per permettere all'UE di garantire pace, sicurezza e prosperità all'interno e all'esterno delle frontiere europee.