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È necessaria una maggiore partecipazione delle PMI al 6PQ, sostiene la Commissione

La Commissione europea ha presentato il lavoro che sta svolgendo per incrementare la presenza delle piccole e medie imprese (PMI) nel Sesto Programma Quadro (6PQ), in occasione di un incontro congiunto tra i Punti di Contatto Nazionali (PCN) e i coordinatori del progetto Infor...

La Commissione europea ha presentato il lavoro che sta svolgendo per incrementare la presenza delle piccole e medie imprese (PMI) nel Sesto Programma Quadro (6PQ), in occasione di un incontro congiunto tra i Punti di Contatto Nazionali (PCN) e i coordinatori del progetto Informazione economica e tecnologica (ETI), che si è tenuto il 4 maggio. I partecipanti hanno invocato una maggiore collaborazione e un maggiore lavoro in rete tra le diverse priorità tematiche del 6PQ. "Sono molte le attività in cui le PMI potrebbero aumentare la loro partecipazione", ha spiegato Barend Verachtert, Responsabile del Settore per la ricerca e le PMI nella DG Ricerca. Infatti, "l'obiettivo della UE è destinare almeno il 15 percento di tutti i bilanci delle sette priorità tematiche alle PMI. A tutt'oggi, non abbiamo ancora raggiunto l'obiettivo prefissato". Verachtert ha spiegato che aree quali la ricerca, la gestione delle reti, la progettazione di strumenti tramite le tecnologie dell'informazione (TI), il trasferimento tecnologico, la formazione e la diffusione di contenuti sono essenziali per il successo di un progetto e che le PMI dovrebbero essere incoraggiate a intervenire in queste attività. Per incoraggiare questo processo, la Commissione si impegna a "fornire informazioni e a sensibilizzare la comunità della ricerca; a garantire che, a livello di valutazione, i criteri siano legati alle PMI; a lanciare inviti mirati in aree pertinenti alle PMI; ad estendere i contratti per consentire ai progetti di includere le nuove PMI; a prevedere una Task Force sulla partecipazione delle PMI al 6PQ e a fornire assistenza alle PMI attraverso il sostegno di azioni specifiche", ha spiegato Verachtert. Verachtert ha espresso inoltre soddisfazione per il fatto che i Progetti Integrati registrano un numero sempre maggiore di coordinatori tra le PMI e un numero sempre maggiore di partecipanti tra le PMI. Inoltre, il 50 percento dei coordinatori nel progetto ETI è rappresentato da donne, uno sviluppo di cui siamo molto lieti, ha affermato. Tuttavia, quando si parla di Reti di Eccellenza, la partecipazione delle PMI è stata finora fiacca. Le PMI dovrebbero essere invitate a partecipare alle attività di divulgazione e comunicazione per diffondere l'eccellenza, ha affermato Verachtert. Sia Enrique Montiel, coordinatore del progetto "Shoe 5000" che Michel Ganoote, coordinatore del progetto "SMEs for food" hanno sottolineato la necessità di creare una piattaforma per la cooperazione e il lavoro in rete tra le diverse priorità tematiche. Montiel ha usato l'esempio della sovrapposizione tra il suo progetto e il progetto Fashion Net. Sebbene un progetto si occupi di abiti e l'altro di scarpe, hanno in comune l'interesse verso "materiali tessili intelligenti". "Anziché gestire gli impegni di ricerca in parallelo, potremmo collaborare, scambiarci i programmi di lavoro e sviluppare metodologie comuni. Sarebbe vantaggioso per entrambi i progetti", ha aggiunto Montiel. Michel Ganoote si è dichiarato d'accordo, suggerendo lo sviluppo di eventi comuni, la creazione di una piattaforma per lo scambio di informazioni, la discussione di questioni comuni e pratiche migliori. "Dobbiamo sviluppare un approccio che attraversi le varie tematiche, individuando attività comuni, specifiche comuni per i workshop, contenuti comuni, liste di contatti, piani dei compiti e addirittura utilizzare lo stesso formato per seguire gli sviluppi", ha affermato. Ganoote ha invitato la Commissione a fornire dati, statistiche e informazioni sulle aziende che hanno lavorato ai progetti del 5PQ e 6PQ. "Se la Commissione rendesse facilmente disponibili tali informazioni, ciò aiuterebbe enormemente le PMI. Riducendo i tempi di ricerca delle informazioni, sarebbero più efficienti", ha spiegato. Silvia Grandi del progetto Fashion Net ha spiegato che le attività di lavoro in rete sono benvenute e ha suggerito la creazione di un sistema intranet sul sito Web CORDIS a questo scopo. Ganoote si è detto d'accordo con Silvia Grandi, ma ha aggiunto "il lavoro in rete è una buona idea, ma dobbiamo stare attenti a non perdere tempo con lavoro in rete non-utile'". Nell'opinione di Siobhan Mc Quaid, della Rete dei Centri Europei d'Impresa e Innovazione (EBN), incontri di coordinamento e attività di lavoro in rete dovrebbero essere utili ai fini dello scambio delle pratiche migliori e di informazioni, ma non dovrebbe essere aggiunto un altro livello di coordinamento. "Le PMI", ha spiegato, "non hanno il tempo di partecipare agli incontri. Mi interessano se si tratta di una piattaforma per l'incontro e lo scambio di informazioni e iniziative. Due incontri l'anno sarebbero il numero massimo". McQuaid ha sottolineato la necessità di creare dei cluster in aree in cui mancano, non di duplicare il lavoro dell'ETI che già esiste. Tutti i partecipanti hanno convenuto sull'importanza degli incontri di coordinamento tra le parti interessate all'ETI, in quanto essi rappresentano l'essenza dell'attività d'impresa. Hanno ritenuto inoltre che potrebbe essere interessante avere incontri comuni tra varie priorità tematiche, ma senza "esagerare". La Commissione ha accettato di sondare la possibilità di creare un sito Web intranet per l'ETI.

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