Partenariato pubblico-privato per lo sviluppo di un nuovo farmaco antimalarico
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) unirà le proprie forze alla GlaxoSmithKline e alla Medicines for Malaria Venture (MMV), una fondazione no-profit, al fine di sviluppare un nuovo farmaco per il trattamento della malaria. La crisi malarica in Africa è in aumento e una delle principali cause è da ricercarsi nella resistenza ai farmaci esistenti. I trattamenti tradizionali per la malaria, quali clorochina e sulfadossina/pirimetamina sono sempre meno efficaci. Questa farmacoresistenza può essere combattuta solo con lo sviluppo di nuovi trattamenti. Il nuovo farmaco sarà una combinazione di chlorproguanil, dapsone e artesunato (CDA). "Il partenariato è essenziale per combinare risorse e competenza e accelerare il processo che consente di fornire farmaci sicuri, efficaci e accessibili. È il modo migliore per contribuire ad assicurare che un farmaco come il CDA arrivi alle persone che ne hanno bisogno il più rapidamente possibile", ha affermato Chris Hentschel, Direttore Generale di MMV. Il progetto utilizzerà, come punto di partenza, i risultati di lavori precedenti sullo sviluppo di dapsone e chlorproguanil. Questa ricerca è stata finanziata dal ministero per lo sviluppo internazionale del governo britannico, con la condizione che se il CDA avrà successo come risultato di questa iniziativa, sarà messo a disposizione a prezzi preferenziali al settore pubblico nei paesi in cui la malaria è endemica. Se si rispettano gli obiettivi, il nuovo farmaco sarà pronto per la presentazione alle autorità regolatorie nel 2006. Secondo le stime dell'OMS, sono tra i 300 e i 500 i nuovi casi di malaria ogni anno. La malaria è ritenuta direttamente responsabile di un milione di morti ogni anno e indirettamente responsabile di altri 1,7 milioni. La malattia è la principale causa di morte nei bambini in tenera età in Africa. Oltre al tributo di vite umane, la malaria costa all'Africa circa dieci miliardi di euro l'anno e assorbe il 40 percento di tutta la spesa sanitaria pubblica, secondo l'OMS.