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I ministri sollecitano una maggiore sinergia tra Eureka e i programmi quadro

Il 18 giugno, durante il passaggio a Parigi dei poteri della rete Eureka dalla presidenza francese alla presidenza entrante olandese, ministri e rappresentanti dei suoi 33 stati membri e dell'UE hanno sollecitato una maggiore sinergia tra l'Iniziativa e i programmi quadro comu...

Il 18 giugno, durante il passaggio a Parigi dei poteri della rete Eureka dalla presidenza francese alla presidenza entrante olandese, ministri e rappresentanti dei suoi 33 stati membri e dell'UE hanno sollecitato una maggiore sinergia tra l'Iniziativa e i programmi quadro comunitari di ricerca. La XXI Conferenza ministeriale di Eureka si è occupata in particolare di rivedere i fatti dell'ultimo anno di presidenza francese e di adottare le strategie per l'orientamento futuro dell'Iniziativa. Il messaggio emerso dalle discussioni è che la cooperazione tra Eureka e gli altri attori dello Spazio europeo della ricerca costituisce il perno della competitività europea. Nelle loro conclusioni, i rappresentanti governativi hanno sollecitato la Commissione e la presidenza olandese a 'sviluppare una maggiore coerenza tra Eureka e il programma quadro dell'UE', senza trascurare la possibilità di 'creare concreti meccanismi di finanziamento' per rinforzare tale sinergia. 'Vista la capacità dell'Iniziativa di dare ascolto all'industria e operare in un'ottica bottom-up, i dirigenti aziendali hanno ricordato ai nostri rappresentanti l'importanza che attribuiscono a Eureka e hanno chiesto che il sistema venga rafforzato', ha detto nel corso della conferenza il ministro francese per la Ricerca, François d'Aubert. 'Dobbiamo sviluppare quanto più possibile la sinergia tra le iniziative di Eureka e i progetti e gli altri strumenti comunitari, in particolare i programmi quadro'. A sostegno di questo approccio operativo, i delegati hanno ripetutamente ricordato due statistiche in particolare: la capacità di Eureka di assicurare alle sue attività una partecipazione di PMI (Piccole e medie industrie) che arriva al 40%, e la grande capacità di coinvolgere nelle iniziative di ricerca il settore privato, i cui investimenti nei progetti Eureka raggiungono nel 2004 il 70% del totale globale. Si tratta di risultati in linea con gli obiettivi di competitività dell'UE, che permettono, per quanto riguarda la capacità di stimolare la partecipazione delle PMI nella ricerca collaborativa, un confronto favorevole con i risultati dei programmi quadro, che hanno dovuto lottare duramente per rispettare l'obiettivo di una partecipazione del 15% delle PMI nell'insieme delle aree di priorità tematica. Alla domanda del Notiziario CORDIS se non bisognerebbe riassegnare una parte del bilancio del programma quadro all'Iniziativa Eureka, vista la sua popolarità tra le PMI europee e la sua maggiore efficienza nel soddisfare gli obiettivi dell'UE per le PMI, Philippe Busquin, Commissario europeo per la Ricerca, ha ricordato che Eureka applica norme specificatamente studiate in funzione della partecipazione del settore industriale, mentre 'i programmi quadro hanno un approccio comunitario, fondato sul processo decisionale e le priorità dell'UE'. 'Ciononostante è ovvio che i temi sono spesso gli stessi, e che certe aree di ricerca [...] hanno tratto beneficio sia da Eureka che dai programmi quadro, cosicché avranno una maggiore interazione, ad esempio, nelle piattaforme tecnologiche, con una proiezione per le ricerche di cinque, dieci o persino venti anni', ha aggiunto il Commissario. Come segnale di una crescente maggiore complementarità tra i due programmi, Busquin ha ricordato l'iniziativa, approvata dalla presidenza francese uscente di Eureka, di creare un gruppo di lavoro comune tra la rete e la DG Ricerca della Commissione. 'In questo modo, quando ci renderemo conto che certe cose possono essere fatte meglio da Eureka, disporremo di uno strumento di cooperazione che permetterà di affrontare la situazione'. In precedenza il Notiziario CORDIS aveva parlato con Robert Havas, direttore dei programmi di finanziamento e cooperazione nella R&S (ricerca e sviluppo) della Thompson, un'azienda ai vertici mondiali del settore video digitale e un'importante presenza nella rete Eureka. Havas aveva detto di avere constatato un perfetto equilibrio tra le iniziative dell'UE e Eureka, ma di essersi anche reso conto che ciascuna aveva punti di forza e debolezze. 'Apprezziamo il lavoro con la Commissione attraverso i PQ [programmi quadro], di alto livello e ben informati, e siamo in grado di dare il nostro contributo alla preparazione del programma di lavoro. Dal nostro punto di vista, qualche volta ci troviamo però un poco schiacciati dalla ristrettezza delle priorità tematiche, che in qualche modo è comunque politicamente corretta', ha spiegato Havas. 'Eureka è diversa: ha un approccio bottom-up che permette ai partner industriali di determinare in prima persona l'agenda, e ha adottato un sistema leggermente più flessibile. Come punto negativo, tuttavia, Eureka può risultare instabile. Ad esempio, potete lavorare duro per dar vita a un consorzio di progetto solo per vederlo poi sbriciolarsi perché un paese ha deciso di non finanziarlo', ha aggiunto. Il Notiziario CORDIS ne ha discusso con Jean-Paul Jacamon, presidente francese uscente di Eureka. 'Si tratta senza dubbio di un tema spinoso, e abbiamo lavorato duro per assicurare l'impegno finanziario a lungo termine degli stati membri di Eureka. Tuttavia quando, ad esempio, creiamo in nuovo cluster dobbiamo assicurarci che godrà di un sostegno duraturo', ha detto. 'Si guarda ovviamente al treno che arriva in ritardo, ma bisogna anche riconoscere che in buona parte arrivano in perfetto orario. I programmi quadro dispongono di un bilancio centralizzato e da questo punto di vista sono quindi più stabili; ma allora ci si lamenta perché la procedura di finanziamento è troppo burocratica!', ha aggiunto Jacamon. Per quanto riguarda la Commissione e gli stati membri di Eureka, la risposta consiste in una maggiore cooperazione tra le due iniziative separate piuttosto che nel rabberciare insieme i due programmi per tentare di trasferire in uno i punti di forza dell'altro. D'Aubert ha detto: 'Dobbiamo mobilitare quanti più strumenti finanziari possibile, pubblici e privati, e prendere in considerazione la possibilità di creare un nuovo organismo di finanziamento dedicato ai progetti di ricerca innovativi'. Molti delegati si sono detti d'accordo con il punto di vista del ministro, secondo cui la BEI dovrebbe svolgere un ruolo più importante nel finanziamento di queste iniziative, e hanno indicato nei fondi strutturali dell'UE un'altra fonte di entrate. Dopo le conclusioni dei ministri, il Notiziario CORDIS ha chiesto a Lord Sainsbury, ministro inglese per la Scienza e l'innovazione, cosa ne pensasse della conferenza. 'Penso che sia stata decisamente buona', ha esordito. 'Abbiamo constatato una minore partecipazione inglese nel Sesto programma quadro e abbiamo voluto ribadire che a nostro avviso vi dovrebbe essere una maggiore cooperazione tra Eureka e il PQ [programma quadro], perché da questo punto di vista il precedente ha dato ottimi risultati. Avendone discusso nel corso della conferenza, ne abbiamo concluso che anche altri paesi hanno constatato questo trend negativo e condividono lo stesso punto di vista. Per i programmi quadro si tratta di un'opportunità ideale di aiutare Eureka,' ha concluso.

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