La conferenza Baltic Dynamics sottolinea l'impegno dell'UE nell'economia della conoscenza
Secondo Renate Weissenhorn, Capo dell'unità Reti di innovazione della DG Imprese della Commissione, l''innovazione è promossa in modo più efficace al livello locale, dove si forgiano gli agganci tra attori e si formano le attività imprenditoriali'. Ma considerato che il concetto d'innovazione in sé resta relativamente nuovo negli Stati baltici dell'UE, è chiaro che questi paesi hanno bisogno di esperienza e risorse esterne per conseguire l'obiettivo di livello europeo di costruire un'economia mondialmente competitiva basata sulla conoscenza. Uno degli scopi della conferenza Baltic Dynamics 2004 tenutasi il 10 e 11 settembre a Riga, in Lettonia, era identificare efficaci mezzi di sostegno comunitario per la promozione dell'innovazione nella regione. La netta tendenza al ribasso dell'economia sperimentata dai paesi baltici dopo il collasso dell'Unione Sovietica si è trasformata negli ultimi anni in solida crescita economica. Tuttavia gran parte di questa crescita è stata pilotata dall'esplorazione delle opportunità commerciali nei mercati appena aperti più che dalla creazione e sfruttamento di nuova conoscenza, che è l'aspetto che definisce un'economia veramente innovativa. Nella regione baltica, sono già stati fatti i primi passi verso la costruzione di nuove economie basate sul modello dell'innovazione; il governo lettone per esempio ha recentemente adottato la prima strategia nazionale per l'innovazione del paese. Ma è l'implementazione di tali strategie, più che la loro adozione, che presenta la maggiore sfida in una regione in cui poche persone, inclusi i politici, hanno familiarità con la teoria e i processi dell'innovazione. Secondo la sig.ra Weissenhorn, non si può sopravvalutare il contributo di un'iniziativa europea come le reti IRC (centri relais d'innovazione) e IRE (regioni innovative in Europa). 'Le PMI [Piccole e medie imprese] di questi paesi stanno affrontando per la prima volta la concorrenza internazionale, e la loro abilità di reperire partner commerciali e tecnici in casa e all'estero le aiuterà a sopravvivere e a crescere'. Il valore reale di tali reti va attribuito alla loro natura duale - servizi di sostegno attuati da esperti locali con intima comprensione della regione, della sua cultura e dei suoi attori chiave, che fanno nello stesso tempo parte di una rete europea che offre accesso alla perizia ed alle opportunità di tutta L'Unione europea. 'Le società locali devono riorientarsi verso l'Occidente, e disporre sul posto di una rete di sostegno affidabile e solidamente impiantata, com'è la rete IRC, è essenziale', ha detto la sig.ra Weissenhorn al Notiziario CORDIS. Il primo impatto della rete IRE, sia nella regione baltica che negli altri Stati membri dell'Unione europea, è lo sviluppo di strategie d'innovazione regionali in compartecipazione con i principali attori politici, professionisti e accademici. L'esistenza di tali strategie sarà particolarmente importante al momento di assicurarsi finanziamenti dal fondo di coesione a sostegno delle attività d'innovazione, ha detto la Weissenhorn, che ha spiegato che l'UE ha deciso di integrare la sua politica di coesione nella strategia di Lisbona, e che a conseguenza di ciò l'innovazione diventerà uno scopo chiave del futuro finanziamento della coesione. In effetti, quei pochi e scelti campioni d'innovazione della regione baltica hanno già considerato il potenziale impatto dei fondi di coesione e dei Fondi strutturali dell'UE. Il Dr Janis Stabulnieks, managing director del Latvian Technological Center e presidente del comitato organizzativo di Baltic Dynamics 2004, sa bene che molti elementi dell'economia e dell'infrastruttura lettone hanno tuttora bisogno di essere rafforzati, e la sua preoccupazione è che l'innovazione, che egli ritiene la forza trainante della futura crescita economica, rischi di essere trascurata. 'Il governo lettone deve ancora risolvere i problemi di tutti i giorni, come i tetti nuovi alle scuole; ma è parimenti importante che i Fondi strutturali vadano alle iniziative per lo sviluppo a sostegno dell'innovazione', ha dichiarato il Dr Stabulnieks al Notiziario CORDIS. Alla domanda in che modo i decisori a Bruxelles potrebbero sostenere meglio lo sviluppo dell'economia della conoscenza in Lettonia, il Dr Stabulnieks ha risposto che l'UE dovrebbe fare pressioni sul governo affinché delinei pienamente le sue attività nel campo dell'innovazione, ed ha aggiunto: 'Purtroppo il trattato di adesione non faceva esplicito riferimento all'innovazione, per cui siamo preoccupati per il suo livello di riconoscimento in seno al governo'. Alcuni dei presenti alla conferenza hanno espresso preoccupazione che, nello sforzo di integrare i nuovi Stati membri nella strategia economica globale dell'UE, si trascurino le questioni locali. Alasdair Reid, manager di progetto per la Carta delle tendenze dell'innovazione, ha dichiarato: 'L'appartenenza all'UE può portare all'europeizzazione delle politiche locali, e vi è il rischio che i problemi locali e le loro soluzioni non ricevano la considerazione che dovrebbero'. A sostegno di quanto detto, Reid ha additato l'esempio dello scopo dell'UE di portare l'investimento per la ricerca al 3% del PIL entro il 2010. 'Sarebbe bello conseguire l'obiettivo di Barcellona, ma non è detto che sia l'obiettivo giusto per tutti i paesi o regioni. Quello di cui stiamo discutendo non è solo come spendere più soldi nella ricerca, ma come distillare la conoscenza creata da quell'investimento attraverso l'economia, un quadro ben più grande', ha concluso. Per ora tuttavia la sfida è convincere i decisori della regione baltica che l'innovazione è la condizione previa per la futura crescita economica, ed è una sfida che tutti i sostenitori dell'argomento, sia nei paesi baltici che in tutta l'Unione, debbono affrontare insieme per essere certi di vincere.
Paesi
Estonia, Lituania, Lettonia