Confronto tra Bush e Kerry sulla scienza
Mentre ferve la corsa alle elezioni presidenziali americane, la rivista scientifica Nature ha posto a entrambi i candidati 15 domande sugli attuali dibattiti della scienza. Le risposte dell'attuale presidente, il repubblicano George Bush, e del democratico John Kerry rivelano differenze di opinione su una gamma di politiche, dalla ricerca sulle cellule staminali al cambio climatico, alla tecnologia delle armi nucleari. Nell'agosto del 2001, il presidente Bush aveva annunciato che sarebbe stato disponibile il finanziamento federale per la ricerca fatta usando i ceppi di cellule staminali esistenti, ma che non sarebbero stati creati ceppi nuovi. Nella sua risposta alla domanda di Nature, se pensasse di rivedere la sua politica, Bush afferma di sentirsi 'impegnato a portare avanti la ricerca sulle cellule staminali senza oltrepassare una linea morale fondamentale', ed aggiunge che la sua politica rende possibile ai ricercatori studiare il potenziale delle cellule staminali embrionali 'rispettando le implicazioni morali ed etiche di questo tipo di ricerca'. Kerry, al contrario, si impegna a levare le 'barriere che si erigono sulla via della scienza' e ad 'allargare i confini dell'esplorazione medica affinché i ricercatori possano trovare le cure che potrebbero esistere'. Kerry allude alle attuali limitazioni imposte alla ricerca sulle cellule staminali, che sono 'guidate da un'ideologia', e promette di revocare l'attuale bando del finanziamento federale, senza però interrompere il rigoroso controllo etico. Il ritiro degli Stati Uniti dal protocollo di Kyoto, su istigazione del presidente Bush, aveva scandalizzato molti in Europa. Nella sua risposta a Nature egli ammette che il mutamento climatico globale è una 'grave questione a lungo termine', ma insiste sul fatto che restano 'notevoli incertezze' quanto all'impatto che il mutamento climatico avrebbe sull'ambiente. Il presidente delinea le attuali iniziative volte al progresso della scienza, alla diffusione dell'uso dell'energia di trasformazione e delle tecnologie di sequestro del carbonio, alla limitazione dell'aumento delle emissioni di gas a effetto serra. Kerry sfrutta la sua risposta per attirare l'attenzione sui suoi sforzi attuali per ottenere un 'trattato sul riscaldamento globale equilibrato'. Kerry si impegna a riportare gli Stati Uniti al tavolo dei negoziati di Kyoto e ad introdurre politiche interne per ridurre l'inquinamento. I due candidati sembrano avere vedute opposte quanto alle attività per una nuova tecnologia di armi nucleari. Mentre Kerry inizia la sua risposta affermando che 'metterà fine alla ricerca di armi nucleari di nuova generazione', Bush segnala il suo forte sostegno della ricerca sulle armi nucleari sottolineando come i laboratori nucleari del paese siano la 'fonte di impareggiabili progressi, e come stiano aiutando l'America a vincere la guerra contro il terrorismo'. Un altro aspetto della tecnologia nucleare, la ricerca sulla fusione, vede sia Bush che Kerry sottolineare l'importanza della parte restante del progetto ITER (international thermonuclear experimental reactor), di cui è partner anche l'UE. Bush indica che ITER è la massima priorità nel settore delle strutture del ministero dell'Energia, mentre Kerry nota che la sua prima priorità sarà cercare la collaborazione internazionale su questa ed altre questioni dell'energia. Mentre il presidente attuale mantiene il suo entusiasmo per i successi statunitensi nello spazio, Kerry è più cauto. Anche se non reitera il suo desiderio di vedere 'l'uomo su Marte', come aveva annunciato all'inizio dell'anno, desidera sempre che gli astronauti americani ritornino sulla Luna non più tardi del 2020. Kerry si impegna inoltre a finanziare l'esplorazione dello spazio, ma aggiunge che vi è 'poco da guadagnare da un'iniziativa spaziale che si prefigge obiettivi veramente ambiziosi e poi non li sostiene con un finanziamento realistico'. Sempre sull'argomento della tecnologia spaziale, Bush resta fermo alla sua politica di sviluppare e schierare, non appena possibile, difese missilistiche balistiche. Kerry si attiene ad un approccio più cauto, dichiarando: 'Non sono favorevole al rapido schieramento di una difesa missilistica. Non dobbiamo sprecare denaro per la difesa per ora. Sono invece favorevole al proseguimento delle ricerche, allo sviluppo e ai test'. Le altre domande poste ai candidati presidenziali riguardano le restrizioni di visto per gli scienziati, i comitati di consulenza scientifica, il finanziamento della ricerca biomedica, l'incremento del consumo attraverso la scienza, la legge sulle specie in via di estinzione, gli organismi geneticamente modificati (OGM), lo sviluppo di nuovi farmaci e la EBS (encefalopatia bovina spongiforme).
Paesi
Stati Uniti