La continuità tratto principale delle risposte di Potocnik al questionario del Parlamento
Janez Potocnik, il candidato Commissario per la Scienza e la Ricerca nella nuova Commissione di Barroso, ha risposto a un questionario preparato dai membri del Parlamento allo scopo di approfondirne il pensiero su questioni fondamentali della ricerca nell'UE. Il questionario verteva su punti come il Settimo programma quadro (7PQ) e il suo bilancio, il progetto di reattore sperimentale termonucleare internazionale (ITER), e il Consiglio europeo per la ricerca (CER). Le risposte di Potocnik suggeriscono che vi sarà un alto grado di continuità da un Commissario all'altro, se e quando assumerà il portafoglio Scienza e Ricerca lasciato recentemente vacante da Philippe Busquin. Rispondendo alla domanda se intenda sostenere l'attuale posizione europea nelle negoziazioni in corso a proposito del sito per ITER, Potocnik ha dichiarato: 'È mia intenzione proseguire saldamente sulla linea di condotta assunta dalla Commissione fino ad ora'. Egli ritiene che costruire ITER a Cadarache sia il modo migliore per garantire il successo del progetto, ed afferma che sarebbe una 'pesante sconfitta' se tutti i partner implicati in ITER non riuscissero a mettersi d'accordo sul sito. 'Costruire ITER a Cadarache non è solo della massima importanza per la ricerca europea', ha sottolineato Potocnik. 'Cadarache è anche il miglior sito in assoluto in una comparazione internazionale basata su criteri obiettivi. Per queste due ragioni, il nostro primo fine deve essere garantire il consenso su Cadarache'. Se questo dovesse rivelarsi impossibile, suggerisce che l'UE prenda in considerazione di costruire comunque il reattore a Cadarache, in cooperazione con quei partner che intendano parteciparvi, ma ha definito questa azione come 'l'ultimissima risorsa'. In risposta alla domanda se intenda appoggiare la proposta del Parlamento di un bilancio di 30 miliardi di euro per il 7PQ, Potocnik ha detto di sostenere pienamente la proposta di raddoppiare il bilancio dell'UE per la ricerca. Questo, ha sottolineato, darebbe come risultato un importo complessivo ben più grande di quello richiesto dai membri del Parlamento, ed ha aggiunto: 'Sono deciso a difendere questa proposta e, a tale proposito, conto sul sostegno del Parlamento'. Raddoppiare il bilancio dell'UE per la ricerca è vitale per raggiungere l'obiettivo di Lisbona di portare la spesa per la ricerca nell'UE al 3% del PIL, ritiene Potocnik, e inoltre contribuirà a creare nuovi posti di lavoro, a stimolare l'investimento privato nella ricerca e a rispondere all'enorme incremento di complessità e di costo dei moderni studi scientifici. Alla domanda se ritenga che sia necessaria un'importante revisione delle norme finanziarie per il 7PQ, il candidato Commissario ha detto di considerare una priorità giungere ad una attuazione più semplice, più veloce e più trasparente del programma quadro. 'Per come la vedo io, come spediamo il denaro è almeno altrettanto importante di quanto ne spendiamo', ha detto. La Commissione prenderebbe inoltre in considerazione la possibilità di delegare alcune delle mansioni di gestione del programma ai partecipanti oppure a organizzazioni esterne, ha rivelato Potocnik, ma ha aggiunto che mantenere il controllo globale è importante per garantire che la Commissione resti in contatto con la realtà della ricerca, cosa assolutamente indispensabile per forgiare buone politiche per la ricerca. Potocnik ha promesso che, a seconda dei risultati delle consultazioni con gli utilizzatori dei programmi quadro e delle istituzioni dell'UE, Parlamento incluso, 'non sarà alieno dal proporre una importante revisione delle norme che disciplinano la gestione dei fondi dell'UE, se questo è necessario per conseguire i nostri obiettivi'. Ha inoltre accolto con favore i risultati del rapporto Marimon sugli strumenti del 6PQ, e si è impegnato a rendere tali strumenti più flessibili per le piccole imprese e i gruppi di ricerca, specie quelli dei nuovi Stati membri. Ha rivelato che il 7PQ cercherà di creare equilibrio tra progetti su vasta e su piccola scala, e ha detto che sarà data considerazione a specifiche iniziative intese a sostenere l'eccellenza in quelle regioni dell'UE in cui questa è stata insufficientemente sviluppata. Alla domanda su quale sia il miglior quadro giuridico per un Consiglio europeo per la ricerca, Potocnik ha risposto che per ora vi sono varie opzioni, ma la Commissione non prenderà una decisione su quella favorita se non dopo avere ascoltato i pareri degli utenti e istituzioni pertinenti implicati nel processo, tra cui il Parlamento. Quanto al programma europeo di ricerca in materia di sicurezza, le opinioni del candidato Commissario sono state più chiare. Egli pensa che il programma dovrebbe concentrarsi sulla sicurezza delle frontiere, la protezione e la sicurezza dei sistemi in rete, la lotta al terrorismo, la gestione delle crisi e l'interoperabilità dei sistemi integrati. Ed ha aggiunto che il programma dovrebbe disporre di un bilancio nella regione di 1 miliardo di euro. Infine, in un questionario separato, è stato chiesto a tutti i candidati Commissari cosa farebbero per accelerare il progresso verso gli obiettivi di Lisbona, e quali pensano che siano le principali priorità. Potocnik ha risposto dichiarando che il primo passo verso la rivitalizzazione del processo sarebbe un ritorno allo 'spirito' di Lisbona, concentrandosi su sviluppo e competitività. Le principali priorità, secondo lui, dovrebbero essere conseguire lo scopo di Barcellona del 3%, procedere a passi ancor più grandi verso un vero Spazio europeo della ricerca, e ottenere le giuste condizioni quadro generali, per esempio con l'introduzione di percorsi di carriere scientifiche, mobilità migliorata, e il brevetto europeo. Le risposte di Potocnik al questionario del Parlamento dovrebbero consentire agli europarlamentari di valutarne l'ampio approccio politico e fornire una base per la sua audizione, che avverrà a Bruxelles il 1° ottobre.