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L'ASE approva il finanziamento per la prossima fase del GMES

In una riunione tenutasi il 21 e 22 settembre presso l'Eden Project a Cornwall (Regno Unito), il comitato del programma di osservazione della Terra dell'ASE (Agenzia spaziale europea) ha approvato il pagamento di 80 milioni di euro per finanziare la prossima fase dell'iniziati...

In una riunione tenutasi il 21 e 22 settembre presso l'Eden Project a Cornwall (Regno Unito), il comitato del programma di osservazione della Terra dell'ASE (Agenzia spaziale europea) ha approvato il pagamento di 80 milioni di euro per finanziare la prossima fase dell'iniziativa europea GMES (global monitoring for environment and security). La decisione marca l'inizio dei lavori sulla componente spaziale del GMES, con 30 milioni di euro destinati alle attività preparatorie (studi dell'architettura, progettazione del segmento terrestre, studi iniziali dei cinque satelliti 'Earth watch sentinel' che costituiscono la dorsale del sistema). Il resto del finanziamento servirà per la valutazione socioeconomica dei benefici del GMES e per il follow up del lavoro già svolto per definire e dimostrare i servizi che verranno forniti dal sistema. Il pagamento dei fondi apre inoltre la strada a una decisione del prossimo consiglio dell'ASE per approvare la completa realizzazione del progetto. José Achache, direttore dell'Osservazione della Terra all'ASE, ha detto: 'I disastri naturali, come gli uragani di quest'anno nei Caraibi o le inondazioni che nel 2002 hanno devastato i paesi dell'Europa orientale, stanno diventando sempre più frequenti e violenti. Per capirne i legami con i cambiamenti globali dovuti alle attività umane e per mitigarne l'impatto, sono necessarie capacità sempre maggiori di monitoraggio globale e di previsione. E sono queste capacità che il sistema GMES renderà disponibili'. Steven Wilson, presidente del comitato di programma dell'ASE e direttore dell'Osservazione della Terra al National Space Centre britannico, ha aggiunto: 'Gli Stati membri dell'ASE hanno finalmente accettato di dar vita a servizi d'informazione fondamentali sugli aspetti critici del nostro ambiente, e delle soggiacenti tecnologie per garantire un monitoraggio completo dallo spazio del nostro ambiente'.

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