Progetti collaborativi in mostra all'IST 2004
Durante l'IST 2004, svoltosi all'Aia dal 15 al 17 novembre, nei cavernosi dintorni della sala d'esposizione del centro congressi olandese erano in mostra ben oltre un centinaio di progetti tecnologici collaborativi comunitari e nazionali Il Notiziario CORDIS ha visitato un certo numero di espositori per saperne di più sull'attuale situazione della ricerca nel settore TSI (tecnologie della società dell'informazione) e per scoprire quali vantaggi i ricercatori hanno ottenuto dalla loro permanenza nei Paesi Bassi. Uno degli spazi espositivi più curiosi era quello in cui i ricercatori parlavano a un paio di amichevoli robot che li seguivano. I due 'BIRON', questo il nome con cui sono conosciuti, sono stati sviluppati dai ricercatori dell'università di Bielefeld (in Germania) nel quadro di COGNIRON, un progetto integrato del settore TSI. L'obiettivo globale del progetto COGNIRON è studiare le capacità di percezione, rappresentazione, ragionamento e apprendimento dei due robot in un contesto umano. Il team dell'università di Bielefeld ha creato BIRON per offrire al progetto una migliore comprensione dell'interazione tra robot e esseri umani. 'Se lo portate a casa vostra e gli offrite una 'visita della casa', durante la quale vi segue e vi ascolta mentre gli spiegate dove sono le cose, BIRON imparerà a muoversi e a trovare le cose', ha spiegato Shuyin Li, un dottorando che lavora al progetto. Per arrivare a un tale risultato, il team ha creato un robot che dispone di videocamera, altoparlanti, microfoni, cercatori laser, software di riconoscimento facciale e di un sistema di conversazione. Il risultato è un robot che identifica i volti e ascolta le loro parole, e che segue le persone, imparando ad associare gli oggetti mostrati con la descrizione che ne viene fatta. 'In futuro, BIRON dovrebbe essere in grado d'imparare dove prendete le birre e di andarvene a prendere una quando glielo chiedete', ha detto Li, che ha poi aggiunto che altri team del progetto COGNIRON si stanno concentrando su capacità quali gli spostamenti, la sensibilità emotiva, il riconoscimento e la comprensione dell'attività umana; il risultato finale atteso è un robot amico che interagisca in modo umano. Jannik Fritsch, coordinatore del progetto, ha dichiarato al Notiziario CORDIS: 'Per raggiungere l'obiettivo finale, il progetto COGNIRON richiede conoscenze in molte aree differenti, e senza la possibilità di riunirle in un progetto integrato sarebbe stato impossibile andare avanti. In ogni caso, amministrare un progetto di questo tipo non è cosa da poco, e per alcuni partner senza precedenti conoscenze dei progetti finanziati dall'UE la cooperazione a così grande scala rappresenta un'esperienza del tutto nuova'. Un altro progetto che ha destato molto interesse alla conferenza è stata l'iniziativa VRET (virtual reality exposure therapy), un progetto esposto nello stand olandese e con finanziamento nazionale che, a detta degli organizzatori, mostra sinergie con le attività TSI condotte a livello dell'UE. Il team di ricercatori dell'università di Delft invitava i delegati a sedere in una poltroncina d'aereo modificata e ad indossare un casco di realtà virtuale che riproduceva immagini, suoni e vibrazioni di un normale volo commerciale. Iulia Dobai, uno studente che lavora al progetto, ha spiegato al Notiziario CORDIS: 'Se avete una fobia, il trattamento terapeutico usuale prevede che riviviate la situazione che vi terrorizza. Se vi fa paura volare, di solito il terapista vi accompagnerà in numerosi viaggi aerei, ma la cosa è piuttosto costosa'. Invece di una terapia 'dal vivo', il progetto VRET usa la realtà virtuale per far rivivere alla gente la sua paura di volare, una opzione alla lunga molto più economica se vi sono abbastanza pazienti con la stessa fobia. 'Durante la conferenza è venuta un sacco di gente a provare la simulazione, e tutti hanno detto di trovarla realistica, ad eccezione di pochi che hanno sentito la mancanza della forza di gravità presente in un volo reale', ha detto Dobai. Il sistema è gia stato provato ad Amsterdam su 60 veri pazienti, e, anche se non saranno disponibili fino alla prossima primavera, in via ufficiosa i risultati finali vengono definiti incoraggianti. Dopo essersi alzato dalla poltroncina vibrante ed essersi tolto il casco, uno dei partecipanti alla conferenza a detto al Notiziario CORDIS: 'È stato molto interessante, ma quello che volevo veramente vedere era una hostess virtuale!' L'ultimo progetto del giro era il più musicale dell'esposizione. Coordinato dall'università Pompeu Fabra di Barcellona, il progetto SIMAC si concentra sulla tecnologia di apprendimento delle macchine e di trattamento audio per sviluppare un sistema di gestione automatizzata del contenuto audio online. Come spiega Pedro Cano: 'Attualmente la gestione del contenuto audio è affidata all'etichettatura umana della musica (ad esempio artista, titolo del brano e genere), un lavoro che richiede tempo e si presta ad errori. Viceversa SIMAC usa metadati estratti automaticamente e significativi dal punto di vista musicale per descrivere il contenuto (ad esempio strumenti, caratteristiche vocali, tonalità, struttura ritmica e genere)'. Un tale sistema può risultare estremamente utile per muoversi nella crescente marea di musica prodotta a casa e condivisa via Internet, e il team ritiene inoltre che il sistema potrebbe adottare parametri specifici per soddisfare le esigenze di clienti particolari, ad esempio le società di registrazione. 'Abbiamo trovato molto utile la nostra partecipazione all'evento', ha detto Xavier Serra, coordinatore del progetto. 'Siamo il solo progetto in campo musicale presente, e un sacco di gente ci ha avvicinato per la nostra esperienza in campo musicale e audio'. Serra ha spiegato perché adora lavorare in un progetto di ricerca ben specifico, come SIMAC: 'Mi piacciono molto gli STREP (progetti specifici mirati nel campo della ricerca): la flessibilità dell'aspetto finanziario e il modo in cui abbiamo potuto strutturare il progetto hanno perfettamente funzionato. Penso che tentare di sviluppare SIMAC come parte di un progetto integrato sarebbe stato un vero incubo', ha concluso.