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Ricerca e salvataggio migliorati con i localizzatori personali da polso

Attività come la vela o il volo comportano rischi a causa di errori umani, guasti meccanici o condizioni meteorologiche e le persone coinvolte dipendono spesso dagli sforzi di ricerca e salvataggio. SAT406M offre un’innovazione per aumentare il loro successo.

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Negli anni ’80 è stato istituito il sistema internazionale satellitare Cospas-Sarsat per offrire servizi di ricerca e salvataggio (SAR, Search and Rescue) globali gratuiti, aiutando le persone in pericolo, sempre e ovunque. Il sistema combina la tecnologia GPS, gestita dall’aviazione degli Stati Uniti, con il satellite europeo Galileo e quello russo Glonass. I segnali di soccorso rilevati possono essere emessi dai terminali a bordo delle navi tramite radiofari per individuare la posizione in caso di emergenza (EPIRB, Emergency Position Indicating Radio Beacons) e dai terminali a bordo degli aerei tramite trasmettitori di localizzazione di emergenza (ELT, Emergency locator transmitters), o da localizzatori personali di emergenza (PLB, Personal Locator Beacons). Il progetto SAT406M, finanziato dall’UE, ha riprogettato i PLB in modo da essere più user-friendly e compatti e da poter essere trasportati continuamente. L’orologio da polso risultante integra anche il servizio di collegamento di ritorno (RLS, Return Link Service) SAR/Galileo. Oltre al prodotto, il team ha sviluppato metodi di localizzazione SAR aggiornati che si spera di poter adottare formalmente. Un prodotto che migliora gli sforzi SAR Le persone, le navi e gli aeromobili in pericolo devono essere localizzati il ​​più rapidamente possibile. Il modo più comune per consentirlo è indossare localizzatori (PLB, EPIRB o ELT) che trasmettono segnali radio brevi, trasmessi dai satelliti per essere rilevati nelle stazioni base. Queste stazioni individuano la posizione del localizzatore e inviano avvisi al Centro di coordinamento dei soccorsi più vicino (RCC, Rescue Coordination Centre), responsabile dell’implementazione delle unità nazionali SAR o coinvolgendo altri attraverso accordi internazionali. Tuttavia, è stato riconosciuto che gli attuali sistemi di segnalazione SAR devono essere migliorati. Scenari SAR sul fondo di un canyon, all’interno di una foresta o dopo un incidente aereo, troppo spesso provocano segnali di pericolo che sono difficili da individuare e lasciano la persona da soccorrere incerta sul fatto che il segnale sia stato ricevuto o meno. Evidenziando le possibilità di SAT406M, il coordinatore del progetto, Daniel Katz, delinea uno scenario: «Immaginiamo di essere caduti in mare da un’imbarcazione a cinque miglia nautiche in mare aperto. Sto indossando un PLB da polso, attivato per emettere un segnale di soccorso ogni minuto alzando la mano sopra l’acqua, ma affronto un dilemma: nuoto verso la riva, indebolendo il segnale sommergendolo e consumando energia, oppure aspetto di essere salvato?» Per porre fine a questo dilemma, è stato integrato nel dispositivo quello che è la chiave per il successo del prodotto, il servizio di collegamento di ritorno recentemente lanciato tramite i satelliti Galileo dell’UE. L’RLS consente ai PLB di ricevere una conferma che l’allerta è stata rilevata e localizzata, e che quindi un’operazione di soccorso sta per arrivare. Nello scenario precedente ciò porterebbe alla decisione di aspettare, la soluzione più semplice. Il miglioramento più generale del sistema studiato in SAT406M si basa su un concetto matematico, incorporato in algoritmi software in esecuzione nel localizzatore e nella stazione base, che migliorano la localizzazione del dispositivo remoto in condizioni difficili e consentono la localizzazione indipendente sul posto. Quest’ultimo aspetto è particolarmente importante, in quanto un SAR efficace richiede la localizzazione del dispositivo anche a bordo di elicotteri e navi SAR, che in precedenza non erano stati raggiunti in modo adeguato. Testare la tecnologia ha comportato la trasmissione di migliaia di brevi scoppi radio dal localizzatore provenienti da diverse parti del mondo, che sono stati poi trasmessi dai satelliti Galileo e rilevati presso la stazione di base MEOLUT a Tolosa, in Francia. Questi segnali sono stati instradati via Internet al server dei team del progetto per essere analizzati per il debug e ulteriori miglioramenti. Sempre più necessario standardizzare Essendo compatibile sia con dispositivi da polso che con l’RLS, il nuovo PLB SAT406M, costruito da Mobit, migliorerà le operazioni di salvataggio, consentendo di salvare più vite umane e riducendo al contempo i costi operativi del governo. I protocolli di accompagnamento per la localizzazione dei dispositivi remoti, la localizzazione dei dispositivi sul posto e per la comunicazione di bit di informazione extra (EIB, Extra Information Bits) nel sistema satellitare a banda stretta di Cospas-Sarsat hanno anche un evidente potenziale per migliorare il sistema SAR, quindi il team sta proponendo la loro standardizzazione. Tuttavia, come spiega Katz, «Standardizzare la nostra metodologia è difficile perché l’organismo adottivo, Cospas-Sarsat, è un’organizzazione internazionale che comprende 44 membri. Questo rende i progressi lenti nella negoziazione delle modifiche. Inoltre, i requisiti per la retrocompatibilità potrebbero posticipare l’accettazione, ma continueremo a spingere verso la standardizzazione, fondamentale se si vuole una soluzione vantaggiosa per tutti».

Parole chiave

SAT406M, Ricerca e salvataggio, localizzatore, allarme, satellite, soccorso, GPS, segnale radio, Galileo, posizione, remoto

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