Nanoparticelle per nuovi prodotti di grande consumo
Un progetto dell'UE unisce scienza e ingegneria per tentare di trovare nuovi processi di dispersione delle nanoparticelle nei liquidi, ad esempio lozioni per il corpo e detergenti. L'uso delle nanoparticelle può rendere certi prodotti più attraenti agli occhi dei consumatori, facendo vedere meno sulla pelle una lozione per il corpo o proteggendo la vernice dalla luce solare, per citare due casi. Ma per essere efficaci, le particelle debbono essere disperse nei liquidi, e anche se i produttori lo fanno, 'manca attualmente una conoscenza profonda di come i parametri ingegneristici interagiscono con i parametri chimici', ha dichiarato al Notiziario CORDIS il dottor Gul Ozcan-Taskin, coordinatore del progetto PROFORM. Il processo di dispersione richiede un numero di passaggi che varia in funzione del tipo di particella, ad esempio umidificazione, dispersione e dissoluzione. Per migliorare i metodi attuali, il consorzio esaminerà ciascun componente e ciascuna fase della dispersione delle nanoparticelle, dalle proprietà delle particelle (umidità, porosità, forma, dimensione, densità, forza aggregante) alle proprietà fisiche del liquido e alla dispersione stessa. Importante, ad esempio, assicurarsi che le particelle non galleggino e non affondino, e che gli aggregati si scompongano. Comprendendo più a fondo questi processi, si spera di poter migliorare i prodotti e ridurre gli scarti. I risultati di PROFORM includeranno una guida di progettazione per l'intero processo, una banca dati d'informazioni generiche per la caratterizzazione delle particelle, e modelli numerici per le proprietà reologiche delle sospensioni, la cinetica dei processi secondari, il flusso e la miscelazione dei fluidi. Il progetto, che riunisce dieci partner del settore industriale (sia grandi che piccole aziende) e del mondo accademico, ha preso il via nel luglio 2004 e durerà tre anni, con un finanziamento del Sesto programma quadro (6PQ) dell'UE.