Nel suo nuovo libro Philippe Busquin sostiene che l'impero scientifico europeo è in declino
L'attuale Commissario per la Ricerca e quello precedente si sono incontrati il 15 marzo per la presentazione di un libro di cui quest'ultimo è coautore. "Le déclin de l'Empire scientifique européen", di Philippe Busquin e del giornalista François Louis, avrebbe potuto essere motivo di preoccupazione per il Commissario responsabile della Scienza e ricerca attualmente in carica, Janez Potocnik, visto il titolo alquanto pessimista. Tuttavia, "I tempi sono tali che occorre essere provocatori", ha affermato il Commissario Potocnik alla presentazione del libro. L'invito a scriverne la postfazione gli ha inoltre consentito di illustrare cosa si deve fare per fermare l'ipotetico declino della scienza europea. Il libro è diviso in tre parti. La prima traccia il corso della scienza europea dalla Seconda guerra mondiale ad oggi, sostenendo che i problemi dell'Europa hanno avuto inizio nel periodo successivo al conflitto ed esaminando il fenomeno della fuga di cervelli. Questa sezione prende anche in considerazione le varie strategie volte a rilanciare l'Europa, come il concetto di uno Spazio europeo della ricerca, gli investimenti nei settori strategici dell'idrogeno e della nanotecnologia e le iniziative intraprese per incoraggiare gli investimenti del settore privato nella ricerca. La seconda parte si presenta sotto forma di una sequenza di domande e risposte, in cui Philippe Busquin parla del suo interesse nei confronti della scienza fin dalla più tenera età, dei motivi per cui intendeva diventare ricercatore e delle cause che lo hanno costretto a cambiare i programmi, e dell'ingresso in politica. Inoltre, affronta il tema dello Spazio europeo della ricerca ed esprime le sue opinioni in merito all'allargamento dell'Unione europea, alla ricerca in Belgio e ai rapporti degli europei con la scienza. La terza e ultima parte del libro presenta dieci grandi scienziati europei del passato e dieci argomenti che sono al centro degli attuali dibattiti sulla scienza in Europa, fra cui le cellule staminali, l'energia di fusione, l'esplorazione di Marte, la nanotecnologia e l'ESB. Philippe Busquin dice di aver partecipato alla stesura del libro con l'obiettivo di rinnovare il dibattito sulla ricerca a livello europeo, tuttavia, come egli stesso sottolinea, alla ricerca non è mai stato riservato un posto così rilevante in ambito politico. Prima del Consiglio europeo di Lisbona del 2000, i capi di Stato e di governo europei non si erano mai riuniti per discutere il valore della ricerca. L'ex Commissario e quello attuale hanno fornito motivi diversi per spiegare il fatto che l'Europa non riesce a colmare il divario che, nel settore della ricerca, la separa dai suoi concorrenti. Mentre Philippe Busquin ha sottolineato la mancanza di impegno tra gli Stati membri ad aumentare gli investimenti nella ricerca, il Commissario Potocnik ha rammentato ai presenti che la vera differenza tra l'Europa e i suoi concorrenti è la ricerca nel settore privato. "I nostri concorrenti investono oltre il tre per cento [nella ricerca] grazie al settore privato. [...] Dobbiamo mantenere la spesa pubblica per l'effetto di leva, ma è fondamentale creare le giuste condizioni per gli investimenti privati. In caso contrario, possiamo scordarci di raggiungere il livello del tre per cento". Philippe Busquin ha negato di essere diventato più pessimista riguardo all'obiettivo del tre per cento da quando ha lasciato l'incarico di Commissario. In tale veste, il suo tono doveva essere positivo e ottimista, ha detto. Adesso tuttavia parla della realtà ed è semplicemente pragmatico. Nella sua postfazione, il Commissario Potocnik parla del significato dell'agenda di Lisbona, da lui descritta il 15 marzo come "la ricerca nell'Unione europea di una risposta alla domanda se sia possibile sostenere il nostro stile di vita", e del passaggio da una prospettiva a breve termine a una a lungo termine per quanto riguarda il mantenimento della qualità della vita. Intervenendo alla presentazione del libro, il Commissario Potocnik ha esaltato i traguardi raggiunti da Philippe Busquin, citando l'obiettivo del tre per cento di investimenti e lo Spazio europeo della ricerca quali suoi principali risultati. "Gli obiettivi che è riuscito a conseguire sono impressionanti e la sua eredità è talvolta pesante. Il modo migliore per rendergli omaggio è continuare a compiere passi avanti. Scriverò la postfazione".