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Contenuto archiviato il 2023-03-01

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Eurodeputati auspicano di modificare la legislazione sui finanziamenti comunitari a favore della ricerca sulle cellule staminali

Un gruppo di europarlamentari spera di cambiare la prassi corrente relativa ai finanziamenti per la ricerca sulle cellule staminali a livello di Unione. Nel mese di marzo il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione in materia. Benché la risoluzione sia stata incentrata...

Un gruppo di europarlamentari spera di cambiare la prassi corrente relativa ai finanziamenti per la ricerca sulle cellule staminali a livello di Unione. Nel mese di marzo il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione in materia. Benché la risoluzione sia stata incentrata sul commercio di ovociti umani, gli eurodeputati hanno ritenuto opportuno inserire anche una dichiarazione sui finanziamenti alla ricerca. La risoluzione dichiara che la ricerca embrionale e sulle cellule staminali embrionali dovrebbe essere finanziata dai bilanci nazionali dei paesi in cui tale tipo di ricerca è legale. Si tratta di un cambiamento rispetto alla posizione assunta in precedenza dal Parlamento, che accettava il finanziamento della ricerca riguardante le cellule staminali a livello di Unione, ma impediva la creazione di embrioni umani utilizzando il bilancio comunitario per la ricerca. "Confidiamo nel fatto che anche la Commissione riveda la propria posizione, in quanto il Commissario competente Janez Potocnik, il Vicepresidente Verheugen [...] nonché il Presidente Barroso hanno sempre espresso la volontà di cooperare con il Parlamento e di dare ascolto alla sua voce, soprattutto in un ambito così delicato", si legge in una dichiarazione rilasciata dagli onorevoli Peter Liese (Germania), Maria Martens (Paesi Bassi) e Hiltrud Breyer (Germania). Gli eurodeputati affermano che i finanziamenti comunitari andrebbero invece impiegati per svolgere attività di ricerca su alternative alle cellule staminali umane, un aspetto meno controverso. Il cambiamento di posizione è stato determinato da due avvenimenti, stando alla dichiarazione degli europarlamentari: l'allargamento e l'esistenza sospetta di un commercio programmato di ovociti in Europa. "Più di due terzi degli eurodeputati polacchi, compresi i liberali, hanno votato a favore dei rispettivi emendamenti e della risoluzione", si afferma nella dichiarazione. "Questo dimostra chiaramente che l'allargamento ha determinato un cambiamento di atteggiamento nelle istituzioni europee per quanto riguarda queste problematiche sensibili". I timori riguardanti il commercio di ovociti riguardano il Regno Unito e la Romania. Secondo gli europeputati, il governo britannico avrebbe confermato l'esistenza di piani tesi a consentire a donne rumene di donare i propri ovociti a favore dei centri di fertilità britannici, dove si registra una carenza di ovociti. Benché tale iniziativa sia stata autorizzata solo dopo che la British Human Fertilisation and Embryology Authority non aveva rinvenuto alcuna prova secondo cui le donatrici avrebbero ricevuto compensi, gli europarlamentari sottolineano il rischio per la salute delle donne che donano gli ovociti. Indagini svolte dai media hanno fatto sorgere dei dubbi sull'autenticità delle dichiarazioni che escludono il pagamento per tali donazioni.

Paesi

Romania, Regno Unito

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