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Contenuto archiviato il 2023-03-01

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I membri del Parlamento europeo richiedono misure per prevenire lo sfruttamento delle donne nell'ambito delle scienze della vita

Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sul commercio di ovuli umani, invitando gli Stati membri a intraprendere iniziative per evitare lo sfruttamento delle donne nell'applicazione delle scienze della vita. La mozione è passata con 307 voti favorevoli, 199 contra...

Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sul commercio di ovuli umani, invitando gli Stati membri a intraprendere iniziative per evitare lo sfruttamento delle donne nell'applicazione delle scienze della vita. La mozione è passata con 307 voti favorevoli, 199 contrari e 25 astenuti. La risoluzione richiede che la donazione di ovuli, come la donazione di organi nel suo insieme, sia regolamentata da norme severe onde "proteggere i donatori nonché i beneficiari e lottare contro qualsiasi forma di sfruttamento dell'individuo". La posizione del Parlamento è stata definita in risposta ai presunti progetti di scambio di ovuli umani tra cliniche appartenenti al Regno Unito e alla Romania. I membri del Parlamento hanno invitato il governo britannico ad abbandonare qualsiasi progetto simile. I membri hanno inoltre accolto come parte della risoluzione la controversa dichiarazione delle Nazioni Unite del 18 febbraio che invita gli Stati a vietare qualsiasi forma di clonazione umana, a scopo sia riproduttivo che terapeutico. Il Parlamento invita quindi la Commissione, in conformità con tale dichiarazione, ad escludere la clonazione umana dai finanziamenti accordati nell'ambito del Settimo programma quadro per la ricerca. Il Parlamento invita la Commissione ad applicare il principio di sussidiarietà in merito alle altre forme di ricerca embrionale e di ricerca sulle cellule staminali, garantendo che laddove questo tipo di ricerca è legale, essa sia finanziata da stanziamenti decisi in seno ai bilanci dei singoli Stati membri. Infine, il Parlamento ritiene che i finanziamenti comunitari debbano concentrarsi su progetti alternativi come la ricerca sulle cellule somatiche-staminali o sulle cellule staminali del cordone ombelicale: studi consentiti in tutti gli Stati membri, che hanno già portato a risultati positivi nella cura di alcuni pazienti.

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