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Contenuto archiviato il 2023-03-01

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Il rifiuto del Consiglio alla revoca di restrizioni nazionali fa sorgere dubbi sulla normativa in materia di OGM

Il Consiglio "Ambiente" ha votato contro un pacchetto di proposte della Commissione europea volte a chiedere la revoca di divieti e restrizioni su otto organismi geneticamente modificati autorizzati (OGM) in Austria, Francia, Germania, Grecia e Lussemburgo. Questa è la prima...

Il Consiglio "Ambiente" ha votato contro un pacchetto di proposte della Commissione europea volte a chiedere la revoca di divieti e restrizioni su otto organismi geneticamente modificati autorizzati (OGM) in Austria, Francia, Germania, Grecia e Lussemburgo. Questa è la prima volta che il Consiglio si è espresso a maggioranza qualificata contro proposte avanzate dalla Commissione sugli OGM, e l'Esecutivo ha dichiarato che dovrà "esaminare con attenzione" le basi giuridiche e scientifiche a sostegno di eventuali proposte future. Il Commissario per l'Ambiente, Stavros Dimas, ha affermato: "La Commissione ha il dovere giuridico di vegliare sulla corretta applicazione da parte degli Stati membri del quadro normativo in vigore in materia di rilascio di OGM. Ecco perché abbiamo proposto di revocare i divieti e le restrizioni attuali su determinati OGM in Austria, Francia, Germania, Grecia e Lussemburgo". "Il fatto che il Consiglio abbia respinto tutte e otto le richieste solleva una serie di interrogativi. Quel che è certo è che il segnale politico inviato dal voto odierno è che probabilmente gli Stati membri intendono rivedere alcuni aspetti del sistema in vigore", ha suggerito il Commissario. Le proposte avevano l'obiettivo di revocare le cosiddette misure di salvaguardia nazionali su alcune varietà di mais, ravizzone e colza geneticamente modificati, nonché le restrizioni alla coltivazione, importazione e utilizzo di tali organismi negli alimenti e nei mangimi. La Commissione è stata costretta a intervenire quando i pertinenti comitati scientifici hanno ritenuto che le informazioni presentate da questi paesi a giustificazione dei divieti non modificassero le valutazioni dei rischi originariamente svolte nell'ambito della procedura di autorizzazione. La Commissione dispone ora di tre possibilità: ripresentare le proposte esistenti al Consiglio, modificare le proposte prima di ripresentarle o avanzare una nuova proposta legislativa sulla base del Trattato. Il Commissario Dimas ha confermato che la Commissione esaminerà tutte le questioni giuridiche e scientifiche inerenti alle decisioni prima di individuare il modo migliore di procedere. Sempre nella riunione del 24 giugno, il Consiglio "Ambiente" non è riuscito a pronunciarsi né a favore né contro l'autorizzazione all'importazione, alla trasformazione e all'uso del mais geneticamente modificato MON863 nell'alimentazione animale. Il caso sarà ora deferito alla Commissione europea per la decisione definitiva.

Paesi

Austria, Germania, Grecia, Francia, Lussemburgo

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