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Hook a Worm to Catch a Man: Tracking Historical and Recent Human Settlement, Land use and Migration in Neotropical Rainforests using Ecosystem Engineers

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I lombrichi: gli ingegneri dell’intero ecosistema

Le richieste globali di cibo ed energia stanno guidando la ricerca sulla sostenibilità dell'utilizzo delle risorse naturali del nostro pianeta in rapido esaurimento. Un’iniziativa creativa ha analizzato gli antichi sistemi di uso del suolo che hanno supportato milioni di persone senza apparenti effetti negativi sulla biodiversità e sulla resilienza dell’ecosistema.

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Le terre nere dell’Amazzonia (ADE, Amazonian Dark Earths) sono un modello di ecosistema basato su siti con terreni arricchiti di nutrienti e con una capacità eccezionale di sequestrare carbonio. Nell’ambito delle borse di studio individuali Marie Skłodowska-Curie finanziate dall’UE, il progetto HOOKaWORM si è basato sulle ADE per promuovere un nuovo modello per l’uso antico del suolo. «Per ottenere una visione approfondita delle ADE, un ecosistema profondamente trasformato dall’uomo, risultato dell’interazione uomo-ambiente a lungo termine, abbiamo caratterizzato la trascurata composizione della biodiversità del terreno e l’attività di questi terreni», afferma il dott. Luis Cunha, borsista del progetto. Nuovi strumenti per una nuova realtà paesaggistica Tracciando la prima valutazione in assoluto della macrofauna del terreno in questi particolari terreni, HOOKaWORM ha dovuto adottare e sviluppare nuove metodologie e protocolli e fornire una formazione correlata per lo studio di questo paesaggio. «La maggior parte della novità di questo progetto è direttamente collegata alla diffusione di approcci di genomica per catalogare l’intero spettro di lombrichi, rivelando come questi animali interagiscono per sostenere le proprietà dei terreni», spiega il dott. Cunha. I risultati sottolineano la persistenza dell’arricchimento storico del terreno dopo migliaia di anni, ma il contemporaneo uso del suolo guida il decadimento delle sostanze nutritive e riduce la biodiversità. «I risultati supportano l’idea che gli esseri umani hanno costruito e sostenuto un sistema contrastante altamente fertile, alterando irreversibilmente i modelli di biodiversità in Amazzonia», afferma il dott. Cunha. Il contributo del biota del terreno alle terre nere I partner del progetto hanno descritto con successo 45 specie di lombrichi utilizzando strumenti molecolari, alcuni dei quali nuovi per la scienza. La loro ricerca dimostra che i lombrichi sono uno degli animali del terreno più importanti nelle ADE. «L’attività biologica nel terreno è risultata significativamente aumentata nelle ADE, con una proporzione maggiore di animali ingegneri dell’ecosistema, sia in numero che in biomassa», osserva il dott. Cunha. Tali risultati hanno spinto il team di HOOKaWORM a includere questi ingegneri dell’ecosistema in una versione modificata del modello ADE accettato in quanto rappresentano importanti funzioni nella genesi e nel compimento del ciclo/resilienza delle sostanze nutritive dei terreni ADE. Il lavoro e il modello proposti sono presentati nel documento «Soil animals and pedogenesis: The role of earthworms in anthropogenic soils», pubblicato su Soil Science. Comprendere il passato per pianificare un futuro sostenibile «Il lavoro in HOOKaWORM supporta una visione in cui gli esseri umani possono essere visti come costruttori di nicchia e in cui agli antichi viene riconosciuto il fatto di sapere molto su come gestire le risorse naturali che non abbiamo mai considerato prima», sottolinea il dott. Cunha. Ciò potrebbe potenzialmente avere implicazioni di vasta portata per le comunità indigene in Amazzonia. «Riconoscere le conoscenze della popolazione locale su come gestire le risorse forestali consentirebbe loro di essere presenti al tavolo quando vengono prese decisioni sulle foreste tropicali». Un altro importante risultato di HOOKaWORM garantirà che questo lavoro continui a fornire vantaggi a livello locale e globale. Durante il progetto, il dott. Cunha ha dato l’impulso per creare una rete collaborativa internazionale denominata Terra Preta de Índio, che si traduce in ADE o in terra nera indiana. Mettendo attualmente in collegamento quasi 100 ricercatori provenienti da 20 paesi e 35 istituzioni, i membri di TPI combinano competenze in antropologia e archeologia con quella di pedologia, biogeochimica e biologia del terreno. Il team, afferma il dott. Cunha, «sta costruendo un percorso scientifico resiliente e utilizzerà nuovi approcci tecnologici in futuri progetti sfaccettati per fornire approfondimenti e impatto di vasta portata». Sono stati organizzati tre workshop dall'istituzione del TPI nel 2015. Il lavoro futuro è finalizzato a comprendere meglio in quale modo le pratiche di arricchimento del terreno negli ADE possano supportare modelli di intensificazione dell’uso del suolo. Il dott. Cunha rileva anche le intenzioni di promuovere una tecnica per recuperare DNA esogeno da campioni di terreno. «Ciò sarebbe fruttuoso per eventuali azioni che implichino il monitoraggio ambientale e la valutazione della salute degli ecosistemi».

Parole chiave

HOOKaWORM, terreni, lombrico, biodiversità, risorse naturali, uso del suolo, arricchimento del terreno, ingegneri dell’ecosistema, terre nere dell’Amazzonia

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