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Potocnik al Consiglio informale "Competitività": Non possiamo permetterci di "stare a guardare"

"Non c'è una vera alternativa in Europa alla concentrazione degli nostri sforzi sulla conoscenza. Non sottovaluto i problemi che ci troviamo ad affrontare in questa fase", così Janez Potocnik, Commissario europeo per la Scienza e la ricerca, ha concluso il proprio intervento a...

"Non c'è una vera alternativa in Europa alla concentrazione degli nostri sforzi sulla conoscenza. Non sottovaluto i problemi che ci troviamo ad affrontare in questa fase", così Janez Potocnik, Commissario europeo per la Scienza e la ricerca, ha concluso il proprio intervento al Consiglio informale "Competitività" tenutosi a Cardiff l'11 luglio scorso. L'incontro ha permesso ai ministri di ritrovarsi in modo informale all'inizio della Presidenza britannica e di intavolare discussioni in vista degli incontri formali del Consiglio previsti per ottobre e novembre. Prima di affrontare le questioni essenziali per il futuro della ricerca europea, il Commissario Potocnik ha commentato la delicata fase che attraversa attualmente l'UE, dicendo che, nonostante le divisioni sulla Costituzione, i cittadini sono concordi nell'individuare la principale sfida dell'Europa: assicurare il loro futuro economico e sociale, proteggendoli dalle sfide della globalizzazione. Il Commissario è convinto che l'UE abbia già formulato la giusta risposta a questa sfida - l'economia basata sulla conoscenza. "Costruire a partire da ciò che l'Europa sa fare meglio, offrire un'istruzione di alto livello, permettere una ricerca di eccellenza, lasciare spazio alla creatività e all'innovazione. La strategia di Lisbona vuol dire tutto questo, anche se", ha aggiunto, "in realtà stiamo probabilmente andando troppo a rilento e non abbastanza lontano". A proposito dei negoziati sul futuro bilancio europeo, Potocnik ha sottolineato la frattura esistente fra analisi e capacità di agire. Malgrado ci sia unanimità sulla visione che la conoscenza costituisce la chiave per la competitività dell'Europa, e che "non agire ora significa che sarà più difficile e più oneroso agire più tardi", il Commissario si è detto rammaricato di vedere che "i segnali indicano che il futuro bilancio europeo per la ricerca potrebbe non scostarsi troppo dall'ultima proposta di compromesso di giugno". Il Commissario ha enumerato le varie sfide che il Settimo programma quadro (7PQ) nella formulazione proposta ha cercato di affrontare: il Consiglio europeo delle ricerche, nuove infrastrutture, una svolta in materia di ricerca spaziale e sicurezza, investimenti per ITER, maggiore sostegno alla mobilità e alle PMI, aiuti ai nuovi Stati membri per consentire loro di sfruttare appieno le proprie capacità, e un aumento dei fondi per il programma di cooperazione e le piattaforme tecnologiche. Con il bilancio di compromesso proposto dalla Presidenza lussemburghese, ciò diventa "un'equazione di difficile soluzione", ha osservato Potocnik, esprimendo dubbi sulla possibilità che gli Stati membri compensino con un aumento di spesa a livello nazionale la diminuzione proposta del bilancio europeo per la ricerca. "E anche se lo facessero, ciò non porterà certamente a un approccio più coordinato e unitario, né alla creazione di un'area di ricerca europea", ha dichiarato. Per esemplificare ciò che tale coordinamento può produrre, il Commissario ha citato la recente scelta della Francia come sede della struttura di ricerca internazionale sulla fusione ITER. "Abbiamo raggiunto un accordo insieme, non a vantaggio di un solo Stato membro, ma dell'Europa", ha sottolineato. Oltre a ribadire l'appello per un raddoppio del bilancio per la ricerca, il Commissario ha annunciato la propria intenzione di concentrarsi su tre questioni: l'obiettivo del 3 per cento del PIL per gli investimenti in R&S, il 7PQ e il miglioramento della ricerca europea. Per raggiungere l'obiettivo del 3 per cento, il Commissario ha spiegato di essere al lavoro su un aggiornamento del piano d'azione del 2003, in cui conta di proporre una nuova forma di partenariato. A proposito del 7PQ, Potocnik ha annunciato che proporrà i programmi specifici al Collegio dei Commissari per l'adozione in settembre, avvertendo che, nel caso non si trovi un accordo sulle prospettive finanziarie, tali proposte dovranno basarsi su "fondi virtuali". Quanto al miglioramento della ricerca europea, l'attenzione è rivolta a due fattori essenziali: la semplificazione delle procedure e nuove modalità volte a garantire che l'UE non solo trasformi il denaro in ricerca ma anche la ricerca in denaro. "Una delle debolezze dell'Europa è che, pur essendo all'avanguardia nell'identificazione e nel finanziamento della ricerca, non è altrettanto capace di sfruttarne i risultati", ha affermato. L'obiettivo è il coinvolgimento dell'industria nella configurazione degli interventi dell'UE e quindi nel garantire che si traducano in guadagno per la società in generale, e il 7PQ prevede diversi strumenti per favorire tale obiettivo, ha poi concluso.

Paesi

Regno Unito

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