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Contenuto archiviato il 2023-03-01

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Scoperti voraci buchi neri nascosti

Per la maggior parte, i più grandi buchi neri dell'Universo hanno continuato a inghiottire stelle, passando inosservati fino ad oggi. Un gruppo internazionale di astronomi guidato da scienziati britannici ha reso noto su "Nature" di aver scoperto una popolazione elusiva di b...

Per la maggior parte, i più grandi buchi neri dell'Universo hanno continuato a inghiottire stelle, passando inosservati fino ad oggi. Un gruppo internazionale di astronomi guidato da scienziati britannici ha reso noto su "Nature" di aver scoperto una popolazione elusiva di buchi neri in rapido accrescimento, nascosti dietro a nuvole di polvere. I risultati suggeriscono che la maggior parte della crescita di un buco nero avvenga così, risolvendo un mistero che per anni ha intrigato gli astronomi. I buchi neri supergiganti (con una massa da 1 milione a 1 miliardo di volte superiore al normale) attraversano periodi di crescita esponenziale, durante i quali li percepiamo come quasar nelle regioni più lontane dell'Universo. I quasar sono circondati da un enorme anello di gas e polvere, si trovano prevalentemente nelle aree più interne di lontane galassie e in un anno possono inghiottire fino all'equivalente della massa di mille stelle. Mentre i buchi neri risucchiano sostanza dai loro anelli di polveri, questo materiale si accende emettendo una luce brillante, il che rende i quasar gli oggetti più luminosi dell'Universo. L'intensa luce si manifesta sotto diverse forme, fra cui raggi X, luce visibile e luce infrarossa. Si ritiene che i quasar siano i precursori delle grandi galassie normali. Gli astronomi si sono arrovellati per anni sul numero di questi giganti del cosmo. I buchi neri non possono essere visti direttamente perché catturano la luce e qualsiasi altra cosa venga a trovarsi troppo vicino. Gli astronomi arrivano a stabilirne la presenza osservando il comportamento del materiale nelle vicinanze: il gas, appena prima di venire inghiottito, si surriscalda e accelera a una velocità prossima a quella della luce. Tale attività produce raggi X che sfuggono dal buco nero rivelandone la presenza. Quanto a raggi X, i quasar superano di gran lunga qualsiasi altro oggetto nell'Universo; quantificando il fondo cosmico a raggi X è possibile prevedere con una certa approssimazione il numero totale di quasar. Questa stima però non ha mai corrisposto alle precedenti osservazioni di raggi X e luce visibile dei quasar identificati, il cui numero rimaneva di gran lunga inferiore al previsto. I quasar possono fagocitare in un anno l'equivalente della massa compresa fra dieci e mille stelle, creando intorno a sé immense nuvole di gas e polveri che gli astronomi non riescono a penetrare. Gli astronomi ritengono che in circa la metà dei casi i quasar siano circondati da un anello di polveri che li nasconde alla vista dalla Terra, mentre altri sarebbero sepolti in galassie sature di polvere. "Da precedenti studi svolti usando i raggi X, ci aspettavamo che esistessero molti quasar nascosti, ma non riuscivamo a trovarli", ha affermato il responsabile dello studio, Alejo Martínez-Sansigre, del gruppo di astrofisica dell'Università di Oxford, Regno Unito. Il telescopio Spitzer, osservando lo spettro infrarosso sembra sia riuscito a trovare entrambi i tipi di quasar mancanti. A differenza dei raggi X e della luce visibile, infatti, l'infrarosso viaggia attraverso gas e polveri. I ricercatori hanno trovato in una piccola porzione di firmamento 21 esempi di quasar, e sia il radiotelescopio Very Large Array del National Radio Astronomy Observatory nel Nuovo Messico, USA, sia il telescopio William Herschel del Particle Physics and Astronomy Research Council (Consiglio di ricerca per la fisica delle particelle e l'astronomia) in Spagna, hanno confermato che tutti gli oggetti sono in effetti dei quasar. Dei 21 quasar scoperti dal telescopio Spitzer, si ritiene che dieci si trovino all'interno di galassie ellittiche giganti piuttosto mature, mentre i rimanenti sarebbero avvolti da galassie dense e polverose con stelle ancora in formazione. Sulla base dei dati forniti da questi 21 quasar rapportati al resto del cielo, il gruppo ritiene che esista un numero assai maggiore di quasar nascosti dalla polvere, e che la più parte dei buchi neri supergiganti cresca attraverso brevi ed efficienti burst nel cuore di galassie in espansione. Spiega il professor Martinez-Sansigre: "La popolazione appena scoperta è abbastanza consistente da spiegare il fondo cosmico a raggi X, ora speriamo di riuscire a scoprire come mai esistano più quasar oscurati che visibili".

Paesi

Regno Unito

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