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Contenuto archiviato il 2023-03-01

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Cresce la paura di una pandemia di influenza aviaria a causa della resistenza del virus al Tamiflu

Alcuni studiosi di Hong Kong hanno lanciato l'allarme che la varietà umana del virus H5N1 dell'influenza aviaria diffusosi quest'anno nel Vietnam del Nord sta evidenziando una resistenza al Tamiflu, il marchio commerciale dell'oseltamivir, un potente farmaco antivirale ritenut...

Alcuni studiosi di Hong Kong hanno lanciato l'allarme che la varietà umana del virus H5N1 dell'influenza aviaria diffusosi quest'anno nel Vietnam del Nord sta evidenziando una resistenza al Tamiflu, il marchio commerciale dell'oseltamivir, un potente farmaco antivirale ritenuto la soluzione più efficace per proteggere la popolazione. Il dottor William Chui, professore associato presso il Queen Mary Hospital di Hong Kong, ha affermato che le autorità sanitarie non potrebbero più fare affidamento sul Tamiflu. "Oggi stanno facendo la loro comparsa ceppi resistenti dell'H5N1 e noi non possiamo nel modo più assoluto basarci su un solo medicinale", riporta l'agenzia Reuters. Il dottor Chui ha anche sottolineato che la resistenza generale sviluppata dal virus nei confronti del farmaco è un fenomeno in aumento in Giappone, dove gli specialisti prescrivono abitualmente tale medicina per combattere la comune influenza che colpisce gli esseri umani. Gli esperti hanno altresì esortato le industrie farmaceutiche a sviluppare versioni più efficaci del Relenza (zanamivir), un antivirale alternativo noto anche per il suo effetto inibitore nel combattere il temuto H5N1. Il Relenza viene assunto tramite inalazione. "Le aziende produttrici dovrebbero pensare di mettere sul mercato un tipo di Relenza da iniettare, considerata la resistenza al Tamiflu riscontrata in Giappone e in Vietnam," ha affermato il dottor Chui. "Inoltre, con le iniezioni si possono somministrare dosi elevate, qualora necessario, e il tempo di latenza è notevolmente più rapido". Da un breve studio indipendente condotto in Giappone e pubblicato lo scorso agosto era già emerso che i virus influenzali stavano diventando resistenti al Tamiflu e che tale resistenza poteva essere più comune di quanto immaginato. Secondo questa indagine, il 18 per cento dei bambini con l'influenza mostravano una resistenza al Tamiflu, ha dichiarato Yoshihiro Kawaoka, a capo del gruppo di ricercatori e professore di virologia, microbiologia e immunologia presso l'Università di Tokyo. Un portavoce della casa farmaceutica svizzera Roche Holdings AG ha affermato che la ricerca svolta dall'azienda aveva evidenziato una resistenza nettamente inferiore in bambini e adulti. La società ha anche sottolineato che lo studio contemplava parecchi bambini al di sotto dell'anno (il Tamiflu non ha l'autorizzazione per essere somministrato a questa fascia di età) e i pazienti giapponesi "potrebbero non aver ricevuto una dose sufficiente di Tamiflu." Anche altre due relazioni pubblicate di recente sulla rivista medica "The Lancet" hanno affermato che la resistenza ai farmaci antivirali si sta diffondendo a livello mondiale. In paesi quali la Cina, la resistenza al medicinale ha superato il 70 per cento, situazione, questa, che fa pensare che preparati quali l'amantadina e la rimantadina non saranno con tutta probabilità più efficaci per il trattamento o la prevenzione, si legge sul "Times". La notizia secondo cui il virus si sta avvicinando all'Europa ha indotto l'Unione europea ad accumulare riserve di farmaci antivirali. I paesi hanno iniziato l'approvvigionamento di Tamiflu quale azione che rientra in "strategie di reazione". Tuttavia, il Regno Unito ritiene che a causa della rapidità con cui il virus influenzale muta, non sarà possibile individuare il farmaco più efficace fino a quando non si diffonderà una pandemia. A tutt'oggi il Tamiflu è comunque considerato una soluzione adeguata. Sir Liam Donaldson, direttore della Sanità del governo britannico, ha dichiarato alla radio della BBC che i programmi di previdenza del Regno Unito non sono cambiati. Anche il governo australiano ha accumulato riserve di Tamiflu pari a circa quattro milioni di dosi, anziché optare per il farmaco antivirale alternativo, il Relenza, come consigliato dai medici. Le scorte di Tamiflu del governo federale degli USA ammontano a un milione di dosi. La Finlandia ha comunicato ai laboratori farmaceutici europei che sta cercando 5,2 milioni di dosi di un vaccino contro la letale influenza aviaria con l'obiettivo di proteggere l'intera popolazione del paese. Il governo finlandese ha chiesto al proprio parlamento di destinare 21 milioni di euro per l'acquisto delle scorte del farmaco. Anche se la Finlandia intende approvvigionarsi di un numero di vaccini sufficiente a proteggere tutti i suoi cittadini, le autorità non hanno in programma di avviare una campagna di vaccinazione fino a quando non venga dichiarata un'epidemia. In Finlandia il primo allarme riguardo all'influenza aviaria risale al mese scorso, quando è sembrato che i gabbiani mostrassero i segni del virus. In seguito si è rilevato che il ceppo era innocuo per l'uomo. Il timore che il ceppo più recente di influenza aviaria possa scatenare una nuova pandemia ha una sua ragione d'essere nonostante non sussista alcun elemento di prova che evidenzi la trasmissione tra esseri umani del virus H5N1. Finora sono state contagiate persone che erano a stretto contatto con volatili infetti. Occorre tuttavia sottoporre il virus a un monitoraggio costante al fine di stabilire se si verificano mutazioni genetiche che potrebbero renderlo più letale e accelerarne la diffusione. Nelle ultime settimane vari paesi hanno avviato un'attività di collaborazione al fine di coordinare gli interventi di reazione. Gli Stati Uniti hanno annunciato l'istituzione di nuovo partenariato internazionale sull'influenza aviaria e pandemica in occasione di un vertice mondiale a New York. Il 7 e 8 novembre l'Organizzazione mondiale della sanità ospiterà un incontro di tutti i partner inteso al coordinamento delle risorse finanziarie necessarie.

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