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Contenuto archiviato il 2023-03-01

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Secondo l'UNICE, "la Commissione comprende le questioni della competitività"

In preparazione alla terza edizione della giornata della competitività prevista per il 20 ottobre, il 13 ottobre l'UNICE - l'Unione delle confederazioni europee dell'industria e dei datori di lavoro - ha pubblicato un opuscolo in cui chiede ai governi dell'Unione di modernizza...

In preparazione alla terza edizione della giornata della competitività prevista per il 20 ottobre, il 13 ottobre l'UNICE - l'Unione delle confederazioni europee dell'industria e dei datori di lavoro - ha pubblicato un opuscolo in cui chiede ai governi dell'Unione di modernizzare i sistemi sociali, di riformare i mercati del lavoro e di creare il quadro adatto all'innovazione e agli investimenti. Se da una parte il documento fa presente che la crescita comunitaria è troppo lenta e che le economie emergenti stanno recuperando in fretta, dall'altra sottolinea il fatto che l'economia europea presenta molti aspetti favorevoli. "Cerchiamo di essere più ottimisti per il futuro", dichiarano il segretario generale dell'UNICE Philippe de Buck e il presidente Ernest-Antoine Seillière nell'introduzione all'opuscolo della quale sono coautori. Secondo "la voce delle imprese in Europa", data l'attuale incertezza che riguarda la governance, il bilancio, il modello sociale e l'orientamento futuro dell'Unione, le aziende temono che gli obiettivi dell'Europa, con il mercato comune e la moneta unica, rischino di saltare. L'UNICE ritiene che i governi degli Stati membri debbano reagire e mostrare di comprendere la gravità della situazione, nonché di essere pronti ad adottare le misure necessarie a risolverla. Durante la presentazione dell'opuscolo ai giornalisti a Bruxelles, Ernest-Antoine Seillière ha osservato che la risposta alla sfida della competitività europea è semplicissima: "Sappiamo su cosa dobbiamo concentrarci - sull'agenda di Lisbona. Fino a questo momento non è ancora stata attuata in modo adeguato", ha affermato, ribadendo che è necessaria anche una modernizzazione dei sistemi sociali europei. "I 25 governi comunitari devono prendere sul serio questo problema. Il messaggio lanciato dalle aziende è molto più urgente di quello delle due precedenti edizioni della giornata della competitività, data l'attuale situazione in Europa", ha proseguito il presidente Seillière. "Non siamo pessimisti, bensì infuriati nei confronti di quei governi che non prendono le decisioni necessarie. Non vogliamo sentir parlare di problemi di politica interna, vogliamo esclusivamente una buona governance". Il presidente dell'UNICE ha menzionato numerosi Stati membri fondatori dell'Unione - tra cui Francia, Germania e Italia - che non hanno attuato le riforme necessarie, e ha fatto notare che insieme rappresentano quasi il 50 per cento del PIL totale comunitario. Nel contempo, Philippe de Buck ha evidenziato i programmi nazionali di riforma che gli Stati membri stanno elaborando come parte del rilancio dell'agenda di Lisbona e come occasione per valutare se i governi europei stiano o meno affrontando seriamente i problemi. Alla domanda se la Commissione debba denunciare pubblicamente i paesi che non lo stanno facendo, ha risposto: "Preferiamo giudicare i paesi sulla base del contenuto dei loro piani d'azione nazionali. Se la Commissione svolge il proprio compito, alla fine si potrà dire se tali contenuti siano o meno soddisfacenti". Poiché i messaggi più urgenti dell'UNICE sono indirizzati ai governi nazionali, il Notiziario CORDIS ha chiesto se ciò sia indice di una certa soddisfazione riguardo al ruolo svolto attualmente dalla Commissione. "Riteniamo che la Commissione comprenda le questioni della competitività [...] e che conosca bene i problemi che le aziende si trovano a dover affrontare in Europa. La Commissione è in una buona posizione per assumere la guida del processo di [Lisbona], e la comunità imprenditoriale crede nella sua capacità di farlo", ha osservato Ernest-Antoine Seillière. Tornando sull'argomento della giornata della competitività dell'UNICE, che quest'anno è dedicata al tema "attraversamento delle frontiere", Ernest-Antoine Seillière ha concluso: "Mi farebbe piacere non dover organizzare questa manifestazione, in quanto significherebbe che l'Europa è sufficientemente competitiva. Ma il fatto che questo tema non sia prioritario nei piani programmatici dei vari governi europei desta molta preoccupazione tra le imprese europee".

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