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Contenuto archiviato il 2023-03-01

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I ministri giungono a un compromesso volto a conciliare gli interessi degli ambientalisti e del settore della pesca

L'accordo sui contingenti di pesca raggiunto dai ministri in occasione del Consiglio "Agricoltura e pesca" del 21 dicembre è un compromesso teso a riconoscere sia gli interessi degli ambientalisti sia quelli delle comunità di pesca, ma è stato criticato da entrambi. Secondo ...

L'accordo sui contingenti di pesca raggiunto dai ministri in occasione del Consiglio "Agricoltura e pesca" del 21 dicembre è un compromesso teso a riconoscere sia gli interessi degli ambientalisti sia quelli delle comunità di pesca, ma è stato criticato da entrambi. Secondo quanto stabilito dall'accordo, il numero di giorni che i pescherecci da traino per la pesca del merluzzo potranno trascorrere in mare sarà ridotto del cinque per cento, a fronte del 15 per cento raccomandato dalla Commissione europea. Questa posizione non tiene conto del parere degli scienziati del Consiglio internazionale per l'esplorazione del mare (CIEM), che raccomandavano un divieto totale di pesca del merluzzo. Naturalmente la raccomandazione, basata su stock di merluzzo notevolmente ridotti, ha incontrato l'opposizione delle flotte di pesca. "Ritengo che l'accordo contribuirà a conservare gli stock ittici, a tutelare l'ambiente marino e a sostenere il futuro a lungo termine dell'industria della pesca", ha dichiarato Ben Bradshaw, ministro della Pesca del Regno Unito, parlando a nome della Presidenza britannica. I ministri hanno concesso un moderato aumento per quanto riguarda la pesca del gambero, ma i contingenti di aringhe e merlani sono stati ridotti. È stata inoltre concessa la ripresa della pesca delle acciughe nella Baia di Biscay, nonostante le preoccupazioni per gli stock limitati espresse dagli scienziati. Gli ambientalisti avrebbero auspicato tagli più consistenti, in linea con il parere degli scienziati, mentre gli operatori nel settore della pesca sostengono che i contingenti si ripercuoteranno negativamente sulla loro attività. Secondo il CIEM, molte specie di pesci di acque profonde sono particolarmente vulnerabili in quanto crescono lentamente, si sviluppano ad uno stadio avanzato della loro esistenza e vivono in banchi facilmente catturabili. Inoltre i tempi di ricostituzione sono notevolmente più lunghi rispetto a quelli delle specie di acque basse.

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