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L'industria interviene per prevenire gli incidenti sul lavoro

Gli incidenti industriali in Europa sono causa di un infortunio ogni otto secondi e di un decesso ogni due ore. Queste allarmanti statistiche sono state definite "sconcertanti ed inaccettabili" dal commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik, il quale, in un...

Gli incidenti industriali in Europa sono causa di un infortunio ogni otto secondi e di un decesso ogni due ore. Queste allarmanti statistiche sono state definite "sconcertanti ed inaccettabili" dal commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik, il quale, in un intervento del 7 febbraio scorso in occasione dell'assemblea generale della piattaforma tecnologica europea sulla sicurezza industriale (ETPIS), ha ripreso quanto chiesto di recente da Esko Aho, vale a dire azioni energiche volte a promuovere ricerca, sviluppo e innovazione a livello comunitario. ETPIS, che ha un forte sostegno da parte della Commissione europea, mira ad aumentare la sicurezza sul lavoro. Come ha spiegato il presidente dell'ETPIS Richard Gowland: "La nostra visione prevede un aumento del 25 per cento del numero delle segnalazioni di incidenti, malattie ambientali, infortuni ambientali e perdite di produzione dovute agli incidenti. Intendiamo sviluppare una cultura dell'eliminazione degli infortuni nella quale sia radicato il concetto di sicurezza". La piattaforma diffonderà le migliori pratiche nell'industria in modo capillare, al fine di aumentare la conoscenza globale sulla valutazione del rischio, le tecnologie avanzate per la riduzione dei rischi, la sicurezza strutturale, i fattori umani e organizzativi e i rischi emergenti, riducendo al contempo il numero assoluto di rischi e rendendo l'industria più sicura. Tutti i relatori hanno voluto sottolineare che ridurre al minimo i rischi comporta una diminuzione degli infortuni e dei giorni di inattività, e di conseguenza maggiore efficienza e produttività. Il costo degli incidenti industriali e delle malattie professionali è stimato fra il 2,6 e il 3,8 per cento del PIL dei paesi dell'UE a 15, cifra che eccede il bilancio dei programmi quadro di ricerca della Commissione. Bernhard Jensen, della DG Occupazione, affari sociali e pari opportunità della Commissione europea, ha sottolineato che per i nuovi Stati membri dell'UE l'incidenza media degli infortuni industriali è 2,5 volte superiore a quella dei vecchi Stati membri. "La direzione generale è consapevole del fatto che la legislazione attuale è insufficiente e che occorre il coinvolgimento di tutti gli attori a tutti i livelli", ha affermato. Christos Tokamanis, capo dell'unità "Prodotti, processi, organizzazione" della DG Ricerca della Commissione, ha elogiato la piattaforma, sottolineando che "fino ad oggi la ricerca non è mai stata affrontata con un sistema olistico inteso a migliorare l'intero settore industriale. La visione proposta - senza infortuni e malattie - è un'idea per la quale tutti ci vogliamo impegnare. La pertinenza è in linea con quanto vorrebbe proporre la Commissione. ETPIS potrebbe lavorare su diversi campi del 7PQ [Settimo programma quadro], allo scopo di migliorare la competitività dell'UE e assicurare la trasformazione". Jacques Autin del Consiglio europeo dell'industria chimica (CEFIC) e Richard Robson del programma "Responsible Care" del CEFIC hanno presentato esempi di iniziative di successo già in atto nel settore chimico, da cui ETPIS potrebbe trarre insegnamento. Stefano Boy della Confederazione europea dei sindacati ha parlato della necessità di stabilire livelli di rischio appropriati e ha chiesto "Chi dovrebbe stabilire gli standard dei livelli di rischio tollerabile e intollerabile?". Janez Potocnik ha ripreso quanto dichiarato da Tokamanis sulla piattaforma, che collima con gli obiettivi del 7PQ: "Tale piattaforma rientra perfettamente nella strategia comunitaria. Occorre creare mercati per incoraggiare tecnologie innovative nell'UE. Maggiori investimenti in ricerca e innovazione, diritti di proprietà armonizzati, tasse e approvvigionamenti pubblici sono estremamente importanti", ha affermato il commissario. "Occorre spostare l'attenzione sul lungo termine con politiche oculate e coraggiose. Ritengo che ci si stia muovendo troppo lentamente, perdendo terreno rispetto alle economie emergenti. Per la ricerca UE, i programmi quadro sono essenziali ai fini dell'occupazione e della crescita. Spendere per ricerca e sviluppo non è un costo, ma un investimento. La spesa del 3 per cento del PIL per tale settore non è un obiettivo, ma un indicatore. Alcuni membri investono solo lo 0,5 per cento. Ecco perché abbiamo solo due obiettivi economici - il 3 per cento del PIL per la spesa di ricerca e sviluppo, e il 70 per cento di occupazione. Entrambi sono indicatori della salute economica", ha affermato, riprendendo le raccomandazioni presentate dal gruppo di Esko Aho nel documento pubblicato in gennaio. Alla domanda relativa alla misura in cui la Commissione avesse adottato le raccomandazioni del gruppo Aho, il commissario Potocnik ha risposto al Notiziario CORDIS: "Alcune raccomandazioni del gruppo Aho sono già state adottate, ad esempio nello sviluppo dei mercati principali". "La salute e la sicurezza sul lavoro sono di primaria importanza", ha affermato. "Non si possono abbassare gli standard su salute e sicurezza, altrettanto importanti della tutela ambientale. L'industria dell'UE deve unire le forze e sviluppare un lavoro in collaborazione. ETPIS è una valida soluzione per farlo. Il 7PQ deve fornire strumenti e risorse che abbiano un'autentica dimensione e presenza industriale comunitaria. I vincoli di bilancio del 7PQ ci portano a fare affidamento sull'industria. È altresì importante che i partner commerciali facciano la loro parte a livello nazionale e regionale. Ritengo che questo sia fondamentale. La Commissione ne è certa, e sosterrà tali progetti tecnologici fino al limite delle proprie risorse", ha concluso.

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