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Contenuto archiviato il 2023-03-02

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Secondo recenti informazioni gli oceani fungono da serbatoi di carbonio

Una ricerca condotta da scienziati delle università di Brema e Hannover (Germania) e di Newcastle (Regno Unito) ha individuato alcuni dei lentissimi processi che trasformano gli oceani in serbatoi di carbonio. Attraverso la mappatura dei depositi dove emerge il carbonio orga...

Una ricerca condotta da scienziati delle università di Brema e Hannover (Germania) e di Newcastle (Regno Unito) ha individuato alcuni dei lentissimi processi che trasformano gli oceani in serbatoi di carbonio. Attraverso la mappatura dei depositi dove emerge il carbonio organico (prodotto da organismi viventi o un tempo tali), i ricercatori hanno scoperto che il trasporto laterale di particelle trascina al largo i resti di piccoli animali marini, alghe e altri organismi viventi, dove inizia un processo estremamente lento che richiede migliaia o milioni di anni. Lo studio si è concentrato sulle coste dell'Africa sudoccidentale, caratterizzate da popolazioni di plancton straordinariamente abbondanti. Quando gli organismi che lo compongono muoiono, i loro corpi si posano sul fondo dell'oceano. Durante il ciclo di vita, ognuno di loro cattura anidride carbonica dall'aria e la immagazzina e accumula nel proprio corpo. La quantità sequestrata ogni giorno può essere di modeste proporzioni, ma eseguendo una proiezione su milioni di anni il risultato è un ampio volume di carbonio immagazzinato. Il gruppo ha prelevato campioni dall'oceano, dal fondo marino e da sedimenti di formazioni rocciose e ha riscontrato che il plancton privo di vita si inabissa formando delle colonie e si adagia sul fondo del mare. Queste colonne si spostano su zone grandi fino a quando raggiungono acque più profonde e scendono a profondità che variano dai 400 ai 1.500 metri. La datazione del carbonio dei campioni prelevati ha rivelato che solo questo processo potrebbe richiedere migliaia di anni e che, fattore importante, a causa dell'azione delle correnti il carbonio si sposta, allontanandosi dal litorale nelle cui prossimità il plancton è cresciuto. Questo è il motivo fondamentale per cui l'anidride carbonica catturata dall'atmosfera si può trasformare in carbonio sequestrato in roccia. "I depocentri di carbonio organico sulla scogliera di rado persistono per periodi di tempo prolungati e pertanto non servono da serbatoi di carbonio nel tempo geologico. L'arricchimento di materia organica nei sedimenti delle profondità marine ha molte più probabilità di rientrare nel record geologico e questo produce un effetto duraturo sul sequestro di carbonio dall'atmosfera", si legge nella relazione. Il testo sottolinea "la rilevanza del trasporto laterale quale importante meccanismo secondario, che trasferisce efficacemente il carbonio dall'atmosfera alla profondità del mare dove viene catturato a lunga scadenza, e alimenta il deposito di sedimenti ad elevato contenuto di carbonio organico con alto potenziale di idrocarburi". In altri termini, il plancton che ha catturato l'anidride carbonica dall'atmosfera nel corso di milioni di anni si può infine trasformare in roccia negli abissi del mare e occasionalmente può diventare petrolio. Qui, l'anidride carbonica viene estratta e bruciata, operazione, questa, che fa sì che tale gas ritorni nell'aria. È altresì interessante che la ricerca in questione spieghi il motivo per cui i depositi di petrolio si trovano in mare aperto. Inoltre, se si considera che il livello del mare è stato oggetto di notevoli variazioni durante il tempo geologico, i depositi potrebbero essere posizionati sia più in prossimità sia al largo della costa rispetto al litorale attuale.

Paesi

Germania, Regno Unito

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