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Contenuto archiviato il 2023-03-02

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Occorre attuare la relazione Aho "prima che sia troppo tardi", sostiene l'autore

Secondo Esko Aho, ex primo ministro finlandese e presidente del gruppo che ha pubblicato il 20 gennaio la relazione "Creating an innovative Europe" (Creare un'Europa innovativa), le misure necessarie a promuovere la competitività dell'Europa sono ben note, il reale interrogati...

Secondo Esko Aho, ex primo ministro finlandese e presidente del gruppo che ha pubblicato il 20 gennaio la relazione "Creating an innovative Europe" (Creare un'Europa innovativa), le misure necessarie a promuovere la competitività dell'Europa sono ben note, il reale interrogativo è come garantire l'impegno necessario per attuarle. Il 16 febbraio, rivolgendosi a Bruxelles a un forum di discussione politica organizzato dallo European Policy Centre (EPC), Aho ha ribadito i principali risultati della relazione del suo gruppo, che sollecitava un patto per la ricerca e l'innovazione (R&I) e richiedeva la creazione di mercati leader in sette settori strategici, tra i quali l'eHealth, l'energia e la sicurezza. Aho ha dichiarato: "Secondo Michael Porter dell'Harvard Business School, la base di conoscenza in Europa è approssimativamente la stessa degli Stati Uniti, la principale differenza è che in Europa semplicemente non esistono i mercati per servizi e prodotti innovativi. La creazione del mercato è pertanto il fattore fondamentale per conseguire gli obiettivi di Lisbona". I traguardi nel campo degli investimenti in ricerca e sviluppo (R&S), quali l'obiettivo del 3 per cento di Barcellona, dovrebbero essere ritenuti indicatori di prestazione piuttosto che veri e propri obiettivi, ha aggiunto. Aho ha tracciato paralleli con la situazione della Finlandia negli anni ottanta, periodo in cui il paese ha avviato l'attuazione di una serie di riforme programmate per promuovere la competitività. "Abbiamo accresciuto gli investimenti in R&S da circa l'uno per cento a oltre il tre per cento attuale, ma tali investimenti non hanno avuto esito positivo prima della liberalizzazione di settori quali le telecomunicazioni. È stato necessario creare mercati per quelle aziende finlandesi che avevano investito in R&S", ha affermato. Secondariamente, è vitale, nella transazione da un'economia basata sulle risorse a un modello basato sulla conoscenza, che le risorse divengano mobili per poter essere rapidamente trasferite dalle aree vecchie ai nuovi settori in base alle necessità. I responsabili politici avranno molte difficoltà nell'adottare talune decisioni, per esempio nel trasferire risorse dai settori tradizionali ai nuovi settori ad alta crescita, ma proprio per questo è importante disporre di un patto generale in materia di R&I al quale si possano attenere, ritiene Aho. Principalmente, secondo l'ex primo ministro, occorre adottare dette misure "prima che sia troppo tardi". "Ci sono molte aziende globali in Europa che devono investire in R&S, e lo faranno al di fuori dell'UE se le condizioni non saranno quelle giuste. Possono sopravvivere senza l'Europa, ma l'Europa non può sopravvivere senza di loro". Ciò che occorre fare è chiaro, ma è fondamentale costruire l'impegno necessario per riuscire. "Il prossimo Consiglio [europeo] sarà di estrema importanza per il futuro dell'Europa: non possiamo permetterci un'altra delusione", ha concluso Aho. Altri partecipanti al dibattito politico hanno concordato con la diagnosi della relazione Aho, pur sollevando interrogativi quanto all'azione richiesta per affrontare la sfida di competitività che attende l'Europa. Luc Soete, professore di economia internazionale all'università di Maastricht, ha indicato come alcuni aspetti fondamentali non fossero trattati nella relazione: "Le persone, per esempio, come scienziati e ingegneri qualificati. L'istruzione superiore e le università stanno fallendo tanto quanto il sistema di R&S. L'istruzione superiore è troppo frammentaria e non usufruisce di investimenti privati sufficienti", ha messo in guardia il professor Soete. Aho ha dichiarato che un altro gruppo ad alto livello era incaricato di interessarsi alle sfide che attendono l'istruzione superiore in Europa, ma il professore ha replicato che un simile approccio frammentario all'innovazione rappresenta una parte del problema. "La relazione Aho solleva molti punti interessanti [...] pur necessitando tuttavia di ulteriori collegamenti alle politiche nei settori dell'istruzione e della concorrenza, alle politiche sociali ecc. La mancanza di tali collegamenti potrebbe costituire una delle ragioni principali dell'attuale fallimento del sistema dell'innovazione in Europa", ha dichiarato il professor Soete. Il commissario dell'UE per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik ha concordato con la diagnosi di Aho e ha affermato che l'Europa deve trasformare le proposte in impegni, per poi passare quanto più rapidamente possibile dagli impegni alla fase di attuazione. "Comunico con piacere che la Commissione può contare su una buona cooperazione con la Presidenza austriaca e nutriamo la speranza che anche il Consiglio sia ispirato dalla relazione Aho", ha dichiarato Potocnik. Il commissario ha invitato i gruppi di riflessione, l'industria e altre parti interessate a esercitare pressione sui governi nazionali affinché aderiscano alle proposte Aho, sollecitando altri paesi a concludere patti nazionali per la R&I accanto a Francia, Germania e Regione Fiandre del Belgio. Le proposte Aho si stanno già trasformando in impegni che auspicabilmente in seguito saranno trasformati in azioni concrete. Non si tratta di una relazione che rimarrà a languire, non letta, su una mensola", ha concluso il commissario.

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