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La commissione ITRE avvia la votazione sul 7PQ, mettendo in evidenza PMI e autonomia per il CER

Il 15 maggio scorso la commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (ITRE) del Parlamento europeo ha approvato una serie di emendamenti sulla proposta della Commissione per il Settimo programma quadro (7PQ). Molti dei cambiamenti mirano ad accrescere la partecipazione d...

Il 15 maggio scorso la commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (ITRE) del Parlamento europeo ha approvato una serie di emendamenti sulla proposta della Commissione per il Settimo programma quadro (7PQ). Molti dei cambiamenti mirano ad accrescere la partecipazione delle piccole e medie imprese (PMI) al programma, altri a rendere più indipendente il Consiglio europeo della ricerca (CER), o a stabilire particolari ambiti scientifici che andrebbero inclusi. Nel complesso i membri della commissione ITRE hanno presentato 1.275 emendamenti, mentre altri 232 sono stati avanzati da altre sette commissioni. Un accordo fra i gruppi politici ha permesso di ridurre gli emendamenti a 66 emendamenti di compromesso. La relazione, elaborata dall'eurodeputato polacco e relatore per il 7PQ Jerzy Buzek, sostiene la proposta della Commissione in linea di principio e approva la struttura del 7PQ. Il programma è organizzato su quattro programmi specifici: cooperazione, idee, persone e capacità. La relazione sostiene anche la scelta della Commissione di nove aree tematiche, anche se la commissione ITRE vorrebbe suddividere la voce "sicurezza e spazio" in due aree tematiche distinte. Le nove aree tematiche sono: - sanità; - prodotti alimentari, agricoltura e biotecnologie; - tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC); - nanoscienze, nanotecnologie, materiali e nuove tecnologie di produzione; - energia; - ambiente; - trasporti; - scienze socioeconomiche e scienze umane; - sicurezza e spazio. Gli emendamenti della commissione ITRE includono un nuovo obiettivo in ambito energetico: trasformare entro il 2020 l'attuale sistema energetico basato sui combustibili fossili nell'economia più sostenibile ed efficiente sotto il profilo energetico esistente al mondo. Nella sezione "prodotti alimentari, agricoltura e biotecnologie", gli eurodeputati hanno votato anche per specificare aree tematiche come allevamenti ittici, consapevolezza dei cittadini, fisiologia nutrizionale, organismi geneticamente modificati, bioinformatica, metagenomica (lo studio della diversità biologica), ingegneria genomica, fertilità del suolo, agricoltura razionale, valutazione delle innovazioni delle piante e gestione razionale dell'uso dell'acqua. Gli emendamenti della sezione TIC includono la seguente richiesta: "Si considererà come prioritaria la riduzione del divario digitale". Altri cambiamenti riguardano la promozione dell'accessibilità e la trasparenza amministrativa. Per quanto riguarda la sanità gli eurodeputati hanno previsto una revisione che stabilisce che la ricerca debba concentrarsi anche sulle malattie trascurate e che garantisce un equo accesso alla ricerca finanziata pubblicamente. Altri emendamenti sono destinati a garantire che le seguenti voci non vengano trascurate: immunoterapia, farmaci innovativi, impianti elettronici, strumenti terapeutici per medicina rigenerativa e cellulare, terapie genetiche, terapie cellulari, malattie degenerative progressive, epilessia, invecchiamento in salute, infezioni da fungo e malattie respiratorie. Diversi emendamenti mirano ad accrescere la partecipazione delle PMI al programma di ricerca dell'UE. Ad esempio, l'emendamento di compromesso numero nove dichiara: "Nell'eventualità di una sottoscrizione eccessiva degli strumenti specifici delle PMI, il finanziamento dei vari strumenti [del programma quadro] sarà rivisto allo scopo di dirigere il finanziamento agli strumenti richiesti. Le sinergie fra il programma quadro ed EUREKA possono essere sfruttate per sostenere la costituzione di partenariati fra grandi aziende e PMI". Gli eurodeputati hanno inoltre votato per includere un paragrafo che stabilisce che le iniziative come bandi speciali per le PMI, premi esplorativi nazionali e azioni di sostegno andrebbero attuati tramite il programma cooperazione. Per quanto riguarda il Consiglio europeo della ricerca (CER), la relazione ITRE limita il quadro giuridico del CER proposto dalla Commissione. La Commissione ha suggerito di dotare il CER di un consiglio scientifico, sostenuto da una struttura di attuazione specializzata, la commissione del Parlamento europeo propone che il CER sia "inizialmente costituito come un'agenzia esecutiva che diventerà una struttura indipendente stabilita secondo la procedura di codecisione […]. Sarà composto da un consiglio scientifico e da un consiglio amministrativo. Il consiglio scientifico sarà sostenuto da uno staff scientifico provvisorio scelto dai membri del consiglio scientifico". Secondo la proposta della Commissione i membri del consiglio scientifico vengono nominati dalla Commissione stessa. La relazione della commissione ITRE chiede che l'amministrazione del CER sia gestita da uno staff appositamente reclutato o appoggiato dalle istituzioni dell'UE. Il loro operato coprirà solo "i reali bisogni amministrativi" del Consiglio, sancisce un emendamento. Sulle iniziative tecnologiche congiunte (ITC) la relazione approvata aggiunge ulteriori criteri di selezione per il finanziamento. Ci dovranno essere: un vero bisogno e impegno societario da parte dell'industria; un valore aggiunto misurato in termini di eccellenza e sinergie ottenute tramite cooperazione transfrontaliera; la capacità di incoraggiare l'imprenditorialità; un'agenda per la formazione dei ricercatori coinvolti. Il voto finale sulle proposte del 7PQ si svolgerà il 30 maggio, dopo che la commissione ITRE avrà discusso le questioni finanziarie ed etiche. Il Parlamento dovrà quindi esprimersi durante la tornata di giugno.

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