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Contenuto archiviato il 2024-05-21

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Scooter a emissioni zero supera in prestazioni le versioni standard

Un'azienda spin-off del Politecnico di Delft (TU Delft) nei Paesi Bassi ha sviluppato un nuovo tipo di scooter, alimentato da un sistema ibrido che impiega una batteria a idrogeno, le cui prestazioni sono superiori a quelle dei mezzi standard ma con emissioni di carbonio pari ...

Un'azienda spin-off del Politecnico di Delft (TU Delft) nei Paesi Bassi ha sviluppato un nuovo tipo di scooter, alimentato da un sistema ibrido che impiega una batteria a idrogeno, le cui prestazioni sono superiori a quelle dei mezzi standard ma con emissioni di carbonio pari a zero. Il Fhybrid è stato progettato e messo a punto da Crijn Bouman, un ingegnere in progettazione industriale che si è laureato alla TU Delft. Bouman, amministratore delegato della spin-off Epyon della TU Delft, ha studiato un impiego pratico della gamma di sistemi di caricabatterie rapidi prodotti da Epyon. Il concetto di base è "una cella a combustibile di dimensioni estremamente ridotte con una batteria molto grande. L'idea parte dal presupposto che un pendolare viaggia a una velocità compresa tra i 10 e i 30 km/ora, che vengono raggiunti quando la batteria funziona alle prestazioni massime; quando poi il veicolo si ferma, si attiva una cella a combustibile, che permette la ricarica", spiega Crijn Bouman in un'intervista al Notiziario CORDIS. "Durante il periodo universitario, ho scoperto che nel centro di Londra la velocità media dei veicoli è di circa 5 km/ora, che è quasi la stessa di quando si va a piedi", ha affermato. Questo ritmo da bradipo è dovuto alla natura del flusso del traffico, ai semafori e ad altri fattori che impongono di rallentare. "In città, le persone passano il 30 per cento del tempo a frenare, operazione che è importante tanto quanto accelerare", ha aggiunto. Frenare è un modo di disperdere energia, in genere attraverso calore trasmesso al dispositivo di frenatura. Sarebbe invece più opportuno sfruttare anziché sprecare tale energia. Lo scooter in questione utilizza un sistema frenante "rigenerativo" che ricarica la batteria durante la frenata, trasformando uno dei normali inconvenienti del trasporto urbano in un vantaggio ecologico. Il sistema si è rivelato una scelta importante per potenziare l'efficienza. A seconda delle condizioni del traffico, l'indice di efficienza può migliorare tra il 10 e il 20 per cento. Nella versione attuale, lo scooter presenta già prestazioni migliori rispetto ai tradizionali omologhi a benzina e raggiunge una velocità massima di 65 km/ora con un'autonomia di circa 200 km. Un'altra caratteristica positiva è la possibilità di regolare con precisione il motore, alloggiato nella ruota anteriore del veicolo, e di spostarlo avanti o indietro per facilitare le manovre di parcheggio. La parte del progetto ancora da completare riguarda la vera e propria cella a combustibile a idrogeno. Nei Paesi Bassi la normativa in materia di uso dell'idrogeno è estremamente restrittiva, e pertanto fino ad oggi Bouman, nel progetto, ha utilizzato una cella a combustibile simulata. "L'obiettivo era questo, ossia ottenere una cella a combustibile di dimensioni ridotte. Ora stiamo impiegando un sistema di simulazione di cella a combustibile e usiamo una batteria Li-ion. Stiamo cercando di reperire fondi al fine di ottenere l'autorizzazione regolamentare. Abbiamo in corso una serie di incontri con l'università, e c'è stata una certa eco sulla stampa; è quindi il momento di dare seguito alla ricerca. Abbiamo in programma di acquistare una cella a combustibile quest'anno. Forse potremmo collaborare con un'azienda attiva in questo settore", suggerisce Bouman. Se l'idea è valida e i risultati iniziali sono estremamente promettenti, la progettazione deve ancora fare un po' di strada. "Ci occorrono più finanziamenti e ricerca di buona qualità sull'efficienza energetica dell'intero dispositivo, nonché sul sistema frenante rigenerativo. Il veicolo è a trazione anteriore per via del sistema frenante e vogliamo svilupparlo il più possibile", afferma Bouman. Ma con l'interesse sempre maggiore nei confronti della ricerca e dello studio per l'infrastruttura a idrogeno a livello europeo, lo scooter di Bouman potrebbe ben presto diventare una realtà sulle strade delle nostre città. Nondimeno, la tecnologia è solo una parte del rimedio. "L'aspetto e la percezione dello scooter sono finalizzati alla vendita della tecnologia pulita che si trova al suo interno", sostiene.

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Paesi Bassi