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Ricerca sulla fusione: UE e Giappone concludono un accordo iniziale su un approccio esteso

I rappresentanti dell'UE e del Giappone hanno firmato il 22 novembre un accordo su tre grandi progetti di ricerca che saranno realizzati in Giappone, ufficializzando così il loro «approccio esteso» relativo all'energia di fusione. L'accordo istituisce un partenariato privile...

I rappresentanti dell'UE e del Giappone hanno firmato il 22 novembre un accordo su tre grandi progetti di ricerca che saranno realizzati in Giappone, ufficializzando così il loro «approccio esteso» relativo all'energia di fusione. L'accordo istituisce un partenariato privilegiato tra l'UE e il Giappone e ha lo scopo di integrare il progetto ITER, il reattore termonucleare sperimentale internazionale. Avrà una durata di 10 anni e sarà finanziato dall'UE con un investimento pari a 340 Mio EUR. «Tale accordo è il risultato di discussioni tecniche e politiche approfondite tra l'UE e il Giappone», ha dichiarato il commissario per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik. «Questo "approccio esteso", che sarà applicato parallelamente a ITER, consentirà di riunire i punti di forza e gli interessi della ricerca, sfruttando al meglio i nostri investimenti in R&S per trasformare in realtà l'energia di fusione.» L'accordo è stato siglato da Potocnik e dal viceministro giapponese dell'Istruzione, la cultura, lo sport, la scienza e la tecnologia. L'approccio esteso garantisce al paese del Sol Levante alcuni vantaggi nell'ambito di ITER e delle sue attività connesse. Il Giappone avrebbe voluto ospitare il reattore ITER, tuttavia è stato selezionato un sito a Cadarache (Francia). Il primo progetto riguarda lo studio tecnico e dettagliato relativo al Centro internazionale di irraggiamento dei materiali di fusione (International Fusion Materials Irradiation Facility, IFMIF). Il centro consentirà di testare materiali avanzati in un ambiente simile a quello della futura centrale a fusione. La fusione necessita di materiali che conservino le loro proprietà fisiche e non siano più radioattivi dopo essere stati esposti alle temperature e alle irradiazioni presenti all'interno di un reattore a fusione. Il secondo progetto è il programma «satellite» eurogiapponese Tokamak. La costruzione di ITER richiederà importanti impianti sperimentali per testare vari scenari operativi e trattare questioni fondamentali nel campo della fisica. Il tokamak giapponese JT-60U è stato riconosciuto come strumento in grado di raggiungere tutti gli obiettivi in questione. Esso dovrà tuttavia essere potenziato per diventare un tokamak a superconduzione avanzata e sarà utilizzato come impianto satellite di ITER. Il terzo e ultimo progetto preso in considerazione dall'accordo riguarda il Centro internazionale di ricerca sull'energia di fusione. Il Centro sarà incaricato di coordinare le strutture di ricerca, simulazione e sperimentazione e consentirà a un gran numero di scienziati di partecipare più facilmente alle attività. La firma conclusiva dell'accordo sull'approccio esteso è prevista per l'inizio del 2007. La sottoscrizione dell'accordo segue di un giorno la firma del trattato ITER e avviene in concomitanza con la stipula di un accordo tra l'UE e la Repubblica di Corea relativo a una più stretta collaborazione nel settore della ricerca di fusione.

Paesi

Giappone

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