La Svezia si candida a ospitare l'acceleratore di particelle di prossima generazione
La Svezia si è aggiunta a Ungheria e Spagna tra i candidati a ospitare la sorgente europea a spallazione di neutroni (ESS), un progetto che concepirà e costruirà una struttura di prossima generazione per la ricerca con utilizzo di neutroni. La spallazione nucleare è uno dei processi tramite cui un acceleratore di particelle può essere utilizzato per produrre un raggio di neutroni. La diffusione di neutroni è una tecnologia che consente ai ricercatori di vedere «dentro» la materia. Utilizza particelle dei neutroni per penetrare in profondità nella materia, rivelando la localizzazione degli atomi e il loro comportamento. Indagare in tal modo la materia consente ai ricercatori di comprendere i processi naturali che avvengono all'interno dei materiali e di prevedere il loro comportamento in talune condizioni. La diffusione di neutroni ha implicazioni importanti per scienziati attivi nei seguenti settori: materiali, scienze della vita, fisica, scienza e ingegneria della Terra. Con la crescita della domanda tecnologica, la necessità di una sorgente più potente capace di produrre quantità superiori di neutroni si fa sempre più urgente. Attualmente, in Europa esistono molte importanti sorgenti impulsate di neutroni e muoni quali il Laue-Langevin Institute(ILL) a Grenoble (Francia) e l'ISIS, nell'Oxfordshire (Regno Unito). Tuttavia, altre strutture sono in costruzione sia in Giappone sia negli Stati Uniti: quando saranno operative, potrebbero rapidamente eclissare le controparti europee. La struttura ESS, il cui bilancio stimato è di 1,2 Mio EUR, dovrebbe divenire la più potente sorgente di neutroni a livello mondiale. Secondo la tabella di marcia del forum strategico europeo per le infrastrutture di ricerca (ESFRI), la costruzione è prevista già nel 2009 e la struttura potrebbe essere operativa nel 2017-2018. I costi saranno suddivisi tra i paesi partecipanti. Prima dovrà tuttavia essere scelta una sede: il governo svedese si è detto pronto ad ospitare la struttura e a sostenere il 30% dei costi totali e il 10% dei costi operativi. Anche Spagna e Ungheria sembrano essere interessate ad ospitare la struttura.
Paesi
Spagna, Ungheria, Svezia