Skip to main content
Vai all'homepage della Commissione europea (si apre in una nuova finestra)
italiano italiano
CORDIS - Risultati della ricerca dell’UE
CORDIS

Article Category

Contenuto archiviato il 2023-03-02

Article available in the following languages:

DAMOCLES: comprendere il cambiamento climatico nell'Artico

Il rapido innalzamento delle temperature nella regione artica significa che l'Oceano Artico, entro il 2060, potrebbe essere privo di ghiaccio nel periodo estivo. Questa situazione avrà gravi ripercussioni sull'ambiente e sulle attività umane, che vanno dalla pesca alla produzi...

Il rapido innalzamento delle temperature nella regione artica significa che l'Oceano Artico, entro il 2060, potrebbe essere privo di ghiaccio nel periodo estivo. Questa situazione avrà gravi ripercussioni sull'ambiente e sulle attività umane, che vanno dalla pesca alla produzione di petrolio e di gas. Eppure, la mancanza di dati mette in risalto la presenza di profonde lacune nella nostra comprensione del sistema climatico dell'Artico. Per cercare di porre rimedio al problema è stato creato il progetto DAMOCLES (Developing Arctic Modelling and Observing Capabilities for Long-term Environmental Studies, ossia Sviluppo di modelli artici e osservazione di capacità per studi ambientali a lungo termine), che riunisce oltre 40 partner dell'UE e del resto del mondo. È finanziato a titolo del Sesto programma quadro con uno stanziamento di 16,1 Mio EUR e rappresenta un importante contributo europeo all'Anno polare internazionale appena avviato. «Scopo principale del progetto DAMOCLES è studiare il destino del ghiaccio marino nell'Artico», ha dichiarato al Notiziario CORDIS il coordinatore del progetto Jean-Claude Gascard, dell'Università Pierre e Marie Curie. I partner del progetto intendono sviluppare un quadro di monitoraggio e di osservazione globale al fine di rafforzare la nostra conoscenza riguardo ai cambiamenti in corso nel sistema atmosfera-ghiaccio-oceano dell'Artico. Raccogliere dati nel rigido ambiente artico è estremamente difficile e i ricercatori oltre a raccogliere informazioni dalle fonti esistenti, quali i satelliti, svilupperanno tecnologie innovative per ottenere dati sul ghiaccio, sull'oceano e sull'atmosfera nell'estremo Nord. Una delle principali priorità del progetto è misurare lo spessore del ghiaccio. «Vogliamo capire perché il ghiaccio marino sta cambiando o se il ghiaccio pluriennale si consumerà e sarà sostituito dal ghiaccio del primo anno. Abbiamo decisamente bisogno di una nuova tecnologia per misurare lo spessore, più che l'ampiezza del ghiaccio», ha spiegato il professore Gascard. Oltre ad essere il coordinatore di DAMOCLES, il professore Gascard contribuisce all'attività di ricerca del progetto studiando la struttura dell'oceano al di sotto del ghiaccio. «Anche se DAMOCLES è un progetto incentrato sul ghiaccio marino, abbiamo bisogno di capire cosa sta accadendo nell'atmosfera o nell'oceano appena al di sopra e al di sotto di noi», ha osservato. «Il compito principale nel nostro laboratorio di Parigi è analizzare la struttura dell'oceano poco al di sotto del ghiaccio». Nell'ambito delle attività esterne, i partner del progetto hanno inaugurato una mostra itinerante al fine di informare il pubblico in generale sulla ricerca sull'Artico e sui lavori del progetto DAMOCLES in particolare. «Il lavoro di DAMOCLES è un esercizio molto complicato. È un'impresa di proporzioni enormi che coinvolge navi, aerei, rompighiaccio, registrazioni satellitari e attrezzature tecnologiche complesse al di sotto del ghiaccio e dell'oceano fino all'Artico», ha dichiarato Richard de Ferranti della International Polar Foundation, uno dei partner del progetto. «Cercare di spiegarne il funzionamento e di capire cosa aggiungerà alla nostra conoscenza dell'Artico e poi comunicarlo in modo che raggiunga numerose persone è stata una vera e propria sfida, ma abbiamo fatto del nostro meglio per rendere i messaggi quanto più chiari e allettanti possibile». Attualmente la mostra è allestita presso il Museo di scienze naturali di Bruxelles (Belgio) e percorrerà l'Europa nel corso dell'Anno polare internazionale. Uno dei suoi primi visitatori è stato il commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik, il quale ha definito DAMOCLES «un esempio eccellente di come i programmi comunitari di ricerca e sviluppo sostengano la ricerca sul clima».

Il mio fascicolo 0 0