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Contenuto archiviato il 2023-03-02

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Secondo gli esperti, ai nanoprodotti si dovrebbe applicare la valutazione del ciclo di vita

Secondo una nuova relazione elaborata da esperti europei e americani, la valutazione del ciclo di vita (LCA), ovvero la verifica di tutto il ciclo di produzione di un prodotto o di una sostanza fino all'esame degli impatti sulla salute e sull'ambiente, è essenziale per un'immi...

Secondo una nuova relazione elaborata da esperti europei e americani, la valutazione del ciclo di vita (LCA), ovvero la verifica di tutto il ciclo di produzione di un prodotto o di una sostanza fino all'esame degli impatti sulla salute e sull'ambiente, è essenziale per un'immissione sul mercato efficace e sicura delle nanotecnologie. Tuttavia, sono urgentemente necessarie ulteriori ricerche per colmare le lacune della nostra conoscenza del livello di tossicità di molti nanomateriali. La relazione si basa sui risultati di un recente workshop sulle nanotecnologie e la valutazione del ciclo vitale, organizzato congiuntamente dalla Commissione europea e dal Project on Emerging Nanotechnologies, un'iniziativa americana intrapresa dal Woodrow Wilson International Center for Scholars e da The Pew Charitable Trusts. Le nanotecnologie vengono già utilizzate in numerosi settori, tra cui la medicina, il tessile e l'elettronica. Si prevede che il valore dei prodotti basati sulle nanotecnologie che verranno introdotti sul mercato aumenterà dai 22,6 Mrd EUR del 2005 ai 2 000 Mrd EUR nel 2014. Tuttavia, vi è una preoccupazione diffusa per le minacce che le nanotecnologie potrebbero rappresentare per la nostra salute e per l'ambiente. La LCA viene utilizzata diffusamente in numerosi campi per valutare gli impatti sulla salute e sull'ambiente di un nuovo prodotto dall'inizio della produzione fino al suo smaltimento, ma fino ad oggi tali studi non sono stati ampiamente applicati alle nanotecnologie. Obiettivo del workshop era riunire esperti di LCA e ricercatori nel campo delle nanotecnologie per valutare le modalità in cui le LCA possono essere impiegate da coloro che si occupano dello sviluppo di nanotecnologie. La relazione giunge alla conclusione che gli attuali standard utilizzati per condurre le LCA sono perfettamente idonei a essere impiegati su nanomateriali e nanoprodotti. Secondo il documento, le LCA offrono una visione più olistica degli impatti di un prodotto rispetto a una valutazione del rischio, e consentono ai ricercatori e agli sviluppatori di prodotti di individuare in quale fase del ciclo di vita del prodotto emergono i rischi più significativi per le persone o per l'ambiente. Un altro vantaggio della LCA è che consente di effettuare raffronti con prodotti convenzionali equivalenti. Un problema grave evidenziato dalla relazione è la mancanza di dati. «La prima raccomandazione è di aumentare in misura significativa la conoscenza degli impatti ambientali di nanomateriali e nanoprodotti attraverso ulteriori attività di ricerca», scrivono gli autori della relazione. Suggeriscono ai ricercatori di ordinare prioritariamente i loro studi in base alla tossicità, alla natura della dispersione e al volume di produzione. La relazione raccomanda tuttavia ai ricercatori di non aspettare di avere a disposizione dati quasi perfetti, bensì di chiarire le incertezze, di lavorare a stretto contatto con i tossicologi, di evitare di esaltare i vantaggi di un nuovo prodotto, e di mettere a disposizione i dati per confronti futuri delle LCA. Gli esperti chiedono ai governi di istituire programmi di ricerca tesi a sviluppare metodologie di LCA nel campo delle nanotecnologie, e di utilizzare le LCA per integrare i criteri delle nanotecnologie nelle politiche degli acquisti ecologici. Per quanto riguarda il mondo accademico, gli esperti hanno osservato che i ricercatori potrebbero contribuire istituendo banche dati di studi di casi sulle LCA relative alle nanotecnologie, ed effettuando ricerche sui metodi di LCA per le nanotecnologie. Anche l'industria viene chiamata in causa per sostenere gli sforzi di ricerca e per creare meccanismi che consentano la condivisione di dati riservati senza pregiudicare la competitività. «è importante che la nanotecnologia, che ha il potenziale di migliorare la qualità della vita in tutto il mondo, venga sviluppata in maniera responsabile, vale a dire svolgendo le attività di ricerca e sviluppo necessarie per studiare l'impatto dei nanomateriali e prodotti per tutto il loro ciclo vitale», ha dichiarato Renzo Tomellini, capo dell'unità «Nanoscienze e nanotecnologie» della DG Ricerca della Commissione europea, e presidente del gruppo interservizi sulle nanotecnologie della Commissione europea. «La Commissione europea si è impegnata a collaborare con partner internazionali per garantire lo svolgimento di tale attività cruciale. La relazione è un passo utile verso il conseguimento di tale obiettivo».

Paesi

Stati Uniti