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Contenuto archiviato il 2023-03-02

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Ricercatori gettano nuova luce sulla toxoplasmosi

Un'équipe di ricercatori britannici e svizzeri ha scoperto il modo in cui il parassita responsabile della toxoplasmosi invade le cellule umane. I risultati del loro studio, riportati nell'ultima edizione della rivista «EMBO», potrebbero spianare la strada a nuove strategie ter...

Un'équipe di ricercatori britannici e svizzeri ha scoperto il modo in cui il parassita responsabile della toxoplasmosi invade le cellule umane. I risultati del loro studio, riportati nell'ultima edizione della rivista «EMBO», potrebbero spianare la strada a nuove strategie terapeutiche di lotta contro questa patologia. La toxoplasmosi è causata da un protozoo parassita, il Toxoplasma gondii, ed è una malattia trasmessa principalmente dai gatti e da altre specie di mammiferi. L'uomo può contrarla mangiando carne infetta non cotta, in particolare di agnello e di maiale, o attraverso il contatto con le feci dei gatti. L'organismo può essere presente anche in alcuni latticini non pastorizzati, quali il formaggio di capra, e trovarsi persino nel suolo. Sebbene, probabilmente, l'incidenza della toxoplasmosi nell'uomo non sia cambiata in misura significativa nel corso degli anni, la sensibilizzazione e le preoccupazioni su questa malattia sono aumentate. È stato stimato che circa il 50% della popolazione umana del mondo sia stata infettata dal toxoplasma e ospiti la forma cistica clinicamente non evidente. Non esiste tuttora un vaccino per prevenire l'infezione da toxoplasma o la toxoplasmosi nei gatti, negli esseri umani o in altre specie. Il rischio di infezione è motivo di preoccupazione per le donne in stato di gravidanza, dal momento che la malattia può provocare difetti nei neonatii. Nelle persone che hanno un sistema immunitario indebolito, come i pazienti affetti dall'HIV, la malattia può essere all'origine di una varietà di sintomi, tra cui ingrossamento dei linfonodi, disturbi visivi e del sistema nervoso centrale, malattie respiratorie e cardiopatie. In questi pazienti, le recidive della malattia sono comuni e il tasso di mortalità è elevato. Alcuni ricercatori dell'Imperial College di Londra e dell'Università di Ginevra hanno raccolto nuove informazioni sulla struttura atomica di una proteina chiave, chiamata TgMIC1, che viene rilasciata sulla superficie del parassita un attimo prima che questo invada le cellule ospiti nel corpo umano. È una delle prime proteine dei micronemi (MIC) ad essere stata scoperta nel T. gondii, e funziona nell'adesione delle cellule. Recenti studi hanno dimostrato che un subcomplesso TgMIC1 purificato è un potente antigene e agisce da efficace vaccino nel modello murino. I ricercatori hanno scoperto che la proteina si lega a taluni zuccheri presenti sulla superficie della cellula ospite, che aiutano il parassita ad inserirsi e a penetrare nelle cellule umane. Utilizzando un innovativo microarray a carboidrati, sono stati in grado di individuare per la prima volta gli zuccheri con i quali si lega la proteina del parassita. Grazie alla combinazione della spettroscopia NMR e di studi citologici, i ricercatori hanno potuto caratterizzare il comportamento e le interazioni tra la proteina del parassita e gli zuccheri della cellula ospite. Ciò ha fornito un'immagine dettagliata, ormai necessaria, di come il Toxoplasma gondii attacchi il suo ospite. «Comprendere i dettagli a livello atomico del modo in cui patologie come la toxoplasmosi individuano e invadono le cellule ospiti nel corpo umano è cruciale se vogliamo combatterle efficacemente», ha dichiarato Steve Matthews, docente della Divisione di bioscienze molecolari dell'Imperial College di Londra e coautore della relazione. «Ora sappiamo che l'invasione della cellula è favorita da un'interazione chiave fra una proteina presente sulla superficie del parassita e gli zuccheri contenuti nella cellula umana, perciò possiamo sviluppare terapie che siano mirate a distruggere questo meccanismo, ostacolando così l'insorgere dell'infezione», ha aggiunto.

Paesi

Svizzera, Regno Unito