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Secondo le previsioni dei ricercatori la tecnologia dei laser a fibra sostituirà i laser convenzionali

Dopo aver portato a termine i lavori nell'estate del 2007, gli ex partner del progetto URANUS (Ultra-fast technology for multicolour compact high-power fibre systems), finanziato dall'UE, intendono proseguire la loro ricerca. Il progetto URANUS ha contribuito in modo determina...

Dopo aver portato a termine i lavori nell'estate del 2007, gli ex partner del progetto URANUS (Ultra-fast technology for multicolour compact high-power fibre systems), finanziato dall'UE, intendono proseguire la loro ricerca. Il progetto URANUS ha contribuito in modo determinante al progresso della tecnologia dei laser a fibra ottica in Europa. I due principali obiettivi del progetto erano quelli di sviluppare sistemi laser ultraveloci, operanti su varie lunghezze d'onda, e di sviluppare e testare sorgenti a banda larga in fibra ottica. «La nostra ricerca ha aperto nuove strade», ha dichiarato il dottor Mircea Guina, capo del progetto presso il Politecnico di Tampere in Finlandia. «Negli ultimi anni abbiamo fatto molta strada, ma vi sono ancora molte aree da esplorare.» Il progetto URANUS ha infatti messo a punto un cosiddetto laser «a impulsi ultracorti» che utilizza una fibra speciale a band-gap fotonico drogato con itterbio (Yb-PBG), che aiuta a compensare la dispersione del raggio. Questa scoperta ha consentito lo sviluppo del primo «laser a fibra ottica a supercontinuo». «La sorgente di supercontinuo può generare impulsi su tutte le lunghezze d'onda», ha spiegato il professor Oleg Okhotnikov, coordinatore del progetto URANUS. «Ad esempio, nel caso dell'imaging medico, è possibile selezionare la lunghezza d'onda necessaria dallo spettro a larga banda per individuare uno specifico tipo di cromoforo legato a una cellula tumorale.» Finora i laser ultraveloci commerciali si sono basati su tecnologie a stato solido che utilizzano l'aria per trasportare la luce ad alta intensità, anziché la fibra ottica. Tuttavia, questi laser tendono ad essere più grandi e più costosi in termini di produzione e di manutenzione rispetto ai laser a fibra. «La fibra è più efficiente dell'aria quando si tratta di portare la luce verso il bersaglio, quindi necessita di meno potenza per ottenere gli stessi risultati dei sistemi a stato solido. È inoltre più stabile ed efficace», ha dichiarato il professor Okhotnikov. «I laser a fibra ottica potrebbero sostituire i laser a stato solido per quasi tutti gli usi, nonché aprire la strada a nuove applicazioni», ha aggiunto il dottor Guina, pronosticando che i laser a fibra ultraveloci avranno un ruolo chiave nella progettazione di sistemi nanotecnologici ancora più piccoli e nella dimostrazione di nuove applicazioni pratiche quali la tomografia a coerenza ottica, una tecnica di imaging digitale tridimensionale utilizzata in campo medico, oltre a numerose altre applicazioni. Il progetto URANUS ha ricevuto fondi dell'ordine di quasi 1,5 Mio EUR nell'ambito del Sesto programma quadro (6°PQ) dell'UE e ha riunito sei partner provenienti da quattro paesi europei.

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