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Astronomi rivelano che un immenso lampo di raggi gamma era diretto verso la Terra

All'inizio di quest'anno, i telescopi di tutto il mondo hanno assistito alla più luminosa esplosione mai vista. Ora una squadra internazionale di astronomi ha rivelato che l'esplosione era in effetti un lampo di raggi gamma in una galassia distante, a metà strada dell'universo...

All'inizio di quest'anno, i telescopi di tutto il mondo hanno assistito alla più luminosa esplosione mai vista. Ora una squadra internazionale di astronomi ha rivelato che l'esplosione era in effetti un lampo di raggi gamma in una galassia distante, a metà strada dell'universo visibile, che aveva lanciato un potente getto di materiale verso la Terra. "Siamo giunti alla conclusione che la straordinaria brillantezza del lampo derivava da un getto di materiale sparato quasi direttamente verso la Terra ad una velocità prossima a quella della luce," ha detto Guido Chincarini dell'Università di Milano Bicocca, in Italia. L'evento ha fornito agli astronomi una visione senza precedenti di un lampo di raggi gamma e le osservazioni fatte nei momenti successivi all'esplosione hanno rivoluzionato la nostra comprensione di questi eventi. Tutto è iniziato la mattina del 19 marzo 2008. Il telescopio TORTORA dell'Osservatorio europeo meridionale, in Cile, e il telescopio "Pi of the sky", in Polonia, hanno rilevato un lampo brillante nella direzione della costellazione di Boötes ("il Bifolco"). In alto sopra la Terra, il satellite SWIFT della NASA ha rilevato un lampo di raggi gamma con la stessa origine. Nel giro di pochi secondi SWIFT ha inviato un avviso e immediatamente molti telescopi in tutto il mondo hanno rivolto il loro sguardo verso l'evento. Appena un'ora dopo l'osservazione del primo lampo, il Very Large Telescope (VLT) dell'ESO ha rivelato che l'esplosione si era verificata ad una distanza di 7,5 miliardi di anni luce: a metà strada dell'universo visibile. Persino a quella distanza, l'esplosione è stata talmente enorme che, se qualcuno avesse guardato nella giusta direzione, l'avrebbe potuta osservare anche ad occhio nudo. Se una simile esplosione si fosse verificata nella nostra galassia, il lampo originato sarebbe stato brillante quanto il sole. I lampi di raggi gamma (GRB) si creano quando enormi stelle finiscono il carburante e collassano a formare un buco nero. Quando questo avviene, vengono spinti verso l'esterno potenti getti che viaggiano ad una velocità prossima a quella della luce. Mentre sfrecciano via dalla stella, questi getti entrano in collisione e riscaldano il gas che è stato in precedenza emesso dalla stella. Le emissioni che ne risultano sono conosciute come afterglow. Nei secondi, giorni e settimane che seguono l'esplosione, gli astronomi di tutto il mondo hanno osservato questo processo nei minimi dettagli. Condividendo le informazioni, essi sono stati in grado di ricostruire esattamente cosa è avvenuto e in questo modo di far aumentare la nostra comprensione dei lampi di raggi gamma. Ciò che ha reso questo GRB così speciale è stato il fatto che era diretto esattamente verso il nostro pianeta. Questo punto di vista ha permesso di osservare un getto estremamente ristretto e ultra veloce, circondato da un getto più ampio e leggermente più lento. "Forse tutti i lampi di raggi gamma possiedono un getto ristretto, ma la maggior parte delle volte gli astronomi non lo vedono," ha commentato Stefano Covino, dell'INAF di Brera, in Italia. "Ci è capitato di vedere questo mostro al centro del flusso del getto potente e molto ristretto," ha aggiunto il suo collega Cristiano Guidorzi. "Solitamente noi rileviamo soltanto il getto ampio di un GRB, poiché il getto interno è molto ristretto, equivalente a poco più di un centesimo della dimensione angolare della luna piena," ha spiegato il dott. Paul O'Brien dell'Università di Leicester (Regno Unito) e membro del team Swift. "Sembra che per poter vedere un GRB molto brillante, il getto interno debba puntare precisamente verso la Terra. Noi prevediamo che questo accada solo una volta ogni dieci anni. Il 19 marzo siamo stati fortunati." "Si è trattato del più potente evento mai visto a memoria d'uomo," ha concluso il prof. Alex Filippenko dell'Università di Berkeley, in California (Stati Uniti). "Una stella che esplode e che può, anche se a malapena, essere vista ad occhio nudo [...] anche se [essa era] lontana sette miliardi e mezzo di anni luce, è semplicemente straordinario."

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