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Contenuto archiviato il 2023-03-02

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Rapporto Eurostat: In arrivo una rapida crescita della popolazione dell'UE-27

Gli esperti prevedono che l'UE-27 dovrà affrontare una rapida crescita della popolazione da adesso fino al 2035, con il numero totale di persone che raggiungerà i 521 milioni, a fronte degli attuali 495 milioni. Si prevede che questa cifra scenderà poi a 506 milioni nel 2050. ...

Gli esperti prevedono che l'UE-27 dovrà affrontare una rapida crescita della popolazione da adesso fino al 2035, con il numero totale di persone che raggiungerà i 521 milioni, a fronte degli attuali 495 milioni. Si prevede che questa cifra scenderà poi a 506 milioni nel 2050. I dati sono stati recentemente pubblicati in un rapporto Eurostat che delinea le stime relative alla popolazione per il periodo 2008-2060. Il rapporto dell'Ufficio statistico delle Comunità europee ha anche mostrato che, mentre si prevede che il numero annuo di nascite diminuirà nei prossimi 52 anni, il numero delle morti dovrebbe aumentare nello stesso periodo. Nello specifico, le morti dovrebbero superare per numero le nascite a partire dal 2015. Bisogna sottolineare che la crescita della popolazione sarà il risultato soltanto di un tasso netto di migrazione positivo, e non di un incremento naturale. Poiché il tasso netto positivo di migrazione non riuscirà più a controbilanciare i cambiamenti naturali a partire dal 2035, la popolazione inizierà a diminuire. Il rapporto ha mostrato che i più grandi incrementi verranno registrati a Cipro (+66%), in Irlanda (+53%), Lussemburgo (+52%), Regno Unito (+25%) e Svezia (+18%). Le più grandi popolazioni si troveranno nel Regno Unito (77 milioni), Francia (72 milioni), Germania (71 milioni), Italia (59 milioni) e Spagna (52 milioni). Bisogna notare che si prevede la comparsa di significative differenze tra i singoli Stati membri. I paesi per i quali sono previste i maggiori cali sono Bulgaria (-28%), Lettonia (-26%), Lituania (-24%), Romania (-21%) e Polonia (-18%). Riguardo all'invecchiamento, l'UE-27 si troverà di fronte una popolazione che sta invecchiando, con il numero di persone anziane che farà un balzo dal 12,9% al 30% tra adesso e il 2060. Gli ottuagenari rappresenteranno il 12,1% della popolazione nel 2060, a fronte dell'attuale 4,4%. I fattori fondamentali dell'aumento della popolazione che invecchia sono una persistente bassa fertilità e un maggiore numero di sopravvissuti in età molto avanzata. I dati hanno mostrato che gli Stati membri che subiranno i più grandi incrementi della popolazione con età pari o maggiore a 65 anni sono: Polonia (36,2%), Slovacchia (36,1%), Romania (35,0%), Danimarca (25,0%), Regno Unito (24,7%) e Lussemburgo (23,6%). Nel frattempo, il rapporto dice che è prevista una crescita del tasso di dipendenza senile nell'UE-27 (la popolazione di età pari o superiore a 65 anni divisa per la popolazione in età lavorativa); la cifra dovrebbe compiere un balzo dal 25% nel 2008 al 53% nel 2060. In breve, esisterebbero solo due persone in età lavorativa per ogni persona di età pari o superiore a 65 anni, in confronto al valore attuale di quattro a uno. Il rapporto ha previsto che Bulgaria, Repubblica Ceca, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Slovenia e Slovacchia faranno registrare tassi di dipendenza senile superiori al 60%, mentre in Danimarca, Irlanda, Cipro, Lussemburgo e Regno Unito dovrebbero essere inferiori al 45%. Bisogna sottolineare che l'Eurostat ha basato le sue previsioni su scenari del tipo "cosa succede se" riguardanti informazioni sulla grandezza e la struttura future della popolazione.

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