Skip to main content
European Commission logo
italiano italiano
CORDIS - Risultati della ricerca dell’UE
CORDIS

Article Category

Contenuto archiviato il 2023-03-02

Article available in the following languages:

Dispositivi per la riproduzione musicale possono danneggiare l'udito

Una valutazione del Comitato scientifico dei rischi sanitari emergenti e recentemente identificati (SCENIHR) della Commissione europea invita alla prudenza nell'uso dei dispositivi per la riproduzione di musica, come ad esempio gli MP3 e gli i-pod. La valutazione si è conclusa...

Una valutazione del Comitato scientifico dei rischi sanitari emergenti e recentemente identificati (SCENIHR) della Commissione europea invita alla prudenza nell'uso dei dispositivi per la riproduzione di musica, come ad esempio gli MP3 e gli i-pod. La valutazione si è conclusa con la stima che il 10% delle persone che ascoltano musica usando questo tipo di dispositivi per più di un'ora al giorno, ogni settimana, ad alto volume e per almeno cinque anni, rischiano di perdere per sempre l'udito. "Sono preoccupato soprattutto per i tantissimi giovani che non si rendono conto del fatto che usando frequentemente e ad alto volume i dispositivi musicali personali e i cellulari, danneggia irrevocabilmente il loro udito," ha commentato Meglena Kuneva, commissario per i Consumatori. "Le scoperte scientifiche indicano un chiaro rischio e dobbiamo reagire tempestivamente." Come prima cosa, bisogna aumentare la consapevolezza dei consumatori e la divulgazione di queste informazioni. Occorre anche rivedere i sistemi di controllo preposti [...] per assicurarsi che siano effettivamente funzionanti e tecnologicamente aggiornati." Sono tra i 50 e 100 milioni le persone che ogni giorno ascoltano la musica mediante apparecchiature come riproduttori MP3, cellulari e i-Pod. I dispositivi per la riproduzione di musica non sono una novità: il Sony Walkman, ad esempio, aveva la stessa funzione e viene usato dagli anni 80. La differenza è che la musica ora viene memorizzata in formato digitale e non su nastro magnetico, come avveniva per le cassette, e questo permette agli utenti di avere livelli acustici più alti senza che venga compromessa la qualità del suono. Alcuni dispositivi acustici digitali riescono a raggiungere un volume massimo di 120 decibel, che equivale al suono prodotto da un motore a reazione o da un concerto rock. Come termine di paragone, lo sparo da arma da fuoco o di un petardo possono raggiungere un livello di 140 decibel; questo è sufficiente per causare un danno permanente all'udito. Studi recenti hanno dimostrato che negli ultimi decenni è aumentata la perdita dell'udito tra i giovani. Ascoltare la musica al massimo volume per alcune ore, mediante riproduttori di musica personali, può portare alla perdita parziale dell'udito; se il loro uso è prolungato nel tempo, gli effetti possono essere più permanenti. La Commissione europea ha espresso la necessità di uno studio scientifico per indagare gli effetti dell'uso prolungato dei riproduttori musicali personali. La Commissione terrà una conferenza per valutare le scoperte del comitato scientifico e per discutere sulla via da seguire in futuro. La conferenza sarà rivolta a Stati membri, industria, consumatori e altre parti interessate. Saranno anche affrontate le precauzioni che gli utenti possono adottare, come quella di ascoltare la musica ad un volume massimo del 60%. Alla luce di queste nuove prove saranno anche riviste le regolamentazioni attuali. La conferenza è programmata indicativamente per gli inizi del 2009.