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Contenuto archiviato il 2023-03-06

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Un gene modifica la gravità della mucoviscidosi

La mucoviscidosi, una delle più diffuse e mortali malattie congenite, colpisce i polmoni, l'intestino e il pancreas dei bambini. Si sapeva che la malattia è causata dalla mutazione di un unico gene, che provoca l'ostruzione degli organi con muco vischioso; ma ora un'equipe int...

La mucoviscidosi, una delle più diffuse e mortali malattie congenite, colpisce i polmoni, l'intestino e il pancreas dei bambini. Si sapeva che la malattia è causata dalla mutazione di un unico gene, che provoca l'ostruzione degli organi con muco vischioso; ma ora un'equipe internazionale di scienziati ha identificato un gene che modifica la gravità della mucoviscidosi nei polmoni delle persone che ne sono colpite. La loro scoperta, pubblicata nella rivista Nature, potrebbe condurre a nuovi bersagli terapeutici. Secondo gli scienziati, lo studio ha aiutato a rafforzare la cooperazione tra i ricercatori e a creare consapevolezza a proposito della mucoviscidosi. "Questo è un buon esempio di ricercatori con esperienze diverse che si riuniscono, e sfruttano le conoscenze acquisite attraverso la mappatura del genoma umano, per fare scoperte che migliorano la nostra comprensione della mucoviscidosi", ha detto il coautore dott. Carl Langefield della Wake Forest University School of Medicine. "Potrebbe anche contribuire a identificare bersagli per lo sviluppo di farmaci e a sviluppare strumenti per la diagnosi precoce delle persone colpite da mucoviscidosi a rischio di grave malattia polmonare", ha aggiunto. Il gruppo di scienziati ha valutato la costituzione genetica di circa 3.000 malati di mucoviscidosi. Hanno scoperto che piccole differenze genetiche nel gene IFRD1 (interferon-related developmental regulator 1) erano in relazione con la gravità della malattia ai polmoni. I ricercatori hanno anche scoperto che una proteina codificata da IFRD1 è particolarmente abbondante nei neutrofili (un tipo di leucocita) e ne regola la funzione. I neutrofili sono stati identificati come i responsabili dell'insorgere del danno infiammatorio nelle vie aeree dei malati di mucoviscidosi. "I neutrofili sembrano essere il genio cattivo nella mucoviscidosi", ha spiegato il dott. Christopher Karp di Immunologia molecolare presso il Cincinnati Children's Hospital Medical Center in America, ricercatore di livello superiore dello studio. "Essi sono importanti per la risposta del sistema immunitario all'infezione batterica. Nella mucoviscidosi invece l'infiammazione neutrofila delle vie respiratorie è sregolata, e alla fine porta alla distruzione dei polmoni". Studi precedenti avevano mostrato che le mutazioni nel gene CFTR (cystic fibrosis transmembrane conductance regulator) innescano la mucoviscidosi, ma restava aperta la questione dei meccanismi molecolari che legavano queste mutazioni alla provocazione del danno polmonare. Secondo lo studio, la gravità del danno polmonare per mucoviscidosi può essere controllata dalle variazioni in altri geni. Gli scienziati hanno valutato topi in cui era stato rimosso il gene IFRD1 e ne hanno confermato il ruolo nella regolazione della flogosi e della malattia. Quando mancava il gene, i batteri non venivano rapidamente eliminati dalle vie aeree. Controllando campioni di sangue di volontari sani, l'equipe ha scoperto che le stesse variazioni di IFRD1 che modificavano la gravità del danno polmonare per mucoviscidosi, alteravano inoltre la funzione neutrofila nei volontari. Hanno anche scoperto che la regolazione da parte di IFRD1 della funzione neutrofila dipende dalla sua interazione con la classe di enzimi chiamati istone deacetilasi. Gli scienziati affermano che occorre saperne di più su questa interazione per comprenderne il ruolo potenziale nella cura della malattia. "È possibile che lo stesso IFRD1 possa diventare un bersaglio terapeutico, ma per ora è un segnale che indica le vie da studiare", ha spiegato il dott. Karp. "Vogliamo scoprire con quali altri geni e proteine interagisce IFRD1, e come questo si collega all'infiammazione nel danno polmonare della mucoviscidosi". La mucoviscidosi colpisce circa 70.000 persone in tutto il mondo, e attualmente è incurabile. L'età media di sopravvivenza di un malato di mucoviscidosi è, secondo gli esperti, di 37 anni, ma con l'introduzione di nuove terapie potrebbe passare a 40 o addirittura 50. Le altre istituzioni che hanno preso parte allo studio erano la Innsbruck Medical University in Austria e il David Hide Asthma and Allergy Research Centre, Newport, Isola di Wight, Regno Unito.

Paesi

Austria, Regno Unito