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Contenuto archiviato il 2023-03-06

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La sindrome di Asperger impedisce la previsione dell'azione

Alcuni ricercatori in Danimarca e nel Regno Unito hanno scoperto che in un test non-verbale, adulti con la sindrome di Asperger (un disturbo dello spettro autistico) non prevedono spontaneamente le azioni degli altri come fanno normalmente gli adulti e i bambini di due anni. L...

Alcuni ricercatori in Danimarca e nel Regno Unito hanno scoperto che in un test non-verbale, adulti con la sindrome di Asperger (un disturbo dello spettro autistico) non prevedono spontaneamente le azioni degli altri come fanno normalmente gli adulti e i bambini di due anni. Le loro scoperte, pubblicate sulla rivista Science, contrastano fortemente con la constatazione che questi soggetti passano test simili in forma verbale e suggeriscono che le persone affette dalla sindrome di Asperger possono sviluppare dei modi di aggirare certi limiti neurologici. Molti adulti cui è stata diagnosticata la sindrome di Asperger sono molto intelligenti ma hanno difficoltà nelle interazioni sociali quotidiane. Parte di questa difficoltà consiste nella loro apparente incapacità di prevedere cosa potrebbe dire o fare un'altra persona esclusivamente sulla base della loro conoscenza dello stato mentale dell'altra persona (cioè le loro conoscenze e credenze). Un esempio di questa previsione è messo in luce nel Test della falsa credenza (False Belief Task o FBT) "Sally-Ann": Sally lascia una biglia in un cestino ed esce dalla stanza, Ann sposta la biglia in una scatola, Sally quindi torna e cerca la biglia dove l'aveva lasciata. Quando si chiede dove Sally cercherà la biglia, un bambino che capisce che le azioni di Sally si baseranno su cosa crede vero risponderà che Sally cercherà la biglia nel cestino. I bambini affetti dalla sindrome di Asperger spesso rispondono in modo scorretto; però soggetti affetti dalla sindrome che hanno una capacità verbale particolarmente alta spesso passano il test. Questo mette in dubbio l'ipotesi secondo la quale i problemi che le persone affette da disturbi autistici hanno con "l'interazione sociale reciproca" possono essere ridotti ad una disfunzione neurologica che danneggia la capacità di attribuire stati mentali a se stessi e agli altri. In questo studio, un team di ricercatori dell'Ospedale universitario Aarhus in Danimarca e dell'Università di Londra nel Regno Unito hanno usato una versione modificata del Test della falsa credenza Sally-Ann per provare che soggetti con la sindrome di Asperger molto capaci hanno imparato a ragionare sul test e a trovare la risposta giusta, nonostante le difficoltà, ancora presenti, di attribuire spontaneamente gli stati mentali. I ricercatori hanno applicato un Test della falsa credenza Sally-Ann non verbale a 19 adulti affetti dalla sindrome di Asperger e a 17 adulti "neurotipici". Invece di sollecitare una risposta verbale, i ricercatori hanno osservato i movimenti degli occhi dei soggetti durante il test. "I bambini autistici hanno maggiori probabilità di dare una risposta verbale corretta rispetto ad un corretto sguardo di previsione," spiegano. Il team ha osservato che gli adulti affetti dalla sindrome di Asperger tendevano a guardare ugualmente il cestino e la scatola, piuttosto che a guardare sistematicamente la scatola scelta erroneamente dall'attore. Questo suggerisce che gli individui affetti dalla sindrome non attribuiscono spontaneamente stati mentali ad altri ma possono calcolare e dedurre gli stati mentali degli altri quando viene loro richiesto. Però mentre una riflessione lenta e deliberata sui pensieri delle altre persone può portare alla risposta giusta, non è la stessa cosa rispetto all'abilità spontanea ed automatica di attribuire pensieri intimi. "Il contrasto con i bambini di due anni neurotipici che mostrano di guardare spontaneamente verso il posto giusto nello stesso test è forte," recita lo studio. "É improbabile che la responsabilità sia attribuibile alle differenze di motivazione, visto che adulti neurotipici hanno mostrato la stessa tendenza dei bambini in fase di sviluppo, mentre il gruppo con la sindrome di Asperger ha mostrato un corretto sguardo di previsione in test di familiarizzazione nei quali non era richiesto un ragionamento sulle credenze." I ricercatori concludono che lo sviluppo della capacità di "mentalizzare" (capire i desideri e le credenze degli altri) precocemente non è un requisito per lo sviluppo della capacità di prevedere le azioni degli altri in una fase più avanzata della vita. "Suggeriamo che un apprendimento di compensazione possa aggirare i limiti neurofisiologici, anche senza eliminare la causa originale del limite," conclude lo studio. "Un tale apprendimento di compensazione potrebbe spiegare l'apparente paradosso tra la riuscita di Test della falsa credenza espliciti e la persistente difficoltà nelle interazioni sociali quotidiane nei soggetti affetti dalla sindrome di Asperger."

Paesi

Danimarca, Regno Unito