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Contenuto archiviato il 2023-03-07

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L'AIRMEX avverte: il livello degli inquinanti negli ambienti interni è troppo elevato.

Una ricerca finanziata dall'UE dimostra che spesso gli inquinanti sono più presenti negli ambienti chiusi che in quelli esterni. Il progetto AIRMAX ("European Indoor Air Monitoring and Exposure Assessment Project") ha studiato la qualità dell'aria degli ambienti interni e i va...

Una ricerca finanziata dall'UE dimostra che spesso gli inquinanti sono più presenti negli ambienti chiusi che in quelli esterni. Il progetto AIRMAX ("European Indoor Air Monitoring and Exposure Assessment Project") ha studiato la qualità dell'aria degli ambienti interni e i valori relativi all'esposizione individuale all'inquinamento, attraverso la misurazione di 19 composti organici volativi (tra i quali composti carbonilici, terpenoidici e aromatici) nell'aria all'interno di edifici pubblici e asili infantili disseminati in diverse città europee. Il progetto AIRMEX è finanziato nell'ambito delle attività del Centro comune di ricerca (CCR). Migliorare la salute dei cittadini è una delle priorità dell'UE, come è sottolineato anche nel Piano d'azione europeo per l'ambiente e la salute 2004-2010, dedicato proprio alla valutazione dell'impatto ambientale sulla salute umana. Questo piano d'azione metterà a disposizione dell'UE le informazioni necessarie per avviare collaborazioni più solide tra le parti interessate attive nei campi associati ad ambiente, salute e ricerca. I partner del progetto hanno rilevato che le concentrazioni di inquinanti nocivi relativi all'esposizione individuale, in particolare per quanto concerne formaldeide e benzene, nella maggior parte dei casi sono più alte delle concentrazioni rilevate negli ambienti interni/esterni. La ricerca svolta ha inoltre dimostrato che il 30,2% dei valori rilevati in merito all'esposizione individuale, come anche il 22,9% delle concentrazioni in ambienti interni e il 18% di quelle in ambienti esterni, hanno superato il valore limite fissato dalla Commissione per il 2010 nel quadro della direttiva 2000/69/CE concernente i valori limite per il benzene. La misurazione dell'esposizione individuale è stata effettuata grazie al coinvolgimento di lavoratori e dipendenti nei rispettivi ambienti di lavoro. Secondo i ricercatori, questi valori sono al di sopra della soglia considerata non nociva per la salute. Le misurazioni delle concentrazioni esterne, singolarmente, sottovalutano i rischi per la salute derivanti dall'esposizione a questo tipo di valori sul lungo termine. I ricercatori hanno valutato l'effetto di questa miscela di sostanze chimiche sulle cellule dei polmoni umani. I dati raccolti hanno dimostrato che i composti chimici interagiscono tra di loro e che il loro impatto sulla salute è condizionato dalla presenza di altre sostanze chimiche. Nel complesso, i risultati indicano che i numerosi effetti degli inquinanti atmosferici provenienti da fonti interne sono strettamente correlati ad altri fattori, quali lo stress, il sesso e il background genetico dei soggetti. Infine, il progetto AIRMAX ha identificato e quantificato i principali inquinanti atmosferici in molte aree, identificando anche le principali fonti degli stessi. Il progetto ha valutato l'esposizione umana per verificare in che modo la salute risente di questi inquinanti, dedicando particolare attenzione al benessere dei bambini. I ricercatori hanno condotto analisi ad Atene e Salonicco (Grecia), Lipsia (Germania), Catania e Milano (Italia), Bruxelles (Belgio), Nicosia (Cipro) e Arnhem e Nimega (Paesi Bassi). Lo studio ha anche coinvolto le città di Dublino (Irlanda), Helsinki (Finlandia) e Budapest (Ungheria).

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