Gli europei combattono gli abusi basati su genere e sesso
I giovani rifugiati, coloro che richiedono asilo politico e i migranti senza documenti sono maggiormente a rischio di diventare vittime, dal punto di vista sessuale e di genere, nei centri di accoglienza e di asilo in Europa, è quanto emerge da un nuovo studio. La ricerca è stata finanziata in parte dal progetto SENPERFORTO, che è sostenuto dal programma Daphne della Commissione europea. L'obiettivo di questo programma è quello di prevenire e combattere tutte le forme di violenza contro i bambini, gli adolescenti e le donne. Esso mira inoltre a sostenere le organizzazioni attive in questo campo e a promuovere la cooperazione tra di loro. Il progetto partecipativo "Hidden Violence is a Silent Rape", coordinato dal Centro internazionale per la salute riproduttiva (ICRH) presso l'Università di Gand in Belgio, ha determinato che i principali responsabili di tali abusi sono i compagni di residenza e il personale dei centri di accoglienza e asilo. Oltre il 90% dei casi di abuso non sono denunciati alle autorità. Il personale dei centri di accoglienza e di asilo, da parte loro, dicono che non hanno capacità, strumenti e mezzi per effettuare le loro attività di base, e cioè identificare i rischi e i fattori indicativi dell'imminente violenza sessuale e di genere (sexual and gender-based violence o SGBV), per sviluppare provvedimenti preventivi in modo culturalmente competente e partecipativo; e reagire quando si verifica la SGBV. Mancano informazione e normative sulla SGBV contro chi richiede asilo politico, i giovani rifugiati e persino i bambini non accompagnati dai propri genitori. Manca anche, secondo i partner del progetto, una procedura operativa standard e un codice di condotta per coloro che lavorano nel settore dell'accoglienza e dell'asilo politico. Le interviste a 599 persone (57,3% maschi e 42,7% femmine) che vivono o lavorano in centri di accoglienza hanno prodotto la denuncia di 721 casi di violenza. Di questo campione, il 43,3% non ha descritto un caso di violenza entro un periodo di 12 mesi. Ma il 56,5% degli intervistati ha denunciato casi di violenza che si sono verificati nei 12 mesi precedenti all'intervista. La maggior parte dei casi (89,1%) sono stati denunciati in 4 degli 8 paesi partner, e cioè: Malta (158 casi, il 26.4% di tutti i casi denunciati), Belgio (146, 24.4%), Irlanda (132, 22%) e Ungheria (102, 17%). Un totale di 73 casi (12,2%) sono stati denunciati in Grecia, 68 (11,4%) nei Paesi Bassi e 28 (4,7%) in Spagna e 14 in Portogallo (2,3%). Un consorzio europeo comprendente 14 partner è determinato a combattere e risolvere questo problema. Il progetto SENPERFORTO, che riunisce esperti provenienti da Belgio, Spagna, Grecia, Irlanda, Ungheria, Malta e Paesi Bassi, si sta occupando della prevenzione della SGBV nel settore dell'accoglienza e dell'asilo politico europeo dall'interno, mettendo insieme le risorse delle principali parti interessate negli Stati Membri. SENPERFORTO, che significa "non più violenza, senza violenza" in Esperanto, punta i riflettori sulla determinazione di conoscenze, approcci, prassi e bisogni specifici sia del personale che delle persone che vivono nei centri di accoglienza e di asilo politico europei riguardo la SGBV. Gli esperti dicono che le risposte che ottengono li aiuteranno a lanciare un "Quadro comune europeo di riferimento per la prevenzione della SGBV basato sui bisogni, i diritti e le prove, partecipativo ed equilibrato dal punto di vista del genere" nel settore dell'accoglienza e dell'asilo politico europei. L'obiettivo di questo quadro di riferimento è quello di migliorare la salute e il benessere sia dei residenti che del personale che vivono o lavorano in centri di accoglienza o di asilo politico in Europa. Per assicurare che ciò accada, saranno determinate azioni preventive che metteranno in risalto i diritti partecipativi e umani e le relazioni, le sessualità e l'uguaglianza sane nonché un dialogo interculturale. La creazione di una politica esaustiva per la prevenzione e la risposta alla SGBV richiede discussioni e trattative, dicono gli esperti. Inoltre, è importante che la politica sia fatta su misura per ogni singolo centro di accoglienza. Tutti i centri possono soddisfare le loro esigenze usando il metodo pratico offerto dal quadro di riferimento. Sebbene il quadro di riferimento sia principalmente ideato per i centri di accoglienza e di asilo politico europei, altri istituti possono adattare la politica di prevenzione e reazione alla SGBV perché soddisfi le loro esigenze.
Paesi
Belgio, Grecia, Spagna, Ungheria, Irlanda, Malta, Paesi Bassi
 
           
        