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Contenuto archiviato il 2023-03-09

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L'acidificazione nei laghi svedesi si può attribuire alla natura?

Un team di scienziati britannici e svedesi guidato dall'Università di Reading nel Regno Unito ha scoperto che le emissioni delle centrali energetiche potrebbero aver contribuito in misura minore all'acidificazione dei laghi in Svezia rispetto a quanto ritenuto finora. Presenta...

Un team di scienziati britannici e svedesi guidato dall'Università di Reading nel Regno Unito ha scoperto che le emissioni delle centrali energetiche potrebbero aver contribuito in misura minore all'acidificazione dei laghi in Svezia rispetto a quanto ritenuto finora. Presentato nella rivista BioScience, lo studio evidenzia gli effetti storici degli acidi organici e delle emissioni delle centrali energetiche, concentrandosi sulla diminuzione dell'acidificazione dei laghi svedesi negli ultimi due decenni. Ricercatori e responsabili delle politiche negli anni 70 e 80 del secolo scorso avevano espresso preoccupazioni riguardo a come le emissioni acide di anidride solforosa e ossidi di azoto, generate dalle centrali energetiche, influivano sull'ambiente. Queste preoccupazioni portarono allo sviluppo e all'implementazione di controlli. In modo particolare in Europa, le preoccupazioni si concentrarono su come la miriade di laghi in Svezia venivano colpiti da queste emissioni. Alcuni esperti avevano persino trovato un certo numero di casi che erano sensibilmente acidi. Funzionari a Stoccolma avevano quindi istituito un programma per neutralizzare l'acidificazione dei laghi aggiungendo migliaia di tonnellate di calce. Le diverse teorie riguardo a ciò che ha innescato l'acidificazione, come il cambiamento climatico e l'uso del territorio, hanno varie implicazioni nella definizione dei livelli preindustriali del carbonio organico disciolto (DOC), che sono necessari per la valutazione dell'acidificazione e di altri aspetti della qualità dell'acqua. In questo recente studio, i ricercatori hanno supposto che il DOC, che è generato da organismi viventi e può innescare l'acidificazione dei laghi, mette nella giusta prospettiva il ruolo che giocano le emissioni delle centrali energetiche nell'acidificazione dei laghi. L'autore principale dott. Martin Erlandsson, che è attualmente ricercatore presso il Dipartimento di geografia e scienze ambientali all'Università di Reading, insieme ai suoi colleghi, ha valutato le scoperte effettuate nel corso di 20 anni, da quando l'acidificazione ha iniziato a diminuire in Svezia. La quantità di carbonio organico disciolto nei laghi svedesi è diminuita nonostante la stabilizzazione delle emissioni delle centrali energetiche negli anni 90 del secolo scorso. Anche se non ci sono prove definitive su ciò che ha innescato l'aumento, studi dei sedimenti in molti laghi suggeriscono che i livelli preindustriali di carbonio organico fossero elevati come quelli di oggi, e più alti dei livelli raggiunti 20 anni fa. Questo ha portato i ricercatori a ritenere che le emissioni delle centrali energetiche non hanno influito in modo significativo sui livelli di acidificazione dei laghi. Nella loro ricerca, gli scienziati hanno classificato mediante osservazioni a lungo termine l'acidificazione di 66 laghi, rappresentativi dei quasi 12.700 laghi sensibili all'acidità nella Svezia boschiva e boreale. L'analisi mostra che il 47% di questi laghi è classificato come acidificato in modo significativo (supponendo che i livelli preindustriali di DOC fossero come quelli registrati nel 1990). Tuttavia, se i livelli più alti di DOC registrati nel 2009 definiscono le condizioni preindustriali, circa il 24% dei laghi sono acidificati. La valutazione dei sedimenti in alcuni dei laghi aggiunge peso alla teoria che i livelli preindustriali di carbonio organico fossero elevati almeno quanto quelli attuali, e potenzialmente più alti dei livelli del 1990. Quindi, mentre studi precedenti avevano supposto che le emissioni delle centrali energetiche avessero contribuito in modo significativo all'acidificazione dei laghi, le osservazioni di questo studio indicano il contrario. "Questo sottolinea la necessità di stabilire dei livelli di riferimento per il DOC e getta nuova luce sulla classica controversia riguardante l'acidificazione naturale opposta a quella antropogenica," scrivono gli autori. Essi fanno anche notare che le scoperte di questo studio sottolineano l'importanza di accrescere la nostra comprensione delle quantità di carbonio organico disciolto nei laghi nel periodo preindustriale, poiché esse hanno un'influenza significativa sul grado di acidificazione che può essere attribuito alle emissioni delle centrali energetiche.Per maggiori informazioni, visitare: Università di Reading: http://www.reading.ac.uk/ BioScience: http://www.aibs.org/bioscience/current_issue.html

Paesi

Svezia, Regno Unito

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