Scienziati scoprono un nuovo modo di progettare farmaci per il cervello
Un team di ricercatori belgi e britannici ha trovato un modo di creare farmaci in grado di arrivare ad aree specifiche del cervello. Presentati sulla rivista Proceedings of National Academy of Sciences (PNAS), i risultati potrebbero aiutare i ricercatori a sviluppare cure per combattere malattie senza provocare eventi nocivi in altre parti del sistema nervoso. I ricercatori, coordinati dal professor Neil Marrion della Facoltà di Fisiologia e farmacologia dell'Università di Bristol nel Regno Unito, hanno lavorato su un sottotipo di canale ionico chiamato canale SK (potassio calcio-attivato a piccola conduttanza). I canali ionici sono proteine in grado di controllare l'eccitabilità dei nervi. I canali ionici, che sono costruiti come un circuito elettrico, permettono al flusso di ioni carichi di potassio, sodio e calcio di entrare o uscire dalle membrane della cellula attraverso una rete di pori formati dai canali, un sottotipo dei quali è la famiglia di canali SK. Il team ha usato l'apamina, una tossina naturale che si trova nel veleno delle api. Questa tossina può bloccare vari tipi di canali SK. Questi canali permettono agli ioni del potassio di fluire dentro e fuori le cellule nervose che controllano l'attività. Traendo vantaggio dalla capacità dell'apamina di bloccare un sottotipo di canale SK meglio degli altri, i ricercatori sono riusciti a identificare come tre sottotipi di canali SK (da SK1 a SK3) possono essere bloccati selettivamente. La capacità dell'apamina e di altri leganti di bloccare i canali SK rivela come i canali sono piegati per permettere il legame di un farmaco. Si possono quindi creare farmaci per bloccare questi canali SK che sono composti da almeno due sottounità di canali SK per contrastare in modo più efficace la demenza e la depressione. "Il problema di sviluppare farmaci che abbiano come obiettivo processi cellulari è stato finora che molti tipi di cellule distribuite in tutto il corpo potrebbero avere tutti gli stessi canali ionici," spiega il professor Neil Marrion dell'Università di Bristol, uno degli autori dello studio. "I canali SK sono distribuiti anche in tutto il cervello, ma sta diventando evidente che questi canali potrebbero essere fatti di più di un tipo di sottounità di canali SK. È probabile che diversi nervi abbiano canali SK fatti di diverse sottounità. Questo significherebbe che sviluppare un farmaco per bloccare un canale fatto per una sola proteina del canale SK non sarebbe utile dal punto di vista terapeutico, ma sapere che i canali sono composti da diverse sottounità SK sarà la chiave per superare questo ostacolo." Commentando i risultati dello studio, il co-autore Vincent Seutin del Centre Interfacultaire de Recherche du Médicament at the Université de Liège in Belgio dice: "Il nostro studio mostra anche una differenza nel modo in cui l'apamina e i leganti non-peptidici (potenzialmente un farmaco utile) interagiscono con il canale. Questo potrebbe avere importanti implicazioni in termini di creazione di farmaci."Per maggiori informazioni, visitare: University of Bristol: http://www.bris.ac.uk/(si apre in una nuova finestra) Université de Liège: http://www.ulg.ac.be/cms/c_5000/home(si apre in una nuova finestra) PNAS: http://www.pnas.org/(si apre in una nuova finestra)
Paesi
Belgio, Regno Unito