European Commission logo
italiano italiano
CORDIS - Risultati della ricerca dell’UE
CORDIS

Article Category

Notizie
Contenuto archiviato il 2023-03-09

Article available in the following languages:

Nubi scure incombono sulla produzione di incenso

Secondo la tradizione cristiana Baldassarre, uno dei tre Magi, la notte della sua nascita offrì al Cristo bambino l'incenso più puro al mondo. In seguito, l'incenso veniva bruciato durante gli antichi rituali religiosi a simboleggiare la divinità e il sacrificio di Cristo. E p...

Secondo la tradizione cristiana Baldassarre, uno dei tre Magi, la notte della sua nascita offrì al Cristo bambino l'incenso più puro al mondo. In seguito, l'incenso veniva bruciato durante gli antichi rituali religiosi a simboleggiare la divinità e il sacrificio di Cristo. E per questo motivo noi abbiamo associato l'incenso con il Natale. Ma ricercatori provenienti dall'Etiopia e dai Paesi Bassi portano cattive nuove a tutti noi: è iniziato un drammatico declino degli alberi che producono l'incenso, con un crollo previsto del 50% tra oggi e il 2027. I risultati dello studio sono presentati nel Journal of Applied Ecology della British Ecological Society. Tuttavia, la situazione è persino peggiore. I ricercatori prevedono che il numero degli alberi potrebbe diminuire del 90% nei prossimi 50 anni. I possibili responsabili di questo drastico declino sono gli incendi, il pascolo e l'attacco da parte degli insetti. Essi avvertono che se non viene fatto nulla per controllare questi tre problemi, la produzione di incenso verrà duramente colpita. Il team fonda la propria teoria su ricerche su vasta scala condotte sul campo, le prime in assoluto a monitorare il destino dell'albero che produce l'incenso, la Boswellia. L'incenso si ricava da diverse specie di Boswellia, un albero che cresce nel Corno d'Africa e nella Penisola Araba. Anche se l'incenso è venduto in tutto il mondo, e ciò accade da molti anni, ci sono scarse informazioni sull'impatto che la produzione di incenso ha su questi alberi. Guidati dal dott. Frans Bongers dell'Università di Wageningen nei Paesi Bassi, i ricercatori hanno studiato 13 appezzamenti di terreno (ciascuno di 2 ettari) nell'Etiopia nordoccidentale. Sono stati presi in esame sia alberi sfruttati per l'incenso che alberi non utilizzati per questa produzione. Per 24 mesi, il team ha monitorato sopravvivenza, crescita e produzione di semi di oltre 6000 alberi di Boswellia, e ha raccolto oltre 20.000 singole misurazioni. I dati così generati sono stati usati per costruire modelli demografici in grado di predire il destino delle popolazioni di Boswellia negli anni a venire. Le stime non sono buone. I dati indicano una marcata riduzione delle popolazioni di Boswellia, che sconvolgerà la produzione di questo incenso entro i prossimi 15 anni. "L'attuale gestione delle popolazioni di Boswellia è chiaramente non sostenibile," sottolinea il dott. Bongers. "I nostri modelli mostrano che entro 50 anni le popolazioni di Boswellia saranno decimate, e questa riduzione delle popolazioni significa che la produzione di incenso è destinata a crollare. Questo è un messaggio piuttosto allarmante per l'industria dell'incenso e per le organizzazioni per la tutela ambientale." Una delle scoperte più importanti di questo studio è che lo sfruttamento non rappresenta il problema principale, i dati suggeriscono infatti che esso è solo uno tra i molti fattori che contribuiscono a questo declino. "L'estrazione di incenso difficilmente rappresenta la causa principale del declino della popolazione, che è probabilmente causato da incendi, pascolo e attacco da parte dei cerambicidi, insetti che depongono le proprie uova sotto la corteccia degli alberi," dice il dott. Bongers. Dopo aver analizzato le 13 aree i ricercatori hanno scoperto che gli alti livelli di mortalità tra gli alberi adulti e anche tra quelli più vecchi, che non vengono rimpiazzati poiché il tasso di sopravvivenza delle piantine di Boswellia si è ridotto, si stanno rivelando problematici per la sostenibilità delle popolazioni di Boswellia. "Il numero di incendi e l'intensità del pascolo nella nostra area di studio sono aumentati nel corso degli ultimi decenni come conseguenza dell'aumento del bestiame, e questo potrebbe essere il motivo per cui le piantine non riescono a diventare giovani alberi," dice il dott. Bongers. "Allo stesso tempo, una grande percentuale degli alberi che abbiamo studiato sono morti dopo essere stati attaccati dai cerambicidi. Se si vogliono salvaguardare le popolazioni di Boswellia e la futura produzione di incenso, devono essere introdotti incentivi di gestione forti e di vasta portata."Per maggiori informazioni, visitare: Journal of Applied Ecology: http://www.journalofappliedecology.org Università di Wageningen: http://www.wur.nl/UK/

Paesi

Etiopia, Paesi Bassi