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Importante studio crea la mappa della biodiversità marina

I membri della spedizione TARA OCEANS finalmente attraccheranno a Lorient, in Francia, il 31 marzo, portando a termine un viaggio di 28 mesi e 60.000 miglia. I ricercatori a bordo della nave hanno raccolto e studiato campioni di microorganismi dei principali oceani del nostro ...

I membri della spedizione TARA OCEANS finalmente attraccheranno a Lorient, in Francia, il 31 marzo, portando a termine un viaggio di 28 mesi e 60.000 miglia. I ricercatori a bordo della nave hanno raccolto e studiato campioni di microorganismi dei principali oceani del nostro pianeta. Lo studio è stato descritto in un editoriale della rivista Molecular Systems Biology, scritto da Eric Karsenti del Laboratorio europeo di biologia molecolare (EMBL) a Heidelberg, in Germania. "La vita e l'evoluzione sono cominciate negli oceani, ma sappiamo molto poco sulla distribuzione della biodiversità marina," ha detto il dott. Karsenti, co-direttore del progetto TARA OCEANS. "Se non fosse per questi microorganismi non esisteremmo. Primo, siamo i loro discendenti evolutivi e, secondo, generano l'atmosfera della Terra." Lo scopo principale dello studio era determinare l'interazione degli organismi microscopici con il loro ambiente. Il team ha cercato anche di fornire informazioni su come questi complessi sistemi si fossero evoluti nel tempo. I dati mostrano che gli organismi microscopici rappresentano il 98% della vita marina. "È un'interazione tra diverse specie e ogni specie influenza l'ambiente," ha detto il dott. Karsenti al Molecular Systems Biology in un podcast in diretta. "Gli oceani sono molto eterogenei sia geograficamente che a diverse profondità, ogni massa d'acqua ha infatti un ecosistema diverso." Il lavoro su questo tipo di progetto ha acquistato slancio negli ultimi anni, grazie soprattutto ai progressi compiuti nel sequenziamento dell'acido deossiribonucleico (DNA) e nella microscopia automatizzata. I ricercatori possono inoltre sviluppare una mappa globale dei sistemi biologici di quello che accade tra i microorganismi e il loro habitat poiché esistono potenti metodi di elaborazione dei dati. La biologia dei sistemi si occupa di mappare, capire e creare modelli di tutta la rete di interazioni che costituiscono la vita. "La biologia dei sistemi si può applicare a qualsiasi livello organizzativo di organismi viventi, dalle interazioni molecolari agli ecosistemi e l'evoluzione," ha detto il dott. Karsenti. Raccogliere campioni permette agli scienziati di ottenere informazioni fondamentali sulla struttura genetica dei microorganismi che si trovano negli oceani e nei mari del pianeta. Le informazioni ci forniscono anche indizi sulla forma e l'ambiente fisico dei microorganismi. Queste informazioni, insieme alle immagini in tempo reale via satellite degli oceani, danno ai ricercatori gli strumenti di cui hanno bisogno per costruire modelli computazionali predittivi dei microorganismi. "Speriamo di usare i dati per alimentare i modelli computazionali che descriveranno l'evoluzione degli ecosistemi marini," ha detto il dott. Karsenti. "Dopo il completamento del viaggio nell'oceano e la fase di raccolta dell'operazione, lo studio fatto sulla terraferma sta procedendo velocemente."Per maggiori informazioni, visitare: Laboratorio europeo di biologia molecolare (EMBL): http://www.embl.de/(si apre in una nuova finestra) Molecular Systems Biology: http://www.nature.com/msb(si apre in una nuova finestra) Per ascoltare il podcast: http://www.nature.com/msb/podcasts_videos/index.html(si apre in una nuova finestra)

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Germania

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