Skip to main content
Vai all'homepage della Commissione europea (si apre in una nuova finestra)
italiano italiano
CORDIS - Risultati della ricerca dell’UE
CORDIS

Article Category

Contenuto archiviato il 2023-03-16

Article available in the following languages:

Portare alla luce le opere d'arte

La storia d'Europa non è contenuta solo sui libri di storia ma anche nelle grandi opere d'arte. Le persone di tutto il mondo viaggiano in diverse città europee per ammirare questi capolavori, creati da artisti come Hogarth, Brandl o El Greco. Anche se gli esperti fanno del lor...

La storia d'Europa non è contenuta solo sui libri di storia ma anche nelle grandi opere d'arte. Le persone di tutto il mondo viaggiano in diverse città europee per ammirare questi capolavori, creati da artisti come Hogarth, Brandl o El Greco. Anche se gli esperti fanno del loro meglio per proteggerli, il tempo non è clemente e quindi è soessi necessario restaurare le opere d'arte. Durante questa procedura, si usano spesso laser per sbriciare passivamente sotto la polvere e la sporcizia accumulatasi nei secoli. Si sono usati anche scanner digitali e gli scienziati sono riusciti persino a vedere le sopracciglia della Mona Lisa, dipinta da Leonardo da Vinci. Adesso un team di ricercatori italiani ha sviluppato un nuovo strumento di imaging in grado di catturare caratteristiche altrimenti non rilevabili a occhio nudo o con le attuali tecniche di imaging, migliorando ulteriormente il procediemento di restauro. "Si tratta, a quanto ci risulta, della prima volta che questa tecnica viene applicata alle opere d'arte," ha detto Dario Ambrosini dell'Università dell'Aquila in Italia, uno degli autori dell'articolo. "Questo nuovo metodo rappresenta uno strumento potente ma sicuro per la diagnostica delle opere d'arte." La tecnica si basa sul fatto che tutti gli oggetti emettono una certa radiazione infrarossa. A seconda della temperatura, alcuni materiali brillano di più in una lunghezza d'onda rispetto a un'altra. A normale temperatura ambiente, i dipinti di solito emettono più energia alle lunghezze d'onda infrarosse più lunghe (42%) rispetto agli infrarossi medi (1,1%). Il sistema laser è conosciuto come semi-riflettografia termica (TQR) ed è in grado di creare immagini rivelatorie usando la luce riflessa della parte degli infrarossi medi dello spettro (da tre a cinque micrometri di lunghezza d'onda). Questo permette loro di studiare dettagli complessi, analizzare pigmenti e cercare piccoli difetti non visibili a occhio nudo. I ricercatori dell'Università dell'Aquila, dell'Università di Verona e dell'Istituto nazionale di ottica di Firenze sono riusciti a dimostrare il sistema TQR su due famose opere d'arte: gli affreschi degli Zavattari nella Cappella di Teodolinda e "La Ressurezione" dell'artista italiano del Rinascimento, Piero della Francesca. I ricercatori hanno descritto il loro lavoro in un articolo recentemente pubblicato sulla rivista liberamente accessibile Optics Express della Optical Society (OSA). L'imaging tradizionale a infrarossi, come la termografia, rileva piccole differenze di temperatura dovute alla pigmentazione sulla superficie dei dipinti. Queste mappe termiche si possono usare durante un restauro per rilevare difetti interni che non sono evidenti alla luce visibile. Il sistema di imaging TQR, però, usa una tattica molto diversa e non rileva per niente il calore emesso dai dipinti, in effetti cerca di minimizzarlo. Il sistema TQR funziona un po' come un radar, ma con la luce. Proietta una debole luce a infrarossi medi sulla superficie del dipinto e registra la luce riflessa verso una macchina fotografica. Nel primo test su una piccola sezione degli affreschi degli Zavattari nella Cappella di Teodolinda, il sistema TQR ha mostrato dettagli che i precedenti studi ottici e infrarossi vicini non avevano visto. "Il nostro sistema identifica facilmente vecchi restauri nei quali decorazioni dorate che non erano state viste sono state semplicemente ridipinte," ha detto l'autrice principale Claudia Daffara dell'Università di Verona. "Il sistema TQR si è rivelato molto migliore per visualizzare le armature su alcuni dei soggetti dell'affresco." Per studiare meglio le potenzialità del sistema TQR i ricercatori hanno studiato anche un dipinto conosciuto come "La Resurrezione" di Piero della Francesca. Il sistema TQR ha identificato caratteristiche interessanti, come ritocchi molto riflettenti di precedenti restauri, tutto ciò durante il suo funzionamento nelle normali ore di apertura del museo senza interruzioni. La caratteristica più sorprendente è stata una zona intorno alla spada del soldato che è stata dipinta usando due diverse tecniche per l'affresco. Questa sottile distinzione non è stata rilevata dalla fotografia NIR. "Per i dipinti murali l'uso delle regioni degli infrarossi medi rivela dettagli fondamentali," ha detto la dott.ssa Daffara. "Questo rende la TQR uno strumento promettente per lo studio di queste opere d'arte." I ricercatori stanno attualmente facendo dei test per determinare se il sistema TQR può anche fornire spettri infrarossi della superficie dei dipinti, che potrebbero essere in grado di identificare i pigmenti usati. "Determinare la composizione chimica dei pigmenti è importante per determinare il modo migliore di proteggere e restaurare l'opera d'arte," ha detto la dott.ssa Ambrosini. Secondo i ricercatori, la TQR potrebbe avere applicazioni al di là della conservazione dell'arte. "In linea di principio, dovrebbe funzionare ogni volta che desideriamo differenziare i materiali di superficie," ha detto Ambrosini.Per maggiori informazioni, visitare: Università di Verona: http://www.univr.it/jsp/default.jsp(si apre in una nuova finestra) Optics Express: http://www.opticsinfobase.org/oe/home.cfm(si apre in una nuova finestra)

Paesi

Italia

Il mio fascicolo 0 0