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Contenuto archiviato il 2023-04-13

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Come combattere l’estremismo tra i giovani radicalizzati

Un team di ricercatori ha riunito un gruppo di giovani provenienti da ambienti contrapposti per scoprire come avrebbero risposto a messaggi islamisti e di estrema destra.

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Estremismo, radicalismo, estrema destra ed estrema sinistra. Questi termini possano sembrare carichi di significato politico e potenzialmente controversi, ma l’estremismo non si limita a una razza, religione o ideologia politica. Con l’intensificarsi delle attività terroristiche in tutto il mondo sin dagli inizi del ventunesimo secolo, la ricerca sulla radicalizzazione è incrementata. Tali studi si sono principalmente incentrati sul punto di vista della sicurezza, ma negli ultimi anni si sono registrate anche ricerche finalizzate a combattere l’estremismo carico d’odio. Per contrastare la radicalizzazione in maniera efficace, è fondamentale comprenderne l’entità, le origini e le cause, nonché le sue dinamiche a livello psicologico, emotivo e sociale. La Commissione indipendente per contrastare l’estremismo ha pubblicato diversi articoli accademici sulla minaccia rappresentata da estrema destra ed estrema sinistra nel Regno Unito, tra cui uno scritto dai ricercatori dell’Università di Manchester. Sostenuto dal progetto DARE, finanziato dall’UE, questo gruppo di ricerca è entrato in contatto e ha intervistato da un lato giovani con tendenze islamiste e, dall’altro, giovani con idee di estrema destra. Secondo un comunicato stampa dell’Università, il team «ha incontrato individui che avevano espresso il desiderio di semplicemente “sedersi di fronte” a quelli dell’altra sponda per “conversare con loro”». Lo stesso comunicato stampa aggiunge: «Tre giovani di ciascuna fazione sono stati invitati a partecipare a un dialogo mediato. … Nessuno dei soggetti che vi hanno preso parte si considerava radicalizzato o “estremista”, ma i loro gruppi di appartenenza portavano a considerarli come tali». I partecipanti si sono riuniti in una seduta di una giornata per «esprimere le proprie profonde convinzioni, nonché per ascoltare quelle degli altri. Al termine del primo dialogo, i partecipanti si sono spontaneamente invitati a vicenda a visitare le loro rispettive città di residenza. Ciò ha portato a un secondo e a un terzo dialogo, concepiti al fine di creare uno spazio per un contatto significativo in ciascuna di tali città in cui vi era inoltre un’opportunità per un contatto meno strutturato, volto semplicemente a conoscersi a modo loro».

Come prevenire l’estremismo

Il dott. Ajmal Hussain, ricercatore del progetto, afferma che il lavoro di DARE si è incentrato sul riconoscere e costruire «il desiderio di trasparenza, movimento e ricerca critica [dei partecipanti] allo scopo di prevenire il consolidamento di atteggiamenti o comportamenti estremisti», piuttosto che di modificare le loro attitudini. Il team ha in programma di «trasformare il metodo del dialogo mediato in una serie di risorse utilizzabili in modo più ampio dalla comunità e dai giovani lavoratori per contrastare l’estremismo di ogni genere». Gli altri articoli pubblicati dalla Commissione si concentrano sul gruppo terroristico messo al bando National Action, sull’individuazione dell’estrema destra moderna che mira a influenzare l’opinione corrente con una politica anti-musulmana, su una panoramica dell’estrema destra e sull’impiego di innovativi metodi di sondaggio per esplorare atteggiamenti di estrema sinistra. Oltre a questi documenti, la Commissione ha pubblicato i risultati di un invito a presentare contributi basato su 3 000 risposte del pubblico nel corso del periodo compreso tra novembre 2018 e gennaio 2019. Ai partecipanti è stato chiesto di condividere le proprie esperienze e opinioni in merito all’estremismo. Più della metà di loro ha dichiarato di esser stato in qualche modo testimone dell'estremismo. Il progetto DARE (Dialogue About Radicalisation and Equality), attualmente in corso, intende comprendere i processi sociali e psicologici che causano la radicalizzazione. Si concentra su persone di età compresa tra i 12 e i 30 anni considerati ricettivi al radicalismo e, di conseguenza, primari bersagli dei reclutatori. I partner di DARE si augurano di sviluppare strumenti pratici per incrementare la resilienza degli individui e delle comunità alla radicalizzazione. Per ulteriori informazioni, consultare: sito web del progetto DARE

Paesi

Regno Unito

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